13 luglio 2008

Volo papale, debacle Alitalia: la denuncia di Andrea Tornielli e Luigi Accattoli (Italia sempre più in panne!)


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Anche cio' che e' accaduto sul volo papale da' l'idea del Paese in cui viviamo...
Dal blog di Andrea Tornielli:


Volo papale, debacle Alitalia

Sono le due di notte ora italiana e siamo appena atterrati a Darwin, in Australia, per uno scalo tecnico di un’ora e mezza. Qui è pieno giorno. Vi scrivo due righe per informarvi sul perché su Giornale e negli altri quotidiani di oggi non troverete pezzi firmati dagli inviati sul Volo Papale. I telefoni di bordo, infatti, dopo aver funzionato per le prime due ore, sono andati completamente in tilt! Così, la conferenza stampa del Papa, che ci ha parlato alle 11, è stata trasmessa a spizzichi e bocconi da qualche agenzia, mentre noi giornalisti dei quotidiani e delle Tv, che abbiamo tentato di trasmettere i nostri articoli poco dopo, abbiamo passato l’intero giorno attaccati a telefoni che non funzionavano, dicendo che la linea satellitare era assente. I nostri giornali hanno pagato alla compagnia un biglietto salatissimo, alla fine avremmo potuto fare molto meglio se fossimo rimasti a terra… Ora chiudo, augurandovi buona notte. In giornata vi racconterò delle parole di Benedetto XVI.

Dal blog di Luigi Accattoli:

Benedetto: prego perchè gli anglicani non si dividano

Dopo 16 ore di volo, finalmente tocchiamo l’Australia, a Darwin, per rifornimento e non si scende dall B777 dell’Alitalia. Ci attendono altre quattro ore di volo per raggiungere Sydney: totale venti ore, più due di sosta, ventidue! Approfitto della sosta per aggiornare il blog, perchè durante il volo non ci si poteva connettere e non abbiamo neanche potuto - noi 43 giornalisti che viaggiamo con il papa - trasmettere gli articoli che avevamo scritto, come invece era previsto. Si riuscì a farlo a maggio dell’anno scorso durante il volo Roma-San Paolo del Brasile e lo si fece anche lo scorso aprile durante il balzo Roma-Washington, sempre con vettori Alitalia. In questi aerei dell’ultima generazione si dispone di un telefono per ogni passeggero, ma abbiamo passato una decina di ore a leggere - impotenti - sul display la scritta “linea non attiva”. Solo tre colleghi di agenzie internazionali sono riusciti a fare qualche telefonata e a dettare qualche frase, poi il blocco è stato totale. C’era da raccontare la conversazione del papa con noi giornalisti sui temi dell’ecologia, della pedofilia tra le file del clero e della crisi anglicana. “Il mio essenziale contributo - ha detto Benedetto su questo terzo argomento - può essere solo la preghiera, e la mia preghiera sarà molto vicina ai vescovi anglicani che si riuniscono. Noi non possiamo e non dobbiamo intervenire immediatamente nelle loro discussioni, rispettiamo la loro responsabilità. Il nostro desiderio è che possano evitare nuove fratture e si trovi la soluzione nella responsabilità davanti al nostro tempo e al Vangelo”. Dedico le parole del papa ai visitatori, con il mio saluto di buona domenica. Scrivo queste parole mentre qui sono le dieci del mattino e a Roma le due di notte.

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