4 giugno 2007

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Nasce la lega contro la diffamazione dei cattolici

Eleonora Bianchini

Chiesa e preti pedofili, laici impegnati in battaglie politiche che si contrappongono all’opinione del Vaticano e ne denunciano le ingerenze. A tutela della difesa dei diritti civili dei cattolici e non solo, è nata da qualche mese la Catholic Anti- Defamation League. Affari ha incontrato Pietro Siffi, Presidente e socio fondatore della lega.

Da dove nasce l'idea del Cadl?

“Uno dei più noti intellettuali cattolici italiani, Vittorio Messori, ha scritto sul Corriere della Sera: 'Sostengo da tempo che i cattolici, ridotti ormai a minoranza (almeno sul piano culturale) dovrebbero seguire l’esempio di un’altra minoranza, quella ebraica. Dovrebbero, cioè, creare anch’essi un’Anti Defamation League che intervenga sui media a ristabilire le verità storiche deformate, senza peraltro pretendere alcuna censura o privilegio, bensì soltanto la possibilità di rettifiche basate sui dati esatti e sui documenti autentic''. Noi abbiamo raccolto questo appello ed oggi la Catholic Anti-Defamation League è una realtà concreta”.

Di cosa si occupa esattamente?

“Della difesa dei diritti civili dei cattolici, ma anche la promozione della storia, della cultura, della vita e del magistero della Chiesa Cattolica”.

Si afferma nella presentazione web: “Le aggressioni contro il Cristianesimo, la Chiesa e i Cattolici in genere si stanno diversificando e specializzando: si va dalla bestemmia alla violenza verbale, dal vilipendio del Sommo Pontefice alla satira irriverente, dalla provocazione del senso religioso al falso storico”, e sono tutti elementi da sempre esistiti, non solo nei confronti della Chiesa, ma nei riguardi di qualsiasi religione o istituzione. Perchè nasce proprio in questi tempi una lega anti diffamazione?

“Anche se a mio avviso la Cadl sarebbe dovuta nascere ben prima, è un dato di fatto si sia costituita solo quest’anno; forse perché il livello di attacchi alla Chiesa è arrivato a un livello tale da scuotere le coscienze dei laici e far loro comprendere la necessità di difendere il Cattolicesimo”.

Quanto hanno inciso i recenti conflitti religioso-ideologici nella costituzione della lega?

“Parlerei piuttosto di pregiudizio anticattolico. Non ci spaventa l’Islam, ad esempio, perché comunque con i suoi seguaci il confronto può essere sul piano religioso. Ci preoccupa invece chi mira a distruggere la Chiesa o a screditare i cattolici adducendo ragioni storicamente false, o diffondendo menzogne, o favorendo l’emarginazione della cultura cattolica. E questo è inaccettabile, specialmente in una società che si dice moderna e tollerante”.

Quali reazioni ha suscitato da parte del Vaticano?

“La Santa Sede è come sempre molto prudente, ma abbiamo avuto segnali di incoraggiamento. Vorrei comunque precisare che la Cadl è un’associazione di cattolici, e che non dipende giuridicamente dalla Chiesa”. Preti pedofili e documentario BBC. La Chiesa già da alcuni giorni si è scagliata contro il documentario, senza però dimostrare in modo efficace l'inconsistenza e affidandosi a messaggi esclusivamente concentrati sulla sedicente firma di Ratzinger nel Crimen sollicitationis. Aldilà della firma in calce sul documento, si richiede la rottura del silenzio da parte della Chiesa dinanzi a questi crimini, ma pare che tardasse a rivelarsi una voce ufficiale che si assuma l'onere di controbattere a una ben documentata inchiesta giornalistica, almeno fino alla puntata di Annozero".

Qual è la vostra posizione?

“Anzitutto contestiamo che si tratti di una 'ben documentata inchiesta giornalistica': la puntata di Annozero ha dimostrato in parte che nel documentario vi erano evidenti imprecisioni. Ma il punto è un altro: tutti condannano apertamente la pedofilia, specialmente se riguarda il clero; ma l’intento del video non era questo, bensì di lasciar intendere che i vertici della Chiesa avessero tenuto nascosto il problema, imponendo il segreto. Invece si è visto che questo vincolo di riservatezza riguarda il processo canonico, come normalmente avviene anche per i processi civili".

Il Cadl ha già intrapreso battaglie legali a difesa del cattolicesimo?

"Non ancora, perché siamo nati da pochi mesi. Ma stiamo raccogliendo le adesioni di molti avvocati disposti a collaborare in caso di diffamazione dei cattolici o qualora siano lesi i loro diritti. Diritti che rivendichiamo davanti alla legge al pari di qualsiasi altra associazione".

Quali sono i più frequenti episodi di intolleranza nei confronti dei cattolici in Italia?

“Dal punto di vista storico e culturale, c’è un’ignoranza prevenuta sul passato della Chiesa: dalla ‘leggenda nera’ sul presunto oscurantismo di Pio IX fino alle menzogne sul silenzio di Pio XII davanti all’Olocausto. Il problema è che gli storici seri – anche non cattolici – vengono messi in secondo piano rispetto a sedicenti intellettuali che si credono liberi di diffondere veri e propri falsi storici".

E dal punto di vista sociale?

“L’intolleranza verso i cattolici è sotto gli occhi di tutti: alcuni si credono “liberi” di poter offendere Dio, la Madonna e la Chiesa, in nome della laicità dello Stato: ma essere “laici” non vuol dire poter offendere impunemente il prossimo. Tra l’altro questo presunto coraggio laicista curiosamente svanisce quando si tratta dell’Islam, che, come sappiamo, non è così disposto a lasciar vilipendere la propria fede”.

La satira può essere considerata un attacco al cattolicesimo o alla morale cattolica?

“La satira è sempre stata apprezzata anche dal clero e dai cattolici in genere: le più simpatiche barzellette sui preti vengono proprio da loro. E personalmente non ritengo che Fiorello abbia offeso la Chiesa con la nota imitazione di Padre Georg. Ma se la satira diventa alibi per offendere o anche solo scherzare in modo irriverente su Gesù Cristo, o sulla Madonna, allora degenera e non è più tale. Non dimentichiamo che certi temi meritano rispetto anche da parte di chi non crede, e questo è un segno di civiltà”.

Affari italiani

1 commento:

euge ha detto...

Ho letto della CADL è trovo giusto che anche i cattolici abbiano un sito se non sbaglio, dove ricorrere in casi oltraggio di difesa, varie ed eventuali; anche se sono arrivata ad una conclusione che secondo me non è di pcoco conto; se noi cattolici abbiamo bisogno per una associazione che ci difenda che difenda il nostro credo i suoi principi e tutto quello che segue la cosa è grave; almeno per me lo è.
Non so perchè siamo arrivati a questo punto; forse per troppo lassismo da parte della chiesa forse perchè ormai ci vedono come qualcosa che ha a che fare con il passato forse edè qui secondo me il problema, essere cristiani, credere in Dio aspirare ad una vita basata su valori incontrovertibili è poco pratico non è alla moda e costa sacrificio. Perchè parliamoci chiaro oggi ognuno si costruisce un proprio Dio e se lo plasma secondo i suoi bisogni e le sue comodità; un Dio che ti fa riflettere sulla sacralità della vita, sull'importanza della famiglia del matrimonio e quant'altro è un Dio scomodo pesante che si pensa non adeguato al mondo di oggi. Però in tanto, i ragazzi non hanno valori, le famiglie si sfasciano e la vita umana è un optional di cui si può disporre a proprio piacimento.
Questa è la falsa libertà del mondo di oggi del nostro tempo ed allora tutti indistintamente si devono adeguare allora da fastidio la chiesa, il Papa le sue omelie, le sue decisioni ed i suoi interventi in favore di tutto quello che dovrebbe far parte dell'uomo; per non parlare di coloro che pur essendo nella chiesa si fingono progressisti, solo per il puro gusto di contraddire il Papa. Non sò se il sito della CADL sarà sufficiente secondo me, ci sarebbe moltissimo da cambiare cominciando dall'interno della chiesa perchè da qualche tempo a questa parte, i nemici del Papa, sono più dentro che fuori e quel che è peggio, si alleano con certi giornalisti alcuni sedicenti vaticanisti, che si fanno in quattro pur di vedere o tentare di vedere il Papa in difficoltà o in minoranza; ma, il Papa è amato mettetevelo nel cervello una buona volta e a tutto il vostro odio e risentimento, fa contrasto l'affetto, la fiducia ed il rispetto che questo Papa merita senza alcuno sconto.
Grazie Eugenia