25 luglio 2008

PAPA: AL-MALIKI, COMUNE CONDANNA TERRORISMO. STORICA UDIENZA A CASTELGANDOLFO


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PAPA: AL-MALIKI, COMUNE CONDANNA TERRORISMO

Benedetto XVI e il premier iracheno Al-Maliki hanno espresso oggi una "comune condanna" del terrorismo e delle discriminazioni etniche e religiose.
Lo ha riferito lo stesso premier ai giornalisti al termine del colloquio di 20 minuti avuto con il Papa a Castelgandolfo. E' nota la preoccupazione del Pontefice per le difficili condizioni di vita dei cristiani in Iraq e l'interesse con il quale quotidianamente segue le vicende del Paese.
L'incontro di oggi e' avvenuto, sottolinea il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in "un clima sereno". Al-Maliki, che era accompagnato da un seguito di sette dignitari, ha incontrato anche il segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Questo colloquio, durato 45 minuti, era allaragato al segretario per i rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamaberti, e al ministro degli esteri dell'Iraq. A entrambi gli incontri e' stata necessaria la presenza di un interprete dall'arabo.
Al Papa il premier ha donato una palma d'argento, simbolo di pace. Il dono del Pontefice e' stata una penna commemorativa dei 500 anni della Basilica di San Pietro.

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PAPA/ RICEVE PREMIER IRACHENO AL MALIKI A CASTEL GANDOLFO

Santa Sede preoccupata per condizione dei cristiani nella regione

Città del Vaticano, 25 lug. (Apcom)

Il Papa ha ricevuto a mezzogiorno, nella residenza estiva di Castel Gandolfo, il premier iracheno Nouri Kamel al Maliki, in visita a Roma in questi giorni.
Segno dell'attenzione riservata dalla Santa Sede alla questione irachena, l'udienza è, se si esclude l'Angelus domenicale, l'unico appuntamento pubblico di Benedetto XVI durante questi giorni di riposo che seguono l'impegnativa trasferta in Australia per la Giornata mondiale della gioventù. Più volte, nel corso dei mesi, Papa Ratzinger ha espresso preoccupazione per la situazione del paese e, più specificamente, per il destino della minoranza cristiana. Il rapimento e la successiva morte del vescovo caldeo di Mosul, mons. Paulos Faraj Rahho, a marzo, era stata denunciata da Benedetto XVI come "un atto di disumana violenza che offende la dignità dell'essere umano e nuoce gravemente alla causa della fraterna convivenza dell'amato popolo iracheno". Ad un certo punto, in Iraq circolò anche l'ipotesi di confinare i cristiani iracheni nella piana di Ninive, una sorta di ghettizzazione vista con allarme in Vaticano. Prima di vedere il Papa, alle 11, al Maliki è stato ricevuto dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone.

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