3 giugno 2007
Aggiornamento della rassegna stampa del 3 giugno 2007 (1) [BBC]
Vedi anche:
Oltre 50mila fedeli sotto la pioggia battente
Rassegna stampa del 3 giugno 2007
SPECIALE: Il documentario della BBC dice il falso: ecco le prove!
Pubblichiamo alcuni articoli sulla trasmissione Annozero e sugli attacchi cui il Papa e' sottoposto negli ultimi mesi.
Mi auguro (per loro) che anticlericali, laicisti e sedicenti democratici comprendano finalmente che i fedeli sono dalla parte del Papa (bastava vedere Piazza San Pietro stamattina sotto la pioggia').
Svegliatevi, bambinetti, e' primavera :-)
Seguira' un articolo, "esplosivo" di Renato Farina.
Raffaella
Troppo facile fare scandalo utilizzando argomentazioni già conosciute e per questo stantie
Quante vicende mirabili della Chiesa mostra di ignorare il "laico" Santoro
Crisostomo Lo Presti
Il diritto d'informazione è uno dei pilastri di uno Stato democratico. E bene ha fatto Michele Santoro nel suo "Annozero" a trasmettere il documentario della Bbc (costo per la Rai 25 mila euro) sui preti e la pedofilia: notizie vecchie; fatti già noti e pubblicati dalla stampa di tutto il mondo. Santoro non ha detto nulla che non si sapesse già. Certo, le immagini sono scioccanti; le testimonianze dei delitti orribili di cui sono rimasti vittime bambini innocenti, lasciano inorriditi; la sequela delle vicende è incalzante. Sono questi i parametri e gli elementi che fanno del filmato un documento dalle sensazioni più forti di quelle trasmesse dalla carta stampata. Nessuna censura può evitare l'angoscia della consapevolezza che l'orco può indossare l'abito talare. «Questi quattro delinquenti non avrebbero mai dovuto diventare sacerdoti. Visto il male che hanno fatto a delle vittime innocenti: quello che hanno subito come condanna è troppo poco». A parlare è mons. Rino Fisichella, vescovo ausiliare di Roma. Da San Pietro non hanno tardato a farsi sentire, il portavoce padre Federico Lombardi ha puntualizzato, in Radio Vaticana, che la presenza al dibattito proprio di mons. Fisichella e del siciliano don Fortunato Di Noto (da sempre in prima linea contro la pedofilia) ha dimostrato che nella Chiesa c'è la forte volontà di guardare in faccia i problemi e affrontarli con lealtà. Così come è stata respinta l'insinuazione rivolta all'allora cardinale Joseph Ratzinger accusato di non aver fatto niente: «Dire che il Vaticano e Ratzinger siano rimasti inerti è un clamoroso falso. Nel 2001, istituendo un Tribunale Supremo, la Chiesa ha indicato proprio nella pedofilia uno dei tre reati più gravi», ha aggiunto mons. Fisichella.
Ma perché il "laico" Santoro ha pensato di mandare in onda, proprio ora, a distanza cioè di parecchi anni dai fatti denunciati, un filmato così datato? Forse ha voluto arginare l'onda massiccia del "Family day" che cresce nel Paese? O ha cercato solo di fare libera informazione? Se così fosse ci aspettiamo che presto, per correttezza e libertà di pensiero, informi i suoi telespettatori su altre vicende della Chiesa. Su quanti martiri, ad esempio, finiscono sgozzati nelle varie contrade del mondo per professare il Verbo del Cristo e per portare la solidarietà e la carità in regioni che definire "difficili" è un eufemismo. Potrebbe scegliere fra i ventiquattro missionari ammazzati nel 2006, operatori pastorali che hanno sacrificato la vita consapevoli del rischio che correvano, pur di non abbandonare il proprio impegno di testimonianza e di apostolato. Potrebbe raccontare la storia di padre Elie Koma, gesuita, il primo a cadere lo scorso anno sotto il piombo assassinato a Bujumbura (Burundi) il 4 febbraio. O parlare di don Andrea Santoro, massacrato un giorno dopo a Trabzon (Turchia), o di suor M. Yermine Yamlean delle Figlie del Sacro Cuore, uccisa il 10 marzo ad Ambon (Indonesia), o di mons. Bruno Baldacci ammazzato il 30 marzo a Vitòria (Brasile), o di suor Leonella Sgorbati, missionaria della Consolata, accoltellata a morte, il 17 settembre a Mogadiscio (Somalia), o dell'ultimo della scia di sangue Johnny Morales, cooperatore salesiano finito sulle strade del Guatemala l'otto dicembre. E così via: i ventiquattro nomi scorrono come grani di un rosario di morte in quell'elenco dell'agenzia Fides che parla solo di cifre. In migliaia, negli ultimi anni, sono stati assassinati con la parola "perdono" sulle labbra. Se Santoro si addentrasse nelle loro storie troverebbe quella forza che è alla base dell'azione del vero cristiano, non le brutture di ammalati che guastano l'esistenza di ragazzi e bambini. Storie di amore, di una tazza di latte portata al mattino nelle capanne del Kenya; o di una medicina per combattere la malaria nella Costa d'Avorio; o del libro che insegna a leggere e a dare dignità ad un essere umano altrimenti relegato alla schiavitù (subalternità fisica e spirituale). Ma la vera forza viene dal Messaggio del Cristo che sta in ogni rito della Messa e della Buona Novella del Vangelo. Gli si aprirebbero gli orizzonti su realtà non datate, certamente meno ad effetto di quelle narrate dalla Bbc.
Attendiamo che "Annozero" affronti anche questa pagina quotidiana (non la sola) che la Chiesa scrive sotto ogni latitudine: leggerla farebbe bene non solo ai telespettatori di quella trasmissione ma anche allo stesso conduttore. Siamo certi, però, che aspetteremo invano.
Gazzetta del sud, 3 giugno 2007
Contro la Chiesa la sinistra riscopre il totalitarismo
di ANTONIO SOCCI
Se Joseph Ratzinger potesse intervenire come semplice intellettuale (lo faceva in passato) consiglierebbe a tutti, ma specialmente alla Sinistra (politici, intellettuali, opinionisti) di leggere gli attacchi contro la Chiesa fatti da Adolf Hitler e dagli altri caporioni del nazionalsocialismo: Goebbels, Himmler, Rosenberg. Vedremo perché la Sinistra (ma non solo) dovrebbe riflettere su personaggi e ideologie ad essa antitetiche e da essa giustamente detestati (come da tutti noi). Prima chiediamoci: perché oggi la Sinistra italiana è così risentita e dura con la Chiesa? Forse la Chiesa ha la "colpa" di essere sopravvissuta al comunismo, nonostante le immani persecuzioni che ha subìto. Ma ci sono anche motivi di cronaca. La recente "vittoria" dei cattolici italiani nel referendum sulla legge 40 ha scatenato una reazione pesante che è arrivata a mettere in discussione pure il diritto di parola dei vescovi, ritenuto "ingerenza" e minaccia allo Stato laico. La legge sui Dico rappresenta una controffensiva simbolica: è un manifesto ideologico che intende riaffermare l'ideologia laicista degli anni Settanta. Il naufragio dei Dico dopo il Family Day sembra aver scatenato nuove reazioni. Oggi c'è un accanimento polemico contro la Chiesa e il Papa stupefacente. E anche del tutto contraddittorio con il progetto di "Partito democratico" coltivato dai Ds. È grottesco volersi unire ai cattolici attaccando al contempo la Chiesa e perfino i valori della legge naturale che sono il terreno di incontro fra cattolici e laici. Con il voto di domenica, come ha dichiarato Castagnetti, molti cattolici hanno abbandonato il centrosinistra proprio per questa linea anticlericale. Ma nessuno riflette. Non c'è un solo intellettuale a Sinistra che s'interroghi seriamente su ciò che la Chiesa dice e sul pericolo rappresentato dalla "dittatura del relativismo". Lo fece però Norberto Bobbio 25 anni fa, quando si discuteva di legalizzazione dell'aborto. Ammonì: «Mi stupisco che i laici lascino ai credenti il privilegio e l'onore di affermare che non si deve uccidere». È sicura la Sinistra di voler lasciare ai cattolici (e al centrodestra) il monopolio dei temi morali? L'esortazione del presidente Napolitano ad «ascoltare la Chiesa» mi pare un invito a cambiare direzione, ad ancorare la democrazia a valori forti. Ma sembra che invece la Sinistra voglia abbracciare l'ideologia del vietato vietare, dell'individualismo libertario che però non ha nulla a che fare col liberalismo. Proprio un teorico del liberalismo come Tocqueville ha infatti spiegato che i sistemi democratici hanno bisogno vitale dell'ancoraggio ai valori morali per evitare la dissoluzione, mentre sono le tirannie a poterne fare a meno perché lì la coesione è imposta coercitivamente dal potere stesso. Infatti storicamente le forze e le ideologie totalitarie finiscono sempre col perseguitare la Chiesa. Non solo le dittature comuniste. Consideriamo la Germania degli anni Trenta e gli argomenti che allora furono usati contro la Chiesa. L'attacco di Pio XI
Il 14 marzo 1937 papa Pio XI emanò l'enciclica "Mit brennender Sorge", in lingua tedesca per denunciare gli errori e l'orrore della Germania nazista, in particolare il concetto di "razza" su cui si fondava il nuovo regime. Il papa - in nome del "diritto naturale" - arriva ad affermare che la coscienza non deve sentirsi vincolata da leggi ingiuste: «Quelle leggi umane che sono in contrasto insolubile con il diritto naturale, sono affette da vizio originale, non sanabile né con le costrizioni né con lo spiegamento di forza esterna». La reazione dei nazisti fu furibonda. Il "Völkischer Beobachter" sparò a zero su «il Dio giudeo e il suo vicario a Roma». Andrea Tornielli, nel suo recente libro su Pio XII, scrive che «un'altra replica dei nazisti è la ripresa dei procedimenti penali contro il clero cattolico sulle violazioni delle leggi riguardanti la valuta e su crimini di natura sessuale». E il 1° maggio scende direttamente in campo Hitler contro l' "ingerenza" politica della Chiesa: «Noi non possiamo sopportare che quest'autorità, che è l'autorità del popolo tedesco, venga attaccata da chicchessia. Questo vale per tutte le chiese. Fintanto che esse si occupano dei loro problemi religiosi» tuona il despota «lo Stato non si occupa di loro. Ma quando esse tentano... di attribuirsi dei diritti che competono esclusivamente allo Stato, noi le reprimeremo entro i confini dell'attività spirituale di cura d'anime che loro spetta. E non è neppure giusto» inveiva Hitler «che da tale parte si elevi la critica contro la morale di uno Stato, proprio quando esse avrebbero motivi più che sufficienti di occuparsi della propria moralità». In effetti il 28 maggio anche il ministro della propaganda Goebbels sparò a zero sulla Chiesa denunciando «i delitti contro natura (che) sono ormai praticati in massa nei conventi» e la «generale decadenza morale» del clero che avveniva - a suo dire - «in una misura così spaventevole e scandalosa quale quasi mai si era verificata nell'intera storia della cultura dell'umanità». Goebbels annunciò che la Chiesa cattolica in Germania sarebbe scomparsa «nel fango e nella vergogna». In effetti oggi sappiamo che dopo la "liquidazione" degli ebrei l'intento di Hitler era liquidare la Chiesa (e il massacro dei preti, a migliaia, era già cominciato). Il nazismo si oppone in toto al cristianesimo tornando agli dèi pagani del sangue e della razza e distruggendo la figura di Gesù: Rosenberg nel "Mito del XX secolo" ne fa un ariano, denuncia l'origine truffaldina della Chiesa fondata, dice lui, su personaggi di «razze inferiori» (come «il rabbino» Paolo) e attacca il Papa come «uno stregone». Conclude: «La peste giudeo-cristiana deve perire». Ma il nazismo intende demolire anche ogni riferimento alla legge naturale e ai valori morali della tradizione ebraico-cristiana legati al rispetto della vita e dei diritti degli esseri umani. Non a caso - prima della Shoah, che è l'abisso della disumanità - viene realizzato un piano di eutanasia di massa per eliminare «i tedeschi imperfetti» (soppressi circa 70 mila malati, fra cui un cugino di Ratzinger) e viene legalizzato l'aborto (è il primo paese dopo l'Urss a farlo). Figuriamoci poi cosa potevano farsene i nazisti del valore naturale della famiglia. Himmler definiva la monogamia una «immorale prescrizione della Chiesa romana». Ammirava invece Maometto che «promise a ogni guerriero caduto in battaglia, ma che avesse valorosamente combattuto, due belle mogli in premio. Questo vuole sentirsi dire il soldato!». Senza coscienza
Il colpo definitivo, secondo Ratzinger, fu il tentativo del nazismo di cancellare addirittura la coscienza, che è l'essenza stessa dell'uomo. Ratzinger cita spesso il libro di Rauschning, "Colloqui con Hitler", dove si riportano queste parole del tiranno: «Io libero l'uomo dalle sporche e umilianti autoafflizioni di una chimera chiamata coscienza morale». Non a caso Göring dichiarava: «Io non ho nessuna coscienza! La mia coscienza si chiama Adolf Hitler». Parole che Ratzinger considera rivelatrici, perché «la distruzione della coscienza è il vero presupposto di una soggezione e di una signoria totalitaria». Ratzinger parla del «nazionalsocialismo come rivoluzione del nichilismo». Oggi il nazismo è morto, grazie al cielo, ma il veleno nichilista no. «La minaccia del totalitarismo è una questione della nostra ora storica», scriveva il cardinale. Che alla vigilia della sua elezione al papato, metterà in guardia tutti dalla «dittatura del relativismo». Tutto questo non merita una riflessione? C'è una Sinistra disposta a meditare serenamente le parole del Papa anziché caricarlo a testa bassa?
Libero, 31 maggio 2007
Caro "Miguel Santoro", la verità non si vende
Dal corrispondente Bruno Volpe
CITTA’ DEL MESSICO - “Annozero”, non ci potrebbe essere titolo di un programma più azzeccato di questo. Perché è proprio vero, siamo ormai all’anno zero, nel senso letterale del termine, cioè alle origini dell’informazione, quando si ignorava la regola elementare dell’imparzialita. Attenzione: non è una censura a Michele Santoro, che di Santo ha solo la metà del cognome, ma un invito a riflettere su che cosa la televisione di Stato stia diventando in Italia. E, si badi bene, avrei detto lo stesso se il documentario, che in effetti non documenta niente, fosse andato in onda su altre reti; un documentario su cui si sa e si è detto di tutto e di più, quindi non vale la pena spendere altre parole, altri autori piu degni di me hanno esaminato il problema. Mi soffermo, invece, sul clima di inquisizione alla rovescia del programma, sulla "omelia laica" di Marco Travaglio che prima critica la Chiesa e Papa Benedetto XVI sulla morale e poi li applaude sul sociale: come Nanni Moretti, quasi è sembrato sentirgli dire “Caro Papa, dicci qualcosa di sinistra e ti apprezzeremo ancora di più”. La Chiesa non è quell’associazione a delinquere che qualcuno, sia nel documentario sia nelle vignette trasmesse ad “Annozero”, vuol fare credere; né tantomeno Joseph Ratzinger meritava di essere inquadrato nel video Bbc ogni volta che si accennava a presunti insabbiamenti dei casi di pedofilia nel cleo: si può uccidere anche con le immagini, ma per fortuna la corazza del Santo Padre è resistente. Fatto sta che, effettivamente, qualche pallottola mediatica è partita contro il Papa, un gigante del nostro tempo, un intellettuale limpido che merita rispetto anche quando non si condividono le sue idee. Si tratta di democrazia e tolleranza. Il nostro invito a tutte le parti in causa è ad evitare toni scomposti e a riportare la calma, in fondo la Chiesa ne he viste di peggiori e la “bufala” verrà presto dimenticata, mentre le parole e il Magistero di Papa Benedetto XVI resteranno scolpiti nel tempo perchè, grazie a Dio, il serio ha sempre la meglio sull’effimero. Una provocazione: ho visto “Annozero” su Rai Internacional e mi è parso di assistere ad una trasmissione anticlericale massonica del Messico. Quì Santoro sarebbe un idolo, vero Miguel? Senza offesa, Santoro, mi permetto di chiederle se un po’ di share in più vale davvero un calcio alla verità e alla giustizia. Lascio a Michele Santoro, senza livore, questo interrogativo. Con una certezza: la verità non ha prezzo, ma con il filmato della Bbc, lei ha mandato in onda solo spazzatura.
Petrus
"Annozero"? A Santoro zero in condotta
di Alberto Giannino
MILANO – Con la messa in onda del video-spazzatura della Bbc, l'ex maoista Michele Santoro ha conseguito due obiettivi: il primo, attaccare l'immagine della Chiesa cattolica e dei suoi sacerdoti nel mondo; il secondo, aumentare lo share di “Annozero”, che era tremendamente in crisi da settembre 2006. Una penuria di ascolti che basterebbe da sola a giustificare la chiusura anticipata del programma. Fatto sta che giovedì sera il suo parterre non brillava per ospiti d'eccezione: il solito Vauro, Travaglio con una lettera patetica per Montanelli (ma non potete usare la persona Montanelli come volete, sarebbe il primo ad arrabbiarsi!), Ruotolo che traduce un documento vaticano in un latino maccheronico e una ragazza d'assalto (giornalista?) che diventa aggressiva, fino all'antipatia, con gli ospiti che non le sono congeniali. E poi, su tutti, lui, il grande mandarino cinese, Santoro, che evita accuratamente di parlare del Papa, dei sacerdoti e del video-spazzatura dopo le giuste lamentele di Casini, Fini e Landolfi. Il grande filosofo ateo, amico di tanti sacerdoti, dirà piu' volte nel corso della trasmissione: "E’ spazzatura questa?". Certo che è spazzatura. Si tratta della storia di soli 5 preti pedofili (su 400 mila in tutto il mondo) che hanno compiuto nefandezze di ogni genere. Ma uno che guarda questo documentario pensa che tutti i preti siano pedofili o comunque si pone qualche dubbio. "Calunniate, calunniate, qualche cosa resterà" (Voltaire). Ora gli studenti a scuola penseranno solo a questi 5 preti, lo stesso negli oratori, fra gli scouts, nelle Università e nella società civile. Cinque mascalzoni, cinque farabutti, che corrispondono allo 0,0000000001% del clero mondiale. Se uno visiona il video della Bbc è indotto a pensare che il clero è pervertito, che il clero è immorale e che il clero è degenerato. Peggio di cosi Santoro non poteva fare... Abbiamo sempre sostenuto che 400mila sacerdoti nel mondo si occupano delle parrocchie, degli ultimi, degli emarginati, dei poveri, delle Caritas, delle missioni nei Paesi distrutti, della scuola, della gioventù, delle Curia, dell'Università, dei Seminari, della stampa, delle carceri, degli ospedali e delle Case di riposo. Ma il grande mandarino cinese non si e' ricordato di questi sacerdoti, non ha ritenuto di fare una puntata di “Annozero” (anzi, ha detto che l’avrebbe dovuta fare il cattolico Del Noce su Rai Uno) su questi sacerdoti che sono molti ma non fanno notizia. Come materialista ateo, Santoro ha preferito attingere da un video-spazzatura l'immagine del clero da divulgare nelle case degli italiani. Un'immagine distorta, manipolata e falsa. E Santoro ne era consapevole fin dall'inizio. Se il nostro andasse a casa nella sua Salerno otterremmo due cose: la Rai risparmierebbe milioni di Euro e questo modo fazioso di fare cronaca cesserebbe. Qui non si tratta di censura. Si tratta di parlare (e Santoro è laureato in Storia e filosofia) delle luci e delle ombre della Chiesa che dura da 2.000 anni con onestà intellettuale (la stessa che manca a Santoro?). Ma il solito fazioso ha parlato solo delle ombre. Si, perche' ai cinque capitoli cari ai laicisti ed anticlericali (crociate, inquisizione, nepotismo, avarizia e corruzione del clero) Santoro ne vuole aggiungere un sesto: la pedofilia. Cioè il peccato più orribile davanti a Dio e agli uomini. Santoro sa bene che esiste nella Congregazione per la Dottrina della Fede un Tribunale supremo dove i preti pedofili vengono ridotti allo stato laicale, ma ha sorvolato. Santoro quando si parlava della Chiesa in Irlanda, a Boston, in Brasile (oppure di don Cantini a Firenze) era felice come una pasqua. Gongolava come uno che la sa lunga, che ha incastrato il potentissimo Vaticano e che ha messo in imbarazzo la Gerarchia. Vorremmo citare solo un passo di un discorso di Papa Benedetto XVI ai Vescovi irlandesi di sette mesi or sono per far capire al mandarino cinese qual'è la vera posizione del Pontefice che tante volte nel video della Bbc è stato calunniato: "Nell'esercizio del vostro ministero pastorale, negli ultimi anni avete dovuto rispondere a molti casi dolorosi di abusi sessuali su minori. Questi sono ancora più tragici quando a compierli è un ecclesiastico. Le ferite causate da simili atti sono profonde, ed è urgente il compito di ristabilire la confidenza e la fiducia quando queste sono state lese. Nei vostri sforzi continui di affrontare in modo efficace questo problema, è importante stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prendere tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assicurare che i principi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini abnormi. In tal modo la Chiesa in Irlanda si rafforzerà e sarà sempre più capace di dare testimonianza della forza redentrice della Croce di Cristo. Prego affinché per grazia dello Spirito Santo questo tempo di purificazione consenta a tutto il popolo di Dio in Irlanda di "mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che hanno ricevuto" (Lumen gentium, n. 40)". Mi pare che sia un discorso forte e chiaro, e la sarabanda di Santoro (a proposito, quanto costa questa sarabanda Santoro non l'ha ancora comunicato agli italiani! Aspettiamo un comunicato stampa) avrebbe dovuto citarlo per far capire che Papa Benedetto XVI considera la pedofilia non solo sporcizia morale, ma anche un crimine orrendo. Arrivo alla conclusione. La Chiesa, come dice San Paolo, è "santa e immacolata, senza macchia e senza ruga", è il Corpo Mistico di Cristo, e per questo non va messa sotto accusa per fatti che riguardano figli della Chiesa peccatori. Noi come "Popolo di Dio" e "società di battezzati" facciamo parte della Chiesa ma se la sfiguriamo, la deturpiamo, la infanghiamo, Cristo non c'entra. Siamo noi i responsabili di ogni nefandezza, non la Chiesa che è santa. Questa puntata di “Annozero” ha dimostrato - semmai ve ne fosse bisogno - che nella nostra società il laicismo e l'anticlericalismo sono ancora diffusi e che derivano da ideologie violente che sono state sconfitte dalla storia e dagli uomini e che hanno prodotto milioni di morti. Santoro è un orfano dell'ideologia che, pero', per parlare male della Chiesa e dei suoi sacerdoti, è ben pagato dai contribuenti italiani. Vi sembra giusto tutto ciò? L'atteggiamento dei cattolici da tenere in queste circostanze è quello indicatoci da San Pietro nella sua prima lettera: "Siate forti nella fede". Cioè non siate tiepidi, molli e vili. Date una testimonianza cristiana nella società. Siate coraggiosi e forti. Non abbiate nessun complesso d'inferiorità, ma neanche di superiorita'. Noi siamo quindi in questa società con la serena consapevolezza di svolgere un servizio per il prossimo, ma senza essere oggetto di insulti, diffamazioni e prepotenze.
Petrus
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