10 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 10 giugno 2007 (2)


Vedi anche:

"Gesu' di Nazaret": Don Silvio Barbaglia contesta l'articolo (scopiazzato) dell'Espresso

Il sacerdote presta la voce, le mani e il cuore a Cristo

Rassegna stampa del 10 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 10 giugno 2007 (1)

VISITA DI BUSH: VIDEO DI SKYTG24

Il Paese reale e "l'iperuranio" dei mass media

La visita di Bush al Papa


Benedetto XVI sceglie il suo Gianni Letta

di Redazione

Cambia il «Gianni Letta» del Papa, arriva un nuovo Sostituto in Segreteria di Stato: Benedetto XVI ha annunciato ieri la promozione di monsignor Leonardo Sandri alla guida della Congregazione vaticana per le Chiese orientali (al posto del dimissionario cardinal Moussa Daud) e la nomina del nunzio Fernando Filoni quale nuovo Sostituto. Vale a dire come «uomo macchina» del Vaticano. Si sta dunque per completare la nuova squadra di lavoro ai vertici della Santa Sede, dopo l’importante passaggio di consegne tra i cardinali Sodano e Bertone avvenuto in settembre. Filoni, attuale nunzio nelle Filippine, ha 61 anni ed è pugliese. Era lui il nunzio a Bagdad quando è iniziata la guerra e non ha mai voluto lasciare la città nonostante le bombe. È rimasto nel martoriato Irak fino al 2006, quando è stato destinato alla prestigiosa nunziatura delle Filippine, Paese cattolico più grande dell’Asia. Filoni è legato al Segretario di Stato Tarcisio Bertone, del quale è stato anche allievo. Di carattere mite, ha fatto esperienza in molti teatri cruciali per la vita della Chiesa.

Prima dell’inizio delle vacanze di Benedetto XVI, il 9 luglio, sono attesi altri cambiamenti: l’arcivescovo Claudio Celli, segretario dell’Apsa (amministrazione del patrimonio della Sede apostolica) potrebbe essere nominato presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, al posto dell’americano John Patrick Foley (al quale potrebbe essere affidata una delle basiliche papali). Due i nomi che si fanno per la successione di Celli all’Apsa: quello di Domenico Calcagno, vescovo di Savona, e quello del numero tre della stessa amministrazione, Vincenzo Di Mauro. Uno dei due potrebbe essere destinato anche al ruolo di segretario della Prefettura per gli affari economici della Santa Sede. Infine è probabile la promozione dell’attuale assessore della Segreteria di Stato, Gabriele Caccia, a un’importante nunziatura in Africa o America Latina.

Il Giornale, 10 giugno 2007


Strategico cambio ai vertici

Vaticano, mons. Filoni nuovo sostituto alla segreteria di Stato

Giovanna Chirri

CITTÀ DEL VATICANO
Il Papa guarda alla Cina, teme per i cristiani in Irak e, un tassello alla volta, riforma la curia. A oltre due anni dall'elezione, Benedetto XVI ha ieri realizzato l'importante cambio in segreteria di Stato, del quale si vociferava da mesi: l'argentino di origini trentine Leonardo Sandri ha lasciato l'incarico di sostituto – il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, si direbbe in linguaggio laico – all'italiano Fernando Filoni, grande esperto di Cina e Medio Oriente.
Filoni sostituto è in qualche modo una novità: è nella tradizione vaticana che un papa non italiano scelga un segretario di Stato italiano, come ha fatto papa Ratzinger scegliendo Tarcisio Bertone, che si è insediato lo scorso settembre; ma con un altro italiano numero due in segreteria, l'Italia si connota come Paese che da 29 anni non esprime papi, ma conserva un peso notevole nella gestione della politica della Santa Sede.
Il sostituto infatti governa la prima sezione della segreteria di Stato, un esercito di circa 150 tra diplomatici e officiali e luogo di collegamento tra il Papa, il segretario di Stato e i ministeri vaticani. Ruolo nevralgico dunque quello al quale approda Filoni, 61, anni, origini pugliesi, diplomatico di vasta esperienza, dal 2006 nunzio nelle Filippine e subito prima a Baghdad, dove è stato l'unico ambasciatore occidentale a non lasciare il suo posto, nel marzo 2003, sotto le bombe americane.
Filoni, che quando studiava diritto canonico alla Lateranense ha avuto come professore Tarcisio Bertone, in Irak ha incarnato la politica della Santa Sede di assoluta contrarietà alla guerra, e di successivo appoggio alla permanenza delle truppe alleate. Ha spesso invitato a non lasciare l'Irak in preda al caos e ha denunciato le sofferenze dei cristiani iracheni e la loro massiccia fuga dal Paese.
Monsignor Sandri, che negli ultimi mesi di vita di Wojtyla prestava la propria voce al Papa malato leggendone tutti i discorsi e interventi pubblici, è invece subentrato al cardinale Ignace Moussa Daoud come prefetto della importante Congregazione per le chiese orientali. Questo incarico gli apre la strada alla berretta cardinalizia.

Gazzetta del sud, 10 giugno 2007


Accanto a Bertone ecco Filoni il diplomatico

Con la nomina del sostituto alla Segreteria il Papa completa il nuovo quadro della «politica» vaticana

Alberto Bobbio

CITTÀ DEL VATICANO

Adesso la squadra è al completo. Adesso il quadro dirigente della politica vaticana sotto il pontificato di Benedetto XVI è integralmente composto. Mancava un tassello e ieri il Papa lo ha definito. Dopo la nomina di Bertone a segretario di Stato, quella di monsignor Mamberti a segretario per i rapporti con gli Stati, avvenuta qualche mese fa, ieri Ratzinger ha nominato sostituto alla Segreteria di Stato monsignor Fernando Filoni, sostituendo l'argentino di origini trentine Leonardi Sandri che va a capo della Congregazione per le Chiese orientali al posto del cardinale Moussa Daoud, che lascia per motivi d'età.
Ora il cardinale Bertone può fare affidamento su due collaboratori di sua piena fiducia e intanto si precisa meglio il progetto di riforma della Segreteria di Stato, che è nella mente di Joseph Ratzinger. Sandri era l'ultimo uomo di Wojtyla al vertice della Santa Sede. Negli ultimi mesi del Pontificato di Giovanni Paolo II prestava la voce al Papa malato, leggendo lui tutti i discorsi dalla finestra di piazza San Pietro. E fu Sandri a dare l'annuncio alla folla della morte del Papa. Da molti mesi giravano voci sul suo avvicendamento. E tutte le indiscrezioni davano per certa la nomina di monsignor Filoni.
Il suo profilo personale, la sua grande esperienza di diplomatico, la sua vicinanza e amicizia con il cardinale Bertone indicano la formazione di una coesa squadra di governo. Ma la nomina segna anche un'importante novità e attribuisce a vescovi italiani un peso notevole nella gestione della politica vaticana. C'è Bertone al vertice e subito sotto c'è Filoni. Quello del sostituto è un ufficio che assomiglia al sottosegretario della Presidenza del Consiglio, ruolo di collegamento tra Papa, segretario di Stato e dicasteri vaticani. Filoni governa circa 150 tra diplomatici e funzionari, che in Vaticano si chiamano «officiali», e ricopre una posizione nevralgica. Il fatto che sia un diplomatico di grande esperienza potrebbe preludere ad una serie di aggiustamenti nella gestione della politica della Santa Sede.
Bertone ha in questi mesi interpretato il suo ruolo in modo molto dinamico, sia sul piano politico che pastorale, esponendosi moltissimo anche sul piano mediatico. Il ministro degli Esteri Mamberti ha lavorato con grande discrezione. Con la nomina di Filoni entra in squadra un diplomatico di assoluta fiducia, al quale affidare non tanto la gestione degli ambasciatori, ma la cura degli intrecci tra azione diplomatica e azione pastorale. Filoni da un anno è nunzio apostolico nelle Filippine e la lettera con la quale ieri ha ringraziato il Papa, diffusa dalla Sala Stampa, era datata da Manila. Ma prima è stato a Bagdad, unico ambasciatore occidentale, insieme al rappresentante di Cuba a non lasciare la capitale irachena sotto le bombe americane. Lì ha speso parole decise non solo contro la guerra, ma ha denunciato le sofferenze dei cristiani. Non ha mai voluto che le truppe Usa proteggessero la sede della missione diplomatica vaticana a Bagdad, per evitare che la Chiesa potesse essere identificata con una potenza occupante. E in molte occasioni ha spiegato che anche l'Occidente e non solo le varie fazioni islamiche hanno precise responsabilità nella fuga dei cristiani dal Paese.
Ma c'è un altro profilo di Filoni che rende interessante la sua nomina. Dal 1992 e fino al 2001 ha lavorato ad Hong Kong alla «Missione di studio della Santa Sede», legata dal punto di vista diplomatico proprio alla nunziatura nelle Filippine, occupandosi di tenere contatti, naturalmente discreti e riservati, con i vescovi cinesi sia della Chiesa ufficiale, sia della Chiesa clandestina. E oggi, alla vigilia della pubblicazione dell'annunciata lettera del Papa ai cattolici cinesi che, secondo indiscrezioni, dovrebbe contenere l'indicazione di un percorso per superare l'impasse tra Chiesa patriottica e Chiesa clandestina, Filoni diventa uno strumento importante nella tessitura dei contatti nuovi verso il grande continente cinese.
Ma l'esperienza di Filoni è assai vasta, avendo lavorato anche nello Sri Lanka, in Iran e in Brasile. Ha 61 anni, pugliese e ha avuto come professore di diritto canonico alla Lateranense proprio Bertone.

L'Eco di Bergamo, 10 giugno 2007


NOMINE. Monsignor Filoni sostituto segretario di Stato

L’ex nunzio apostolico a Baghdad «numero tre» della Santa Sede

Andrea Bertin

Città del Vaticano. Vanno a posto, lentamente, altri due tasselli delle nomine di curia di Benedetto XVI, che chiama monsignor Fernando Filoni, da 16 mesi nunzio apostolico nelle Filippine, al delicato incarico di «sostituto Segretario di Stato», cioè numero «tre» della gerarchia della Santa Sede, al posto di monsignor Leonardo Sandri. Quest’ultimo viene nominato a capo della Congregazione per le Chiese orientali e sostituisce il cardinale Ignazio Moussa I Daoud che va in pensione. Due diplomatici sperimentati in due ruoli-chiave, senza mormorii, almeno non questa volta, visto che Daoud, siriano di origine, aveva provocato malumori per una gestione poco collegiale.
Per l’annuncio, Benedetto XVI ha scelto proprio il palazzo della congregazione che ha visitato dopo l’incontro con Bush, spostandosi dal Vaticano alla fine di via della Conciliazione. L’edificio, tra l’altro, è uno dei patrimoni storici di Roma: progettato dal Bramante, ha ospitato Raffaello Sanzio negli ultimi anni della sua vita. «Esprimo al Santo Padre la mia più profonda gratitudine per avermi affidato la congregazione per le Chiese orientali», ha detto monsignor Sandri, nato in Argentina nel 1947 da genitori trentini.
Il vescovo balzò sotto i riflettori soprattutto per essere stato «la voce» di Giovanni Paolo II, leggendone i discorsi nell’ultimo periodo del pontificato, quando Karol Wojtyla non riusciva più a parlare, dando l’annuncio della morte in piazza San Pietro la sera del 2 aprile del 2005. Con il nuovo incarico, lascia il posto a monsignor Filoni, fino a ieri nunzio nelle Filippine, ma che per cinque anni, dal 2001 al 2006, ha rappresentato la Santa Sede in Iraq. Significativa la sua scelta di non abbandonare Baghdad nonostante i bombardamenti americani e i successivi attentati alla stessa Nunziatura.
Ad inviare Filoni in Iraq : «a sostegno delle comunità cristiane sparse in quelle terre» era stato Giovanni Paolo II. «Sono certo», gli disse Wojtyla nel marzo del 2001, «che sarai per loro un messaggero di pace e di speranza». Durante la sua lunga carriera diplomatica, monsignor Filoni era già stato nelle Filippine e poi da Hong Kong aveva seguito da vicino l’evoluzione della situazione cinese. Come nunzio in Giordania e Iraq è bene conosciuto ed apprezzato nel mondo musulmano, e la sua nomina è un ulteriore segnale di attenzione verso questa realtà da parte del Vaticano.
Originario della Puglia, 61 anni, sacerdote dal 1970, monsignor Filoni in qualità di sostituto dovrà occuparsi soprattutto della situazione italiana. La sua nomina ha anche un altro significato: circondare di diplomatici di professione il cardinale Tarcisio Bertone, che diplomatico non è. Così Bertone potrà dedicarsi a incontri e convegni, come in questi mesi, sapendo che la Curia può comunque lavorare. Un cambiamento di ruoli e accenti assai significativo. Il cardinale Daoud, 77 anni, già vescovo per i fedeli di rito siriano al Cairo, era a capo della congregazione dal 2000, quando sostituì il cardinale Achille Silvestrini.

Il Giornale di Vicenza, 10 giugno 2007

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