30 settembre 2008

La Chiesa in Asia preoccupata per le violenze anticristiane in India (Osservatore Romano)


Vedi anche:

VIOLENZE ANTI-CRISTIANE IN INDIA: RACCOLTA DI ARTICOLI

Card. Bertone: "La politica ha bisogno del Cristianesimo" (Osservatore Romano)

Guardare in positivo alle nuove tecnologie: Mons. Celli sul tema della prossima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali (Radio Vaticana)

Domenica prossima il Papa apre il Sinodo sulla Parola di Dio: intervista con il segretario generale, mons. Nikola Eterović (Radio Vaticana)

Rémi Brague: "Cristianesimo, kit di sopravvivenza dell'umanità" (Osservatore Romano)

Il saluto del Papa ai dipendenti delle Ville Pontificie

Le Società Bibliche USA regalano una Bibbia al Papa e al Sinodo (Zenit)

Domenica prossima sarà Benedetto XVI a inaugurare, su Rai1, la lettura integrale della Bibbia. Intervista a Giuseppe De Carli (Muolo)

Garelli: "Il senso del sacro val bene la messa in latino?" (La Stampa)

Apprezzamento del Papa per la Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano durante la festa del patrono san Michele (Osservatore)

Papa Luciani, dottrina rocciosa in un cuore di fanciullo (Osservatore Romano)

Tra Bach e Haydn spunta anche Benedetto XVI (Acquafredda e Magister)

Il Papa ha scelto il tema per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2009: "Nuove tecnologie, nuove relazioni"

Rosso "malpela" le banalità e le furberie della stampa nostrana

Associazione Foe: "La lezione di Benedetto XVI sulla libertà di educazione" (Il Sussidiario)

Lucetta Scaraffia: "Le religioni sono tornate nel dibattito internazionale" (Osservatore Romano)

Ad un anno dal motu proprio Summorum Pontificum. Don Tiziano Trenti (Bologna): "La liturgia di San Pio V non intacca il Vaticano II" (Panettiere)

Vescovo di Mumbai: Perchè gli indù attaccano noi Cristiani (Asianews)

Il Papa assisterà, il 13 ottobre, al concerto dell'Orchestra Filarmonica Vienna

"Papa, viaggi effimeri" (Il Manifesto)

Il Papa: "Invochiamo con fiducia l'aiuto e la protezione degli Angeli. L’invisibile presenza di questi Spiriti beati ci è di grande aiuto e conforto"

Il Papa benedice la svolta laica dell’Osservatore (Galeazzi)

Il cantico del prof. Nazir-Ali. Parla il vescovo anglicano che ammira Ratzinger e vuole una Magna Charta per salvare l’Europa (Meotti)

"Summorum Pontificum", un anno dopo: l'analisi di Don Pierangelo Rigon. «Rito in latino, una messa per tutti»

Intervista esclusiva di Andrea Tornielli a Mons. Georg Ratzinger: "Mio fratello Papa Ratzinger (che voleva fare l'imbianchino)"

Intervento delle Conferenze episcopali del continente sull'aggravarsi della situazione

La Chiesa in Asia preoccupata per le violenze anticristiane in India

New Delhi, 30.

Si va sempre più aggravando l'ondata di attacchi nei confronti della comunità cristiana in India e i presuli del Paese, cui si sono uniti anche quelli dell'intero continente asiatico, esprimono profonda preoccupazione per la difficile situazione. In particolare modo nello Stato dell'Orissa si sono registrate negli ultimi giorni diverse violenze: ben centonove abitazioni e tre chiese sono state danneggiate o distrutte dai fondamentalisti indù, nel solo distretto di Kandhamal. Inoltre i cadaveri di tre persone sono stati trovati nel fiume che attraversa la zona. I corpi sono quelli di una coppia e di una donna che erano scomparsi dopo aver distribuito del vaccino agli abitanti di un villaggio. Una fonte sottolinea che "la situazione è insostenibile e che c'è un vero e proprio progetto sistematico per eliminare la vita cristiana, uccidendo persone e distruggendo proprietà". Una dozzina di feriti è, infine, il bilancio di scontri tra cristiani e indù avvenuti nel villaggio di Rudangia, rende noto la Reuters.
In un messaggio l'arcivescovo di Cotabato e segretario generale della Federazione delle Conferenze episcopali dell'Asia (Fabc), Orlando B. Quevedo, dichiara che i presuli "sono profondamente preoccupati per i molti atti di violenza perpetrati ai danni della Chiesa cattolica in India, contro sacerdoti, religiosi, laici, strutture, luoghi e oggetti sacri". E specifica: "Siamo ugualmente preoccupati per le sofferenze degli altri cristiani: leggiamo ogni giorno di uccisioni e distruzioni". Poi aggiunge: "Come è tragica oggi l'immagine di quello che una volta era un Paese di grande armonia e tolleranza religiosa, rovinata da una minoranza di estremisti". E conclude invocando: "Preghiamo il Dio dell'amore e della pace, attraverso l'intercessione della Beata Vergine Maria, affinché la violenza possa fermarsi e tutti coloro che sono inclini a essa possano tornare sui propri passi e scoprire il giusto cammino verso una relazione pacifica e armoniosa con i propri fratelli e sorelle cristiani".
Il messaggio, inoltre, rivolge un forte appello alle autorità governative perché fermino le aggressioni e condannino i responsabili.
L'intervento dei vescovi asiatici giunge in un momento in cui gli attacchi da sporadici sono diventati sistematici, quasi quotidiani e si sono estesi in vari Stati, coinvolgendo, oltre all'Orissa, il Kerala, il Karnataka, l'Andra Pradesh, il Madhya Pradesh, il Chattisgarh e il Tamil Nadu. Da parte sua la Conferenza episcopale in India (Cbci) ha diffuso un ulteriore appello. I presuli si dicono "scioccati e preoccupati per gli episodi di estrema violenza contro i cristiani" e esprimono disappunto "per l'apatia e l'indifferenza del Governo, a livello centrale e nei singoli Stati".
Secondo l'assemblea "l'antica civiltà dell'India viene umiliata e i suoi valori di verità, tolleranza e rispetto, gelosamente preservati per secoli, vengono calpestati".
I presuli fra l'altro avanzano precise richieste: a partire da misure forti, come l'immediato contrasto ai fondamentalisti, che devono essere banditi e fermati come "terroristi"; la compensazione alle chiese cristiane per le violenze subite; l'individuazione e il processo dei responsabili. Si ribadiscono poi i diritti costituzionali di cui godono i cittadini indiani di fede cristiana, come tutti gli altri cittadini della nazione. Infine si ricorda l'esempio della Chiesa, rilevando la risposta delle comunità cristiane aggredite, sempre improntata alla non violenza, alla pace e al perdono.
Gli attacchi alla comunità hanno creato comunque un clima di accesa tensione in molti villaggi rurali, le aree preferite dai fondamentalisti per contrastare i cristiani. La comunità è infatti accusata, tra l'altro, di fare proselitismo soprattutto nelle zone più remote della nazione, dove maggiore è la presenza di tribali e dalit.
Il vescovo ausiliare di Bombay, Agnelo Rufino Gracias, in una sua recente analisi, ha ribadito che i cristiani sono attaccati per le conversioni. Per il presule, "i partiti fondamentalisti Vishawa Hindù Parishad (Vhp) e il Bajrang Dal (Bd), agitano in modo costante lo spettro delle conversioni" ma, replica, "se ci fossero migliaia di conversioni, il numero dei cristiani sarebbe altissimo e, invece, è l'opposto". L'analisi elenca alcuni dati a proposito e riferisce un calo dei cristiani a confronto con tutta la popolazione: due e sei per cento nel 1971; due e quarantaquattro per cento nel 1981; due e trentadue per cento nel 1991 e due e tre per cento nel 2001. La diminuzione, secondo il vescovo, è proseguita inoltre negli anni successivi.
Monsignor Gracias evidenzia altresì che il fatto che i governi degli Stati indiani non siano in grado di dimostrare alcun caso di conversione, è un segno ulteriore che l'accusa è soltanto una bugia; come anche il fatto che molti indù preferiscono mandare i loro figli nelle scuole cristiane per ricevere un'educazione più adeguata.

(©L'Osservatore Romano - 1 ottobre 2008)

Nessun commento: