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Cari amici, come promesso riportiamo i link ad alcuni articoli pubblicati dai giornali domenica 20 luglio 2008. Vengono riportate le parole del Papa, chiare, limpide, durissime ed inequivocabili, ma non si rinuncia a polemizzare su una presunta mancata udienza alle vittime.
Il Papa ha poi concesso udienza a quattro persone in rappresentanza di tutte le vittime della pedofilia ecclesiastica.
Paginoni domenica, trafiletto (non tutti i giornali) lunedi' 21, silenzio (salvo eccezioni) martedi' 22 luglio.
Il Papa: Alla sbarra i preti pedofili (Repubblica, Marco Politi).
Ma le scuse non bastano vogliamo essere risarciti (Repubblica, Marco Politi)
«I preti responsabili di pedofilia siano portati davanti ai giudici» (Corriere della sera, Luigi Accattoli)
Le parole più avanzate (Corriere della sera, Luigi Accattoli)
Questo editoriale e' stato commentato nel post: "I giornali italiani dedicano intere pagine alla condanna della pedofilia da parte del Papa. Osservazione: indelicato contrapporre due Papi!"
«Io, per 4 anni abusato dai gesuiti. Il discorso del Papa? Era ora» (Corriere della sera, Grazia Maria Mottola)
«Le nostre due bambine rovinate per sempre» (Corriere della sera, Elvira Serra)
Ci sono articoli molto duri come quelli che accusano il Papa di non avere fatto abbastanza e di non avere voluto (addirittura!) incontrare le vittime.
Tutto cio' si e' rivelato prematuro perche' l'udienza c'e' stata!
Non sarebbe il caso di presentare al Papa quelle scuse che si pretendono dalla Sua persona per fatti che nulla hanno a che vedere con il suo operato?
E' chiaro che questo incontro e' stato organizzato da tempo (impensabile che il tutto sia stato posto in essere in poche ore con i media in giro a ficcanasare).
Quanto sarebbe stato facile cedere alla tentazione di chiamare tv e giornali per mostrare quanto il "Papa e' buono e misericordioso".
Sarebbe stato molto piu' facile mettere in giro qualche foto con il messaggio nascosto: "Guardate come sono bravo!".
No! Da parte del Papa tutto e' avvenuto nella massima discrezione, quando i giornalisti erano gia' all'aeroporto.
Ne siamo venuti a conoscenza (come e' giusto) dopo, non durante e tanto meno prima dell'evento attraverso, magari, abili veline soffiate al vento.
Anche per questo, Santita', ha tutta la mia ammirazione.
Questo suo essere, se mi passate l'espressione "uomo d'azione" e non "uomo di carta (stampata)" mi riempie di gioia.
Questa sua limpidezza, che Le permette di non cedere mai a pressioni esterne, mi emoziona molto e mi e' di insegnamento.
I media avrebbero dovuto "accettare" il compito di descrivere i fatti ormai avvenuti ma, ancora una volta, non l'hanno fatto, salvo lodevoli eccezioni.
Non posso credere che i vaticanisti non abbiano preparato degli articoli. Probabilmente lo hanno fatto, ma nulla e' pubblicato sui giornali di stamattina, salvo eccezioni.
E' vero che il Papa non ha voluto pubblicita' ma cio' non significa che, a fatti accaduti, non li si possa commentare.
Raffaella
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