15 marzo 2007

L'Osservatore reagisce agli attacchi mediatici contro il Papa


'OSSERVATORE ROMANO': CONTRO LA CHIESA CRITICHE ARROCCATE
Quotidiano Santa Sede contro storico del Concilio Alberigo

Roma, 15 mar. (APCom) - L'esortazione apostolica del Papa pubblicata due giorni fa è "un atto di amore" e "solo chi ha pregiudizi riesce a leggerlo - ammesso che lo abbia letto e non si sia fidato solo delle notizie di agenzia - come un freddo elenco di proibizioni": lo scrive Gaetano Vallini in un articolo pubblicato questo pomeriggio dall''Osservatore romano'.

Il corsivo critica, senza mai citarlo espressamente, lo storico del Concilio vaticano II Giuseppe ALberigo, che, in un editoriale pubblicato ieri su 'Repubblica', aveva definito quella di Ratzinger "la Chiesa che proibisce".

"Affermare che il documento non sia altro che un elenco di comportamenti censurati, ovvero di sole proibizioni, è questione di prospettiva, oltre che frutto di una lettura evidentemente frettolosa o parziale", scrive il quotidiano della Santa Sede. Che, riportando alcuni stralci dell'articolo di Alberigo senza attribuirli, prosegue affermando che "è più facile vedere nel documento un 'rafforzamento della funzione conservatrice' della Chiesa, addirittura una 'introduzione di germi di dissoluzione' del corpo ecclesiale, di cui non si sarebbero avveduti i 'consiglieri del Santo Padre'".

"Se per conservazione si intende la difesa di quei valori di fondo talora eticamente condivisi anche dai 'lontani', allora sì, si tratta di un documento conservatore", conclude l''Osservatore romano'. Che poi, in quello che sembra un ulteriore riferimento ad Alberigo e alla 'scuola di Bologna' - da cui è peraltro partito, di recente, un appello affinché i vertici della Cei non si ingerissero delle scelte dei politici italiani in materia di coppie di fatto (Dico) - aggiunge: "Sorprende vedere come oggi, quando la Chiesa, attraverso il Papa o i Vescovi, parla di quelli che considera valori non negoziabili, qualcuno riproponga puntualmente le stesse reazioni da trent'anni. La critica, quella sì, appare in parte pietrificata in schemi del passato, arroccata su posizioni già note".

Trovo straordinaria la scelta dell'aggettivo "arroccate" :-)
Ah, per inciso, il Papa non scrive documenti per avere applausi e, quindi, non si capisce di che cosa avrebbero dovuto preoccuparsi i suoi "consiglieri" (chissa' chi saranno mai questi consiglieri...).

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