Si tratta di tre parroci delle province di Novara e Verbania
(ANSA) - DOMODOSSOLA (VERBANIA), 8 GIU - Celebrano la messa in latino e il vescovo di Novara e Verbania rimuove tre presti dalle loro parrocchie. Da quando le celebrazioni in latino erano state introdotte con il 'Motu proprio' di papa Benedetto XVI, i 3 preti hanno sempre recitano in latino scatenando la reazione della Curia che li ha richiamati piu' volte. Ora mons.Renato Corti ha rimosso i parroci di S.Maria Maggiore, Alberto Secci, di Crevoladossola, Stefano Coggiola, e Nibbiola, Marco Pizzocchi.
Mah! Permettetemi una battuta: che "strana" Chiesa quella che rimuove tre parroci perche' celebrano la Messa tridentina e mantiene saldamente al suo posto chi parla del Papa come don farinella.
A volte resto basita e scusate lo sfogo...
R.
9 giugno 2008
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5 commenti:
Altro che basita cara Raffaella c'è da rimanerci disgustati........
Ma chi è questo solerte vescovo che si è sentito in dovere in nome di chissà quale diritto di rimuovere i tre sacerdoti che hanno celebrato secondo le disposizioni del Summorum Pontificum? Forse è un parente prossimo del farinella? O forse appartiene a quella nutrita schiera di strenui difensori delle false libertà conciliari?
Ma, questo vescovo sa che l'obbedienza al Papa è u8n dovere oppure la si può negare a proprio piacimento? Quante zavorre su questa povera barca di Pietro!
Non resta che pregare (in latino) per il vescovo Corti
Beh, celebrare sempre in latino (a meno che non ci sia una comunità particolare) non era previsto dal Motu Proprio. Quindi non diamo molto credito al giornalista. Bisognerebbe sapere le vere ragioni del Vescovo. I fedeli che non desiderano la messa tridentina dove vanno se il sacerdote celebra sempre in latino? Almeno ci devono essere due messe nei due riti per non scontentare nessuno.
Comunque è una questione delicata perchè non si può spaccare in due una comunità per il rito. Non si dovrebbe criticare chi si sente affezionato all'antico rito, ma neanche dimenticare o disertare il rito del post-concilio ordinario. Quindi serve più comunione e il vescovo è il garante di questo. Fiducia nel vescovo. Marco
condivido quanto appena detto da "Anonimo". Tra l'altro se qualcuno leggesse i documenti ufficiali, forse eviterebbe di sparare sentenze prive di senso. Leggete cosa dice la Lettera di Benedetto XVI ai Vescovi sulle decisioni liturgiche: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/letters/2007/documents/hf_ben-xvi_let_20070707_lettera-vescovi_it.html
forse mons. Corti predilige alcuni preti che, consentono ai divorziati risposati di essere padrini di Battesimo e Cresima dei pargoli, oppure quelli che celebrano messa enunciando omelie i cui contenuti rasentano l'ERESIA o forse ancora ama le messe beat.
"Mio Dio Mio Dio perchè mi hai abbandonato!"
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