12 maggio 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 12 maggio 2007 (1)


Vedi anche:

DISCORSO DEL SANTO PADRE AI VESCOVI BRASILIANI, 11 MAGGIO 2007

Conferenza stampa del Papa sull'aereo per il Brasile

VIAGGIO APOSTOLICO IN BRASILE: SPECIALE

VIAGGIO APOSTOLICO IN BRASILE (9-14 MAGGIO 2007)

AVVERTENZE PER LA SALUTE PUBBLICA

Leggiamo la stampa attraverso un decoder...

Rassegna stampa del 12 maggio 2007


Divorzio e unioni civili L'affondo del Papa: sono ferite per la società

«No ai media che ridicolizzano la verginità prima delle nozze»

Luigi Accattoli

SAN PAOLO DEL BRASILE

«Dire no» ai media che «mettono in ridicolo» il matrimonio e la famiglia, reagire allo «smarrimento sconcertante» della società contemporanea che diffonde «la ferita del divorzio e delle libere unioni» mentre preme per introdurre novità «legislative»: la famiglia sotto attacco è l'argomento centrale dei due discorsi pronunciati dal papa nel terzo giorno della visita in Brasile. Al mattino ha tenuto un'omelia per la canonizzazione del francescano Frei Antonio de Sant'Anna Galvao (1739-1822), il primo santo brasiliano della storia, nato a Guarantiguera e morto a San Paolo: erano presenti 800 mila persone e Benedetto XVI ne ha approfittato per un richiamo alla «santità» della famiglia in questa epoca «così piena di edonismo». Il pomeriggio ha parlato ai 340 vescovi del Brasile e ha denunciato gli attacchi alla famiglia come una delle sfide che la Chiesa deve affrontare in questo paese di «dimensioni continentali». Rievocato Frei Antonio come «uomo di pace e di carità» (così chiamato già ai suoi tempi) e «anima appassionata», il papa ha lanciato il suo monito all'edonismo e ai media: «Il mondo ha bisogno di vite limpide, di anime chiare, di intelligenze semplici che rifiutino di essere considerate creature oggetto di piacere. È necessario dire no a quei mezzi di comunicazione sociale che mettono in ridicolo la santità del matrimonio e la verginità prima del matrimonio».
Più puntuale nella descrizione della crisi della famiglia il papa è stato nel discorso ai vescovi: «La vita sociale sta attraversando momenti di smarrimento sconcertante. Viene attaccata impunemente la santità del matrimonio e della famiglia, cominciando col fare concessioni di fronte a pressioni capaci di incidere negativamente sui processi legislativi; si giustificano alcuni delitti contro la vita nel nome dei diritti della libertà individuale; si attenta contro la dignità dell'essere umano; si diffonde la ferita del divorzio e delle libere unioni».

Le «libere unioni» in Brasile non sono le nostre «coppie di fatto» in attesa di tutela o di riconoscimento, ma relazioni randagie e molteplici che — tra i più poveri — disseminano qua e là figli abbandonati a madri sprovvedute, o costretti fin da bambini alla vita di strada. A novità giuridiche permissive il papa ha voluto alludere con l'accenno alle «pressioni sui processi legislativi».

Il discorso ai vescovi ha avuto anche un altro fuoco, stavolta di solidarietà sociale e di soccorso agli ultimi: «La gente povera delle periferie urbane o della campagna ha bisogno di sentire la vicinanza della Chiesa, sia nell'aiuto per le necessità urgenti, sia nella difesa dei suoi diritti e nella promozione comune di una società fondata sulla giustizia e sulla pace». È in questo contesto che papa Benedetto ha rilanciato — riformulandola nel suo linguaggio — l'idea della «scelta preferenziale per i poveri» che è tipica della tradizione latino-americana: «I poveri sono i destinatari privilegiati del Vangelo». E ancora: nell'offrire il «balsamo divino della fede» il vescovo non deve «trascurare il servizio della carità». Il linguaggio è più controllato, la priorità è gelosamente rivendicata alla fede, ma il papa teologo non dimentica la dimensione sociale della vocazione cristiana.
Ieri pomeriggio il papa ha lasciato San Paolo per Aparecida, dove domani aprirà la Quinta conferenza dell'episcopato dell'America Latina. È l'appuntamento che ha motivato questo viaggio.

Corriere della sera, 12 maggio 2007

Grazie al dottor Accattoli che distingue fra coppie di fatto italiane e unioni libere brasiliane. Mi sembra l'unico che spieghi bene questo concetto! Ottimo!
Raffaella


IL PAPA IN BRASILE
"Aborto, divorzio e unioni civili sono ferite per la società"

Benedetto XVI tuona e scuote le coscienze: "Per la Chiesa i tempi sono difficili, viviamo momenti di smarrimento sconcertante"

Brasile, 11 maggio 2007 - Aborto, divorzio, unioni civili. Hanno un nome. Il Papa le chiama "ferite per la società", "delitti contro la vita nel nome dei diritti della libertà individuale". Benedetto XVI tuona contro queste ferite e scuote le coscienze del popolo brasiliano, Paese lacerato dai temi della povertà e della disuguaglianza sociale. Nel vivo delle polemiche sulle leggi che depenalizzano l'interruzione volontaria della gravidanza, il pontefice va dritto al cuore del problema.

"Per la Chiesa i tempi sono difficili e molti dei suoi figli sono tribolati - dice incontrando l'episcopato del Brasile, nella Cattedrale del Sè -. Viviamo momenti di smarrimento sconcertante". È questo il cuore del problema per il Papa teologo che, ai temi della difesa della vita e della famiglia, non fa mancare un monito a 360 gradi per la Chiesa brasiliana.

I sacerdoti si donino interamente a Dio, osserva, e non "diano preferenza alle questioni ideologiche e politiche, anche partitiche". Teorie, come la Teologia della Liberazione, che arrivano a mettere in discussione "il celibato a cui la Chiesa non vuole rinunciare". Dura condanna poi a pedofilia, omosessualità dei preti e "deviazioni nel campo sessuale". Ed ancora: invito alla Chiesa sudamericana ad essere "più missionaria ed evangelizzatrice" per combattere sette, agnosticismo, relativismo, laicismo, proselitismo.

Non manca un accenno al tema della povertà e della giustizia sociale. Qui Benedetto XVI va dritto al cuore del problema: "Bisogna lavorare instancabilmente a favore della formazione dei politici e di coloro che hanno un determinato potere di decisione, grande o piccolo che sia, in modo tale che assumano pienamente le proprie responsabilità e sappiano dare un volto umano e solidale all'economia".

"Viene attaccata impunemente la santità del matrimonio e della famiglia - ammonisce il Pontefice - cominciando dal fare concessioni di fronte a pressioni capaci di incidere negativamente sui processi legislativi"."Si giustificano alcuni delitti contro la vita nel nome dei diritti della libertà individuale - prosegue il Papa - si attenta contro la dignità dell'essere umano e si diffonde la ferita del divorzio e delle libere unioni". Il Papa è preoccupato perchè, dice, "per la Chiesa i tempi presenti risultano difficili" e "molti dei suoi figli sono tribolati. La vita sociale - chiosa - sta attraversando momenti di smarrimento sconcertante".

Cartellino giallo per quei sacerdoti che, alla totale dedizione a Dio, anche sull'aspetto del celibato sacerdotale, preferiscono la politica. "Quando, in seno alla Chiesa - sottolinea il Papa teologo - è messo in questione il valore dell'impegno sacerdotale come affidamento totale a Dio attraverso il celibato apostolico e come totale disponibilità a servire le anime, e si dà la preferenza alle questioni ideologiche e politiche, anche partitiche - spiega il pontefice - la struttura della totale consacrazione a Dio comincia a perdere il suo significato più profondo".

Serve un "buon e assiduo accompagnamento" dei sacerdoti per evitare "il rischio di deviazioni nel campo della sessualità", prosegue il Papa, senza citare esplicitamente lo scandalo della pedofilia e l'omosessualità dei preti, ma con un chiaro riferimento. "Faccio appello al vostro zelo sacerdotale ed al senso di discernimento delle vocazioni - dice rivolgendosi ai vescovi brasiliani - anche per sapere completare la dimensione spirituale, psico-affettiva, intellettuale e pastorale nei giovani maturi e disponibili al servizio della Chiesa".

La Chiesa diventi più missionaria ed evangelizzatrice per abbattare l'avanzare delle sette, il relativismo e l'agnosticismo. Il Papa invita a seguire la strada di una "evangelizzazione in cui Cristo e la Chiesa siano al centro di ogni delucidazione". E' chiaro, afferma Benedetto XVI, che "la causa principale" del problema è "la mancanza di un'evangelizzazione in cui Cristo e la sua Chiesa stiano al centro di ogni delucidazione. Le persone più vulnerabili al proselitismo aggressivo delle sette, che costituisce motivo di giusta preoccupazione, e incapaci di resistere agli assalti dell'agnosticismo, del relativismo e del laicismo - prosegue il pontefice - sono in genere i battezzati non sufficientemente evangelizzati, facilmente influenzabili perché possiedono una fede fragile e, a volte, confusa, vacillante ed ingenua, anche se conservano una religiosità innata".

Combattere la povertà, il "disavanzo storico di sviluppo sociale", l'indigenza e la "disuguaglianza nella distribuzione del reddito". Questo l'obiettivo. Ma come fare? Il Papa va alla radice del problema e suggerisce: "E' necessario formare nelle classi politiche ed imprenditoriali un genuino spirito di veracità e onestà" e far sì che "coloro che hanno un determinato potere di decisione" assumano "pienamente" le proprie responsabilità e "sappiano dare un volto umano e solidale all'economia".

Di fronte a un Brasile lacerato dalle differenze sociali, dove i ricchi schiacciono gli ultimi, i poveri, i senza tetto, i favelanti, Benedetto XVI riflette sul tema della giustizia sociale. E dice: "Non costituisce affatto una novità la constatazione che il vostro Paese convive con un disavanzo storico di sviluppo sociale le cui tracce estreme sono il vasto contingente di brasiliani che vivono in situazione di indigenza ed una disuguaglianza nella distribuzione del reddito, che arriva a livelli molto elevati". Alla Chiesa "spetta promuovere la ricerca di soluzioni nuove e colme di spirito cristiano. Una visione dell'economia e dei problemi sociali, dalla prospettiva della dottrina sociale della Chiesa, porta a considerare le cose sempre dal punto di vista della dignità dell'uomo, che trascende il semplice gioco dei fattori economici. Bisogna, quindi - suggerisce il pontefice -lavorare instancabilmente a favore della formazione dei politici, come anche di tutti i brasiliani che hanno un determinato potere di decisione, grande o piccolo che sia, ed in genere di tutti i membri della società, in modo tale che assumano pienamente le proprie responsabilità e sappiano dare un volto umano e solidale all'economia".

MASS MEDIA

Duro monito del Papa verso quei "mezzi di comunicazione sociale che mettono in ridicolo la santità del matrimonio e la verginità prima del matrimonio". Da San Paolo, dove Benedetto XVI presiede la messa di canonizzazione del primo santo brasiliano nella spianata di Campo de Marte - davanti a un milione di fedeli - il Papa lancia un nuovo appello in difesa del matrimonio. "Il mondo - avverte - ha bisogno di vite limpide, di anime chiare, di intelligenze semplici, che rifiutino di essere considerate creature oggetto di piacere. È necessario dire no a quei mezzi di comunicazione sociale - ammonisce Papa Ratzinger - che mettono in ridicolo la santità del matrimonio e la verginità prima del matrimonio".

Quotidiano.net


Il Papa avverte: «Attenti ai media che ridicolizzano il matrimonio»

di CATERINA MANIACI

Alla vigilia del Family Day il Papa dal Brasile richiama, ancora una volta, con estrema chiarezza, ad avere «grande rispetto per l'istituzione del Sacramento del matrimonio, grande dono che Dio ha fatto all'umanità», mentre mette in guardia dai «mezzi di comunicazione sociale che mettono in ridicolo la santità del matrimonio e la verginità prima del matrimonio» e avverte: «Si diffonde la ferita del divorzio e delle libere unioni». E ancora una volta il segretario di Stato del Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone ribadisce: «Oggi più che mai c'è la necessità di promuovere e sostenere la famiglia, ora sottoposta a tante difficoltà e a continui attacchi». Ma nella coalizione di maggioranza la vigilia è ancora dominata da polemiche e rischi di spaccature. Quella di oggi sarà infatti un'altra giornata difficile proprio per il governo, che si presenta diviso: due ministri a San Giovanni (Mastella e Fioroni); tre a Piazza Navona, quella della manifestazione per il "Coraggio laico" (Bonino, Mussi e Pecoraro). Tutti gli altri altrove per evitare «contrapposizioni», come chiede Piero Fassino; il premier Romano Prodi a Stoccarda, per partecipare alla grande assemblea cristiana del convegno "Insieme per l'Europa". Ma la "fuga" in Germania non terrà certo il premier lontano dalle polemiche annunciate, tanto più se a San Giovanni il centrodestra schiererà una parata di leader. Si riaffaccia infatti l'ipotesi che, con Pier Ferdinando Casini - e la sua Udc presente in massa con seimila persone - possano arrivare anche Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Intanto, il ministro Rosy Bindi manda a dire ancora una volta al collega Paolo Ferrero: «Domani (oggi per chi legge, n.d.r.) ascoltiamo le piazze e nei prossimi quindici giorni troveremo la strada perché tutto il governo partecipi doverosamente alla Conferenza nazionale sulla famiglia», che è «un impegno a cui nessun ministro potrà sottrarsi». E il vicepremier Francesco Rutelli invita a non trasformare l'occasione in «un motivo di polemica».

Libero, 12 maggio 2007

Che cosa c'entra il Papa con il family day italiano? Che megalomania!

Nessun commento: