15 settembre 2008

Il filosofo Rémi Brague: "La falsa immagine che i media francesi hanno dato finora del Papa sta scomparendo" (Teitelbaum)


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Un uomo che va più ascoltato che visto

Marta Teitelbaum

«Professore e pastore, timido, intellettuale». È così che viene definito Benedetto XVI dai media francesi, che in questi giorni stanno scoprendo il Papa.
I due discorsi pronunciati venerdì a Parigi sono stati seguiti e commentati con grande attenzione in Francia e gli spostamenti del Papa accompagnati da centinaia di migliaia di fedeli. Ne abbiamo parlato con il filosofo Rémi Brague, docente all'Université Paris I Panthéon-Sorbonne, specialista delle filosofie medievali ebrea e araba e della storia del cristianesimo europeo.

Prima dell'arrivo in Francia, Benedetto XVI è stato presentato come un personaggio freddo e lontano. Qual è la sua impressione?

«Qualcuno ha detto, in modo a mio avviso perspicace, che la gente andava a vedere Giovanni Paolo II e va ad ascoltare Benedetto XVI. Credo che questa espressione corrisponda effettivamente alla realtà. L'immagine che avevamo in Francia di Benedetto XVI, veicolata dai media, era completamente erronea. Nell'immagine presentata finora si mescolavano i cattivi ricordi che hanno i francesi dei tedeschi e il vecchio gallicanesimo francese, cioè l'antico risentimento che nutrono i miei concittadini nei confronti di Roma. Per i francesi, dunque, difficilmente si poteva trovare qualcosa di peggio che un tedesco a Roma.

Questa immagine falsa sta oggi scomparendo. Perfino nei giornali che a priori non sono favorevoli al Papa i commenti sono piuttosto positivi. Potrei prendere come esempio "Le Monde", dove ho trovato in questi giorni un atteggiamento assai ben disposto».

Come è avvenuto questo cambiamento?

«Penso che anche i critici siano stati obbligati ad arrendersi all'evidenza che non si tratta di un personaggio altezzoso e lontano, ma di una figura timida che non si sente a suo agio quando deve essere in prima fila, come richiede il suo ruolo. Se questo viaggio è servito a distruggere l'idea di un Papa distaccato e freddo, è già una buona cosa».

In un sondaggio realizzato dal quotidiano «Le Parisien» prima dell'arrivo del Papa, il 76% ha definito Benedetto XVI in primo luogo come un «conservatore». Cosa ne pensa?

«Preferisco evitare di parlare in termini di categorie che, tra l'altro, potrebbero prestarsi a malintesi. Rimproverare a qualcuno di non essere progressista quando si sa quanti milioni di morti il progressismo ha sulla propria coscienza mi sembra qualcosa di osceno. Se invece lo ascoltiamo senza voler progettare su di lui un'immagine, scopriremo che si tratta di qualcuno che dice cose interessanti».

A proposito delle cose interessanti che Benedetto XVI ha da dire, i due discorsi di venerdì, il primo giorno della visita in Francia, hanno suscitato molto interesse. Tuttavia, il secondo discorso è apparso difficilmente comprensibile.

«Il discorso è stato pronunciato in un ambito molto particolare, nel Collège des Bernardins, un antico convento dei cistercensi, recentemente comprato dalla Chiesa di Parigi, restaurato e trasformato in un centro culturale, un luogo d'incontro tra la fede e la cultura d'oggi. Il punto di partenza del discorso di Benedetto XVI è stato il senso della vita monastica come un modo di vivere più semplice che però non riguarda soltanto i monaci, ma tutti. Attraverso i tre punti della vita monastica, il Papa ha fatto riferimento ai problemi della nostra vita attuale: all'arte, al lavoro e all'ascolto. Ma l'ha fatto in modo indiretto, senza dirlo chiaramente e forse per questo il senso del suo discorso è apparso a molti un po' oscuro. Ma ciò che è stato affermato è enorme e molto profondo».

© Copyright Eco di Bergamo, 14 settembre 2008

2 commenti:

mariateresa ha detto...

ti copio incollo dal blog di Tornielli una spiegazione da lui data sul cardinale 23 e le sue parole. Non drammatizziamo le cose io dico."Non giudicatemi male, ma vorrei spezzare una lancia anche in favore del cardinale di Parigi: la venuta del Papa era stata presentata da alcuni in Francia come l’arrivo del castigamatti che avrebbe duramente rampognato l’episcopato. Ebbene, il bel discorso che ha pronunciato ieri Benedetto XVI ha deluso quanti immaginavano questa autoritativa e dura messa in riga. Non che il Papa abbia tralasciato di dire ciò che riteneva di dire ai vescovi: sulla catechesi, il dialogo interreligioso ed ecumenico, il ruolo dei laici e quello irrinunciabile del sacerdote, l’accoglienza ai tradizionalisti per evitare ulteriori lacerazioni della “tunica di Cristo”, la famiglia da salvaguardare senza concedere scorciatoie ai divorziati risposati, etc… Ratzinger è stato chiarissimo. Ma si è presentato come un padre premuroso e come un fratello, non come il sovrano con i servi. Nell’oggettivamente difficile situazione della fragile Chiesa francese, ha scelto di incoraggiare e di chiamare alla responsabilità, dando indicazioni e non direttive prefettizie. Comprendo bene che per alcuni di voi questo atteggiamento possa essere considerato “debole”. Personalmente lo ritengo invece molto “forte”. Benedetto XVI è un Papa che cerca di convincere con la testimonianza (ad esempio con le liturgie che presiede), non con l’imposizione. Vi posso assicurare che questo atteggiamento ha fatto breccia tra i vescovi, che hanno accolto bene le sue parole.
un saluto da Lourdes
andrea"

euge ha detto...

"Penso che anche i critici siano stati obbligati ad arrendersi all'evidenza che non si tratta di un personaggio altezzoso e lontano, ma di una figura timida che non si sente a suo agio quando deve essere in prima fila, come richiede il suo ruolo. Se questo viaggio è servito a distruggere l'idea di un Papa distaccato e freddo, è già una buona cosa»."

Chissà questo cambiamento quando avverrà anche dalle nostre parti? Quanto ancora dobbiamo attendere perchè anche in Italia si cominci a vedere Benedetto XVI per quello che veramente è senza legarlo a pregiudizi ideologici e luoghi comuni? Quando si finirà di additarlo in modo dispregiativo con l'appellativo di " pastore tedesco?" Coraggio! non è difficle aprire le proprie menti ed il proprio cuore verso questo Papa! Impariamo dai francesi visto che di nostra iniziativa non ne siamo capaci!