13 luglio 2008

Il Papa: gli abusi sessuali sono incompatibili col sacerdozio (Bobbio)


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Il Papa: gli abusi sessuali incompatibili col sacerdozio

In volo verso l'Australia per la Giornata mondiale della gioventù A Sydney sarà accolto da 200 mila ragazzi dai cinque continenti

nostro servizio

Alberto Bobbio

Città del Vaticano Non deve stupire che Benedetto XVI ieri sull'aereo in volo verso Sydney abbia parlato dello scandalo della pedofilia e del coinvolgimento dei sacerdoti. Perché anche la Chiesa australiana è stata colpita pesantemente dalla tragedia di alcuni preti che sono stati condannati per il reato di abusi sessuali sui minori. Così il Papa ha ripetuto quello che aveva già detto in volo verso gli Stati Uniti, che resta la Chiesa dove lo scandalo è stato maggiore per il numero di sacerdoti coinvolti e di vittime.
Ieri il Papa ha ribadito che «essere prete è incompatibile con gli abusi sessuali», perché «questo comportamento tradisce la santità». Tre mesi fa, mentre volava verso gli Stati Uniti, aveva detto che «la pedofilia è incompatibile con il ministero sacerdotale».

E aveva aggiunto una frase molto forte, segno della sua grande sofferenza: «Io mi vergogno».

Ratzinger è il cardinale che costrinse la Chiesa a fare i conti con la sporcizia dentro se stessa il Venerdì santo di tre anni fa, mentre Papa Wojtyla soffriva aggrappato alla croce nella sua cappella privata.

Ratzinger è il Papa che ha affrontato con determinatezza la questione del fondatore dei Legionari di Cristo, coinvolto in molti scandali sessuali, da lui costretto a passare gli ultimi anni in preghiera e in ritiro.

Sulla pedofilia aveva parlato ai vescovi irlandesi, ma parole come quelle pronunciate in volo verso gli Stati Uniti sono state un'assoluta novità. Allora aveva detto per tre volte, durante la conversazione in inglese con i giornalisti, che «i pedofili vanno esclusi assolutamente dal ministero sacerdotale».
Ieri mentre viaggiava verso la Giornata mondiale della gioventù (21 ore di volo: ad attenderlo a Sydney ci saranno 200 mila ragazzi dai cinque continenti) ha ripetuto un concetto identico.

In Australia lo scandalo dei preti pedofili rischia di oscurare la Gmg. Ma Ratzinger non è tipo da eludere i problemi, anche quelli dentro la Chiesa. Aveva ammesso già la colpe della Chiesa e aveva già detto che anche lui in prima persona si vergognava.

Adesso prosegue nell'operazione: «Dobbiamo esaminare ciò che è stato insufficiente nel nostro comportamento e come possiamo prevenire, curare e riconciliare, aiutare e vedere la colpa insita in questo problema». In Australia sono 107 i sacerdoti che sono stati condannati dai tribunali civili per pedofilia e altri scandali sessuali. E solo pochi giorni fa il cardinale Pell, arcivescovo di Sydney, ha riaperto un caso assai controverso, rispetto al quale era stato accusato dall'associazione delle vittime e dalla televisione di aver coperto il colpevole. Il sacerdote si chiama padre Goodall e i fatti risalgono a oltre 20 anni fa. Pell ha confermato di averlo rimosso e ha negato di aver mai aiutato preti pedofili, anzi di aver sempre collaborato con i tribunali civili. Ma che ci sia stato un comportamento non sufficiente nella Chiesa australiana lo ha ammesso implicitamente anche il Papa ieri sull'aereo. Per questo ha annunciato di voler chiedere «scusa» per gli abusi sessuali.
Nei giorni scorsi in Australia erano state stampate e distribuite migliaia di magliette con il numero dei preti coinvolti negli scandali e il caso è esploso di nuovo.
Ma ci sono anche altre inquietudini che scuotono la Chiesa cattolica. La secolarizzazione è molto avanzata e una decina di anni fa venne approvata la prima legge al mondo che permetteva l'eutanasia. Poi la norma venne abolita. Un altro capitolo che si è aperto pochi mesi fa riguarda il celibato dei preti. Una petizione firmata da circa 20 mila cattolici ha chiesto l'abolizione del celibato obbligatorio. Le firme sono molte se si considera che i cattolici sono circa 5 milioni e la cosa è stata discussa nell'ultima riunione della Conferenza episcopale. Il Papa nei tre giorni che passerà in assoluto riposo nella residenza dell'Opus vicino a Sydney sicuramente farà il punto con il cardinale Pell e altri vescovi su diverse situazioni. E non è escluso che, come accadde in America, possa incontrare alcune vittime degli abusi sessuali dei sacerdoti. Molti fedeli australiani si aspettano un gesto del genere che sanerebbe ferite ancora aperte.
Ratzinger, sull'aereo, ha affrontato anche altri temi che saranno certamente al centro di alcuni dei suoi discorsi alla Gmg, tra cui la sfida ecologia che, ha detto, «i politici devono raccogliere».

© Copyright Eco di Bergamo, 13 luglio 2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

non ho capito come mai si chiede a ratzinger di chiedere scusa per i pedofili e non si è mai fatto nulla con wojtyla che ha la massima responsabilità visto che è stato papa per quasi trent'anni e non tre come il suo successore.
che i media abbiano qualche responsabilità?

Daniele ha detto...

Vedi , io credo che Giovanni Paolo II sia stato un Papa, come dire , evangelizzatore. Ha fatto centinaia di viaggi per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra. Benedetto XVI è un Papa invece,che guarda molto all'interno , invece che all'esterno della Chiesa. Fin da quella memorabile stazione alla via crucis del 2005 ad oggi, Ratzinger si è preoccupato più di fare pulizia dentro la Chiesa. Per questo ritengo che , il comportamento dei media sia stato , in parte dovuto , alla personalità antitetica, di questi due grandi Papi.

mariateresa ha detto...

anche GP II chiese scusa per la pedofilia in occasione del suo secondo viaggio in Australia, almeno per quello che ricordo. E di tutto quello che disse e fece in quell'occasione , i media riportarono solo le scuse per la pedofilia.Io tutta questa differenza non la vedo proprio.
I media (non tutti per fortuna) non possono ignorare eventi come la GMG o un viaggio papale, ma, se possono, lo ridimensionano al massimo o mettono molta enfasi sulle criticità Inoltre sono nel copione fisso la distribuzione dei preservativi e le manifestazione dei gay.Insomma non crediate cari amici che quello che ascoltiamo o ascolteremo in questi giorni sia così originale: io , da vecchietta, vi dico che le ho già sentite e viste.
Perchè vada così magari un giorno lo discutiamo, ma l'andazzo tende a essere questo.