27 settembre 2008

Papa Benedetto spiazza tutti e nomina un vescovo del Sud segretario della Cei (Politi)


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Un vescovo del Sud segretario della Cei

Ratzinger nomina monsignor Crociata, un teologo che dialoga con l´Islam

La nomina spezza l´egemonia nordista ai vertici della Conferenza episcopale

MARCO POLITI

ROMA - Viene dal Sud il nuovo segretario della Cei. È monsignor Mariano Crociata, cinquantacinquenne vescovo di Noto. Sostituisce monsignor Giuseppe Betori, che il 20 ottobre partirà per la sede cardinalizia di Firenze.
Ma soprattutto la nomina papale spezza l´egemonia «nordista» in seno alla Conferenza episcopale italiana.
Se si pensa agli ultimi presidenti Poma, Ballestrero, Poletti, Ruini fino all´attuale Bagnasco provengono tutti dall´Italia centro-settentrionale e lo stesso vale per gli ultimi segretari generali Tettamanzi, Antonelli, Betori.
Vero è che nel dopo-Concilio ci fu la tendenza della Santa Sede di mandare vescovi del nord al sud per svecchiare culturalmente e teologicamente e scuotere anche socialmente l´episcopato meridionale, ma la situazione di minorità - diciamo così - ecclesiale stava diventando insostenibile.
Papa Ratzinger, rovesciando tutte le previsioni delle settimane scorse, ha compiuto dunque un gesto che possiede anche un rilievo psicologico. Non a caso dall´associazionismo cattolico si è levato un plauso all´indirizzo del pontefice con apprezzamenti per la sensibilità sociale di Crociata.
Stavolta il nome non è un programma. Il vescovo di Noto non ha nulla del crociato, anzi è uno studioso dei rapporti con l´Islam e uno dei primi messaggi di sostegno è venuto dall´Associazione intellettuali musulmani italiani, che parla di un «segnale importante per il dialogo interreligioso».
Nel curriculum del neo-segretario generale della Cei, già docente alla Pontificia facoltà teologica di Sicilia e direttore del dipartimento di Teologia delle religioni, colpisce il fatto che sia vescovo appena da un anno oltre ad essere stato vicario generale di Mazara del Vallo dal 2003 al 2007. Ma c´è un retroscena nella sua nomina. Uscita con Betori dall´organigramma della Cei la vecchia guardia ruiniana, appariva in pole position il vescovo di Ivrea monsignor Miglio, personalità molto vicina al cardinale Bertone, segretario di Stato vaticano. Tuttavia il cardinale Bagnasco, come presidente della Cei, ha insistito per avere un ecclesiastico di sua diretta fiducia. La candidatura di Crociata nasce così. Tra l´altro il suo essere nuovo nell´ambiente episcopale lo spingerà per una prima fase a muoversi con estrema prudenza evitando che - data la permanenza di Bagnasco nella sua sede diocesana di Genova - si crei la situazione di un forte segretario della Cei a Roma e di un cardinale-presidente lontano.
Crociata viene descritto come una personalità di buone qualità organizzative, ma anche di grande delicatezza. L´ideale per quella «svolta pastorale» che Bagnasco sta imprimendo alla Cei.
«È un salto che un po´ fa impressione e colpisce» ha commentato il prelato riguardo alla sua nomina. «Mi dispongo ad accogliere il nuovo servizio di umile cooperatore alla coesione e al lavoro collegiale dei vescovi delle diocesi d´Italia - ha soggiunto - servizio che intendo come richiesta a svolgere in forma nuova il ministero episcopale». La sua nomina, ha concluso, va vista inoltre come segno di considerazione del Papa «per la nostra travagliata e amata Sicilia». Auguri gli sono giunti, tra gli altri, dai presidente delle Camere.

© Copyright Repubblica, 26 settembre 2008

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