5 maggio 2007

Tutti contro Benedetto XVI, ma il Papa si rafforza...


Vedi anche:

Rassegna stampa del 4 maggio 2007

Botta e risposta fra Giuliano Ferrara e Gianni Baget Bozzo

Cari amici, come dicevo nel primo post di ieri, ho deliberatamente deciso di omettere la segnalazioni degli articoli che facciano pubblicita' ad un Pinco Pallino qualsiasi e/o siano offensivi verso il Papa. Non vi ho quindi segnalato la "sparata" di Augias e ieri sera non ho parlato delle scritte contro il Papa sulla cattedrale di Palermo. Oggi, pero', "Il Foglio" pubblica un editoriale molto interessante su cui vale la pena di riflettere e che da' per scontata la lettura di certi, discutibili, pezzi giornalistici. Di "Liberazione" non so nulla, ecco pero' la risposta di Augias ai suoi lettori, tutti "stranamente" a favore del cantante che ha offeso Benedetto XVI:


L' Osservatore romano ha esagerato definendo 'terrorismo' alcune critiche legittime, al massimo inopportune in quella sede, comunque garantite dalle libertà costituzionali. Dire che la Chiesa non dovrebbe ospitare nella pompa delle sue basiliche dei mafiosi assassini è un'affermazione che il santo di Assisi avrebbe certo condiviso.
Ricordare che i funerali negati a Welby fu un gesto ''politico' che ha contraddetto la misericordia, significa citare un lampante fatto di cronaca. Infatti già in serata la situazione è stata sdrammatizzata su ispirazione del Segretario di Stato Bertone.
Resta però la tensione che ormai caratterizza i rapporti tra la chiesa cattolica e ampi strati dell'opinione pubblica italiana e divide purtroppo anche i partiti politici. Il Papa regnante e alcune personalità a lui vicine l'hanno alimentata con una serie martellante di dichiarazioni di contenuto a volte eversivo. Così infatti si deve giudicare il recente invito della Pontificia Accademia per la Vita ad una coraggiosa obiezione di coscienza di tutti i credenti, in particolare «medici, infermieri, farmacisti, giudici e parlamentari ed altre figure professionali coinvolte nella tutela della vita umana, laddove le norme legislative prevedessero azioni che la mettono in pericolo».
Dunque i valori di riferimento di legislatori e magistrati non dovrebbero più essere la Costituzione e le leggi, ma un imprecisato 'diritto naturale' di cui la Chiesa si fa unica interprete. Parole gravissime che avrebbero meritato una protesta diplomatica. Mi auguro che non ci sia stata solo 'pro bono pacis'. Il bonum pacis però bisogna volerlo in due, moderarsi è preferibile, purché il disarmo sia bilaterale.


Corrado Augias

Ci rendiamo conto? Tutti i media contro l'Osservatore romano, che ha definito terrorismo gli attacchi al Papa, e NON UNA PAROLA contro Augias che considera eversive (e quindi terroristiche) certe affermazioni del Papa regnante che, caro intellettuale di "Repubblica", ha un nome...e' quello che ha fatto precipitare il suo libro (scritto con Pesce) nella classifica di vendite...ora ricorda?
Raffaella


Palermo: scritta conto Pontefice
"Papa al rogo" sul muro della cattedrale

(ANSA) - PALERMO, 4 MAG - Una scritta con vernice spray, "Papa al rogo", e' comparsa sul muro esterno dell'abside della cattedrale di Palermo. Due statue poste davanti all'ingresso centrale del duomo, inoltre, sono state danneggiate. La scritta, che risalirebbe a due notti fa, e' stata cancellata. Sull'episodio e' stata aperta un'inchiesta.


Schiuma laicista

L’Osservatore avrà esagerato ma l’anticlericalismo di certa sinistra che vuole il Papa al rogo è indegno

Subito questo giornale ha espresso dissenso sul “tono asperrimo” dell’Osservatore romano nella polemica con Andrea Rivera, ricordando che la chiesa, rivendicando un luogo pubblico per le sue idee, deve abituarsi anche a scontare il pubblico dissenso. Ieri è tornato a motivare più ampiamente queste idee, pungolato anche dalle osservazioni di Gianni Baget Bozzo. Ma al terzo giorno di insostenibile schiuma laicista, di un attacco alla chiesa che si sta gonfiando come una mongolfiera, con scritte a Palermo in cattedrale per mettere il Papa al rogo, è il momento di distinguere tra le parole e le cose.
Le parole molto a vanvera – non fossero però intolleranti come pietre, o bossoli spediti in lettera anonima – e i fatti della realtà, stravolti con molta supponenza o peggio censurati con arte. Da parte soprattutto dei laicisti di sinistra, la sinistra tendenza democratica del partito di Repubblica, e più ancora quella della Cosa Rossa, che ha deciso di dare il suo primo segno di vita rispolverando le ottocentesche bandiere anticlericali.
Parole spropositate. I parlamentari della Cosa Rossa, dai mussiani al Prc, da Grillini a Caruso, hanno scritto un documento in cui si giudica un “attacco spropositato” l’articolo dell’Osservatore, in quanto “le minacce e il terrorismo sono una cosa troppo seria per confonderle con le parole, sgradite o irriverenti che siano”.
Al pari di Michele Serra, che ha definito “del tutto fuori misura le grida levatesi, ahimè, anche a sinistra, contro le poche e lecite
frasi di critica pronunciate al concerto del Primo maggio”.
Serra il “democratico”, indignato per le minacce a Cofferati e che non ritiene vi sia alcunché di minaccioso nell’aria per la chiesa, e anzi minimizza le minacce a monsignor Bagnasco.
Su Repubblica, il self-made teologo Corrado Augias scrive: “Ricordare che i funerali negati a Welby fu (sic!) un gesto ‘politico’ che ha contraddetto la misericordia, significa citare un lampante fatto di cronaca”. Ma omettere che Welby fece la sua scelta in aperta sfida alla chiesa, non è forse una lampante mistificazione della cronaca? Augias accusa “il Papa regnante e alcune personalità a lui vicine” per una “martellante” serie di dichiarazioni “di contenuto a volte eversivo”. Eversivo?
Augias dovrebbe sapere che eversivo vale terrorista, almeno nell’italiano corrente. Augias come Agnes? No, peggio.
Perché per lui a essere “eversiva” è addirittura la Pontificia Accademia per la Vita che invita “a una coraggiosa obiezione di coscienza di tutti i credenti”, in nome di “un imprecisato diritto naturale”. Imprecisato? Verrebbe da misurare il tasso di terrorismo ideologico delle parole di Augias, sostenitore dell’eugenetica obbligatoria contro la chiesa “eversiva”.

Vescovi sotto scorta

Le cose come stanno. Di fronte a tanta falsificazione, a tanta licenza di insulto, c’è solo da ricordare la “lampante cronaca” che
tanto piace ad Augias. La cronaca di un arcivescovo, presidente della Conferenza episcopale, costretto a girare sotto scorta, minacciato di morte per lettera e sui muri delle città. Non accadeva nemmeno ai vescovi della chiesa del silenzio, qualcosa di simile è successo solo nelle dittature sudamericane.
Ma non c’è anticlericalismo in Italia, spiega la Cosa Rossa, rimuovendo il fatto che le scritte contro il Papa erano già apparse a Torino nel 2005. Quando anarchici e no global tirarono un petardo nella chiesa del Carmine, mentre fuori scrivevano “****-Ratzinger” e pisciavano sui muri. Espressioni di laicità. Eppure, per Piero Sansonetti, è “alla corsa oscurantista e fondamentalista della chiesa” che “bisogna imporre un alt”.

La “nuova” sinistra.

Ieri su Liberazione un Paolo Flores d’Arcais al limite del trattamento sanitario obbligatorio è riuscito a dire – “valga il vero” – che quella dell’Osservatore è “una fatwa indegna di un paese civile”.
Sostenendo, alla lettera, l’equivalenza giuridica tra l’affermazione scritta su un giornale e una sentenza di diritto islamista. Pura follia ideologica, e proprio nel giorno in cui Liberazione, nella colonna a fianco, fatica a digerire che si possano ricordare i morti del terrorismo in Italia. Soprattutto perché qualcuno lo vorrebbe fare nella data del più importante omicidio politico della storia italiana, compiuto, guarda caso, dalle Br: l’uccisione di un uomo politico cattolico e amico personale del Papa. Riesce a dire queste enormità, Flores d’Arcais, proprio nei giorni in cui la rete dei centri sociali scrive sui muri “libertà per i compagni detenuti”, intendendo quelli arrestati (dallo stato laico, mica dalle guardie svizzere) come terroristi, emuli di assassini e progettatori di assassinii. Ma mentre a sinistra si ha il coraggio di difendere quella che, sarkozyanamente, verrebbe voglia di definire “la racaille” del partito degli assassini, per Flores il vero terrorista è il Vaticano, e chiede “il richiamo dell’ambasciatore”.
Non stiamo scherzando, purtroppo.
Non è solo differenza tra parole e cose, è differenza tra il vero e il falso. E’ questo “il grande partito laico” di cui ieri sull’Unità
Carlo Flamigni rimpiangeva la scomparsa?
Se il nuovo che avanza è questa schiuma intollerante, avranno pane per i loro denti.

Il Foglio, 5 maggio 2007


C'e' anche una notizia da morire dal ridere :-))

1 MAGGIO/ RADICALI A S. PIETRO, 'SIAMO TUTTI ANDREA RIVERA'
Piccola manifestazione di una ventina di persone

Città del Vaticano, 5 mag. (Apcom) - Una ventina di manifestanti dei Radicali italiani hanno manifestato questa mattina davanti alla piazza San Pietro come segno di solidarietà all'artista Andrea Rivera, per le dichiarazioni fatte al concerto del Primo maggio contro il Papa e la Chiesa. "Siamo tutti Andrea Rivera", "No Vatican, No Taliban", "Tutti a piazza Navona il 12 maggio": questi i cartelli che indossavano i manifestanti.
A 'guidare' la delegazione c'era Marco Pannella, leader storico dei Radicali, Rita Bernardini, Marco Cappato e Sergio D'Elia.

A parte il pessimo gusto degli slogan (del resto non vedo che cosa possiamo aspettarci da certi personaggi...), trovo che sia molto rassicurante sapere che il grande, straripante, folto, "fronte laicista antipapa" sia composto da un cosi' gran numero di persone!!
Una ventina di elementi...un vero successone! :-)
Un risultato cosi' speciale da richiedere la presenza delle telecamere del TG1 che non hanno mancato di riprendere Pannella che indossava la sua pettorina deliziosa.
C'era davvero di cui sorridere: erano piu' numerosi i cameraman e i fotografi dei manifestanti :-)
Vorrei ringraziare queste persone per avere portato la luce del buonumore nella mia giornata
.
Raffaella

1 commento:

Luisa ha detto...

Augias...Augias...Augias...
È possibile che lei si senta così distanziato...e disturbato dalla luminosa intelligenza di Papa Benedetto, che con termini sempre moderati e ragionevoli ci ricorda i principi fondanti della nostra fede e delle nostre società?
È possibile che in mancanza di argomenti altrettanto ragionevoli , di un`intelligenza ugualmente strutturata, ma sopratutto di quella forza calma , tranquilla e rispettuosa dell`essere umano che da la fede e che Papa Benedetto incarna , lei sia obbligato di scendere così in basso nelle sue "riflessioni"?
Lei definisce i spropositi di quell`illustre sconosciuto "legittimi", per chi ? Per lei senza dubbio!
Mi tolga una curiosità: lei ha conosciuto in un`altra vita san Francesco? È incredibile come lei, e altri con lei ,sembrano sapere con assoluta certezza che cosa avrebbe detto o fatto questo Santo ! Rileggetevi la sua storia e lasciatelo tranquillo , se lo rispettate non usatelo per dei fini così vili , che con ogni probabilità san Francesco non avrebbe approvato, e dico questo basandomi sulla sua vita !
Eversivo l`invito all`obiezione di coscienza?
E perchè i cattolici sarebbero i soli a non potere ascoltare la loro coscienza quando questa detta loro per esempio di non sopprimere una vita?
Che cosa c`è di eversivo a difendere la vita ?
Che le piaccia o no, Augias, avremo sempre più persone che agiranno secondo la loro coscienza , di fronte a leggi che calpestano principi fondamentali, di fronte a una "scienza" che considera l`embrione umano come un oggetto di ricerca, in laboratori dove si crea la vita per distruggerla in seguito.
Chi è eversivo, terrorista? Colui che rifiuta di compiere un atto contrario alla sua coscienza o lei e quelli che, come lei, vorrebbero obbligarli ad agire contro coscienza?
Io ringrazio la Pontificia Accademia per la Vita per la chiarezza delle sue dichiarazioni, sulle quali io mi appoggio e che mi confermano nelle mie scelte.