30 settembre 2008

Domenica prossima il Papa apre il Sinodo sulla Parola di Dio: intervista con il segretario generale, mons. Nikola Eterović (Radio Vaticana)


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Domenica prossima il Papa apre il Sinodo sulla Parola di Dio: intervista con il segretario generale, mons. Nikola Eterović

Tutto è ormai pronto per l’apertura del Sinodo dei Vescovi che si svolgerà dal 5 al 26 ottobre in Vaticano sul tema: “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. Benedetto XVI presiederà la Messa inaugurale domenica prossima alle 9.30 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Partecipano all’evento 253 Padri sinodali, 41 esperti, 37 uditori, delegati fraterni di 10 Chiese e comunità ecclesiali. Ascoltiamo, in proposito, il segretario generale del Sinodo, mons. Nikola Eterović, intervistato da Isabella Piro:

R. - Il tema del Sinodo è "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa", dunque i Padri sinodali devono mettersi in ascolto religioso della Parola di Dio, riflettere su che cosa è la Parola di Dio, o meglio, Chi è la Parola di Dio, e per noi è Gesù Cristo: celebrare questa Parola nella vita della Chiesa, nella liturgia, nella preghiera, annunciarla nella catechesi, nell’evangelizzazione, celebrarla in altri Sacramenti, soprattutto nell’Eucaristia. E poi, annunciarla ai vicini e ai lontani, dunque essere inviati nel mondo, dove uno lavora, cominciando dalla propria famiglia, dall’ambiente sociale e anche, in senso proprio, in missione, nei Paesi e presso le persone e i popoli che ancora non conoscono Gesù Cristo, la Buona Novella.

D. - Ci saranno “presenze eccellenti”, possiamo dire, come il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I o il rabbino capo di Haifa, Cohen. Un segnale importante per il dialogo interreligioso…

R. - Senz’altro, perché con i fratelli ebrei noi condividiamo la stima, la venerazione nei riguardi della Sacra Scrittura. Le nostre radici provengono da là, e Gesù Cristo ci dà la chiave interpretativa anche delle Scritture, interpretando quello che i profeti, i patriarchi hanno detto nei suoi riguardi. Dunque, la presenza di un rabbino che ci spiegherà come gli ebrei celebrano la Parola di Dio per noi è importante. D’altra parte la Bibbia, insieme con il Battesimo, è uno dei punti che uniscono i cristiani, nonostante le divisioni. Quindi, la Parola di Dio è importante per tutti i cristiani, per tutte le Chiese, le comunità cristiane. Il rappresentante illustre delle Chiese ortodosse, il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, sarà presente, anche personalmente, in un incontro di preghiera e di riflessione sulla Parola di Dio nel ricordo di San Paolo, perché si tratta anche della commemorazione dell’Anno Paolino.

D. - In che rapporto si pone il Sinodo rispetto al Concilio Vaticano II?

R. - Il Sinodo è nato nell’ambiente del Concilio Vaticano II, il 15 settembre 1965, e il Concilio ha avuto fine l’8 dicembre dello stesso anno, così del Sinodo dei Vescovi si parla nei due documenti del Concilio Vaticano II. Poi, per noi è molto importante il legame con la Dei Verbum, la Costituzione dogmatica sulla Rivelazione: anche i documenti preparatori della’Assemblea sinodale, i Lineamenta e l’Instrumentum Laboris, fanno continuamente riferimento alla Dei Verbum. Bisogna dunque vedere com’è stato applicato questo grande documento del Concilio Vaticano II nella vita della Chiesa.

D. - Qual è l’attenzione all’Africa, da parte del Sinodo dei Vescovi?

R. - Nel 2009, ci sarà la seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi; il Santo Padre, Benedetto XVI, insieme con la Chiesa, è molto attento alla Chiesa in Africa, piena di dinamismo, di grande crescita non solo quantitativa, ma anche qualitativa. Un segno è anche la presenza del segretario speciale nella persona dell’arcivescovo di Kinshasa, mons. Laurent Monsengwo Pasinya. L’Africa porta nuovo dinamismo, nuova vitalità a tutta la Chiesa - ovviamente anche con i suoi problemi - e penso che pure lì ci sarà uno scambio di doni: la Chiesa universale che riceve aspetti positivi della Chiesa in Africa, e la Chiesa universale che contribuisce anche alla Chiesa in Africa, nel crescere e nello svilupparsi in piena armonia cattolica.

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