17 maggio 2007
"Gesu' di Nazaret"...Gesu' storico
Vedi anche:
"GESU' DI NAZARET" DI JOSEPH RATZINGER-BENEDETTO XVI
Il dialogo fra il teologo Ratzinger ed il rabbino Neusner
"Gesu' di Nazaret" secondo Patrice de Plunkett
Il Gesù storico di Ratzinger
di Antonio V. Gelormini
Un grande lavoro di catechesi. Che scorre in quell’alveo di rievangelizzazione tracciato, insieme a Giovanni Paolo II, durante gli anni alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger (Rizzoli Editore), in libreria il giorno del suo compleanno, è la testimonianza di quanta modernità e di quanta giovinezza interiore alberghino in questo raffinato teologo di 80 anni. Da sempre indicato come un tenace e gentile conservatore, tra i più gelosi dell’ortodossia ecclesiastica. Forse perché cominciato da cardinale e terminato dopo essere stato prescelto come Pontefice, il libro porta la doppia firma, “non è un atto magisteriale” e sembra voler essere una base di confronto, per tracciare una solido percorso d’incontro, nell’ambito di quel dialogo interreligioso quotidianamente perseguito da Benedetto XVI. Il professore scende dalla Cattedra e col suo “ognuno sarà libero di contraddirmi”, insistentemente ripetuto sin dalla prima presentazione del testo, pare non voler irritare interlocutori attenti e poco inclini ad accettare l’infallibilità delle dichiarazioni provenienti da Roma. Recupera e consolida la radice storica di Gesù di Nazaret.
L’interprete profetico degli insegnamenti della Torah, messi in pratica con forza, nell’affermazione dell’amore per Dio e per il prossimo come se stesso. Sintetizzati nel duplice comandamento che trae linfa dal Deuteronomio e dal Levitico. Ed esorta, ammonendo, a non trattare con superficialità il patrimonio biblico delle Vecchie scritture a favore delle Nuove. Radicare la figura del Nazareno nel contesto raccontato dai Vangeli, significa salvaguardarne l’autenticità e la spinta devozionale. Altrimenti resa evanescente dall’impressione di “sapere poco di certo su di Lui e che solo nel tempo la fede, nella sua divinità, avrebbe plasmato la sua immagine”. Dal che si deduce che lo stesso Papa non potrebbe essere il vicario di una costruzione tardiva, sebbene frutto di un intenso percorso di fede. Da tempo il lavoro certosino di Joseph Ratzinger è quello di dar forza alla fede, curandone gli occhi della storia e della ragione, per dare radici solide al suo credo, che se cieco diventa fragile, integralista e pericoloso. La ricerca storica, allora, non è in contrasto con la fede.
Al contrario, alla fine può confermarla. Il metodo storico-critico, alla base della sua formazione universitaria in Germania e struttura portante delle lezioni impartite da docente, in quelle stesse università, “è una delle dimensioni fondamentali dell’esegesi”. Ma è nel riconoscerne i limiti, che la prospettiva di Benedetto XVI assume i caratteri moderni dell’innovazione metodologica. “Per sua natura”, afferma, “il metodo storico-critico non deve soltanto cercare la parola come qualcosa che appartiene al passato, ma deve anche lasciarla nel passato”. Perché, aggiunge: “Non possiamo recuperare il passato nel presente” e soltanto alla luce di una fede certa e ritrovata sarà possibile elevare lo spirito. “Ho voluto fare il tentativo di presentare il Gesù dei Vangeli come il Gesù reale, come il Gesù storico, in senso vero e proprio”, sottolinea il Pontefice. “Solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di Gesù avevano superato radicalmente tutte le speranze e le aspettative dell’epoca, si spega la sua crocifissione e si spiega la sua efficacia”. E conclude, evitando il plurale majestatis, “Io spero che il lettore comprenda che questo libro non è stato scritto contro la moderna esegesi, ma con grande riconoscenza per il molto che ci ha dato e che continua a darci”. Come dire, che nel tempo di internet l’aramaico non può che conservare la sua suggestione storica.
Affari italiani
Duomo/ Dibattito sul nuovo libro del Papa
Sono attese migliaia di persone, migliaia di “ascoltatori” nel Duomo di Milano venerdì 18 maggio 2007 alle ore 21.00 alla prima presentazione pubblica in Italia del libro “Gesù di Nazaret” di Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, edito da Rizzoli. A discutere del libro di Joseph Ratzinger, alla presenza dell’Arcivescovo di Milano Card. Dionigi Tettamanzi che aprirà con un suo intervento, parteciperanno, moderati da Massimiliano Finazzer Flory, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, il teologo Card. Walter Kasper e lo storico Ernesto Galli della Loggia. L’evento ad ingresso libero sarà introdotto da Monsignor Luigi Manganini.
Massimiliano Finazzer Flory, introduce così l’incontro: "la presentazione e soprattutto la discussione di un libro di teologia sulla figura di Gesù, sul rapporto tra il Gesù storico e il Cristo della fede, sulla relazione tra Gesù e le affermazioni che egli stesso compie su di sé, sul rapporto tra il figlio e il Padre, tra Gesù e Dio, solo questo sarebbe un grande evento culturale. Ma questo evento avviene in un Duomo e l’autore è un teologo Papa, un Papa intellettuale. Così la questione si complica meravigliosamente. Misteriosamente".
Il grande evento si colloca all’interno di “A passo d’uomo”, il progetto culturale ideato e condotto da Massimiliano Finazzer Flory, in collaborazione con il Coordinamento Regionale dei Centri Culturali Cattolici, referente per il Progetto culturale della CEI (responsabile Monsignor prof. Luciano Baronio) e voluto dall’Arciprete del Duomo di Milano, Monsignor Luigi Manganini, che dal 2004 ogni sei mesi mette a confronto pensatori credenti e laici su temi centrali e decisivi nel nostro clima culturale, filosofico e teologico.
INGRESSO LIBERO. Per informazioni: 349.0908883 – 02.877048
Affari italiani
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