19 maggio 2008

I giovani al Papa: tu rispondi alle domande di senso (Osservatore Romano)


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I giovani al Papa: tu rispondi alle domande di senso

"La sua parola chiara e sicura è per noi guida di luce e insegnamento di verità per rispondere alle fondamentali domande di senso che sempre più ci poniamo e ci vengono poste in questo difficile tempo di progresso scientifico, economico e culturale". Così si sono rivolti a Benedetto XVI i due giovani genovesi Paolo Costa e Simonetta Saveri, prendendo la parola durante l'incontro di domenica mattina in piazza Matteotti.
"La sua presenza e la sua parola - hanno sottolineato - soprattutto costituiscano il punto di partenza, la fonte da cui trarre conforto per ripartire in una maggiore coerenza nella nostra vita cristiana, nella maggiore disponibilità alla sequela del Signore Gesù e alla carità verso i fratelli, nella gioiosa e feconda testimonianza del Vangelo, nel servizio quotidiano nella Chiesa e per la Chiesa".
"Ciascuno di noi - hanno confidato - è venuto qui portando con sé la propria storia, la propria fede, i sogni, i dolori: alcuni di noi sono impegnati attivamente nella comunità ecclesiale, altri si sentono lontani, alcuni vivono un periodo di sereno entusiasmo nella loro vita spirituale, altri sono percorsi dal dubbio o dall'aridità, alcuni si interrogano sulla loro chiamata, altri hanno già individuato la propria vocazione". Tutti però custodiscono dentro "un solo desiderio, profondo e segreto": quello di "vedere Gesù".
"Noi giovani - hanno spiegato - a volte siamo preda dell'incertezza, della fragilità e dell'incoerenza e non percepiamo con sicurezza quale sia la strada da percorrere: oggi, nel suo sguardo di paternità e di benevolenza noi vediamo la direzione", anche se "il mondo in cui viviamo, talora, sembra aver smarrito i suoi essenziali parametri di riferimento e, spesso, siamo combattuti tra il desiderio di seguire con coerenza e radicalità il Signore e le tentazioni di egoistiche soddisfazioni e di false libertà".
I giovani hanno voluto deporre nelle mani del Papa "il desiderio di tenere sempre come punto di riferimento il Vangelo di Gesù e l'insegnamento della Chiesa" e lo hanno ringraziato "per il suo magistero alto e profondo che ci aiuta a "stare saldi nella fede" e a edificare la casa della nostra vita sulla vera roccia". Mossi dall'incoraggiamento del Pontefice, hanno assicurato di voler "rinvigorire la nostra fedeltà nel seguire il Signore Gesù, per portare il Vangelo anche e soprattutto a chi è lontano, anche a chi si interroga tormentato dal dubbio o a chi è nella tristezza, nello sconforto o nella solitudine". Per dare ulteriore slancio a questa missione, un gruppo di ragazzi - hanno annunciato - inizierà con il prossimo anno pastorale una "missione dei giovani ai giovani" in alcune zone dell'arcidiocesi. "Ci aiuti - hanno chiesto al Papa - a essere veri apostoli, veri missionari, a essere giovani che guardano con sicura fiducia al futuro e che vivono la gioia di chi è sempre pronto con dolcezza, rispetto e rettitudine "a rendere ragione della speranza che è in noi"".
Ricordando l'episodio evangelico della pesca miracolosa sul lago di Tiberiade, al termine della quale il Signore rivolse a Pietro l'esortazione: "Non temere! D'ora in poi sarai pescatore di uomini", i due giovani hanno concluso affermando: "Oggi sentiamo che lei, successore dell'apostolo Pietro, rinnova a noi il mandato missionario, ci fortifica nelle nostre debolezze e ci ripete: "Non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto"".

(©L'Osservatore Romano - 19-20 maggio 2008)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, solo questa segnalazione e poi per oggi basta (il resoconto del discorso della sindachessa, che ieri non ho potuto seguire in diretta, mi ha abbastanz irritato). Un insulso titolo sul più diffuso quotidiano della Capitale:
"Ragazzi, non seguite falsi miti"
"Ratzinger "gela" i papa boys"