15 maggio 2007
La rivoluzione di Politi
Vedi anche:
Rassegna stampa del 15 maggio 2007
Scalfari, Spinelli e le nuove "Bibbie domenicali"
Risposta ai teologi della domenica...
Repubblica dedica uno speciale alla storia di scomunica ed alle norme canoniche che la prevedono.
Prima di riportare gli articoli che affrontano diffusamente l'argomento vorrei segnalarvi il commento dell'Illustrissimo Marco Politi che ancora una volta ci stupisce con effetti spettacolari. Al pezzo segue il mio commento.
Raffaella
le parole di Benedetto XVI
DOVE PORTA IL CASTIGO PAPALE
MARCO POLITI
Tornare alla scomunica di un parlamento nel XXI secolo è inquietante. E apre un interrogativo sul pontificato di Joseph Ratzinger. Quando il 25 aprile scorso i deputati del Distretto federale di Città del Messico si sono riuniti per votare una liberalizzazione dell´aborto, un comunicato dell´arcidiocesi della capitale li ha minacciati del «castigo della scomunica». Automatico. «Gli scomunicati non potranno partecipare alla Santa Messa, ricevere la comunione, confessarsi né accedere agli altri sacramenti, né essere padrini né partecipare attivamente alla vita della Chiesa».
Passata la legge, il portavoce dell´arcivescovo di Città del Messico, cardianale Rivera Carrera, ha intimato ai deputati pro-aborto: «Abbiano la decenza di non entrare in cattedrale e in nessun´altra chiesa cattolica del mondo finché non saranno stati perdonati». Un episodio locale? Benedetto XVI, volando in Brasile ha appoggiato i vescovi messicani: «Questa scomunica – ha scandito – non era una cosa arbitraria, ma è prevista dal Codice (di diritto canonico). Sta semplicemente nel diritto che l´uccisione di un innocente bambino è incompatibile con l´accostarsi in comunione con il Corpo di Cristo. Quindi (i vescovi) non hanno fatto qualcosa di nuovo, di sorprendente, di arbitrario».
Una dichiarazione pesante, gravida di conseguenze al di là del caso messicano.
Il Vaticano se ne è reso subito conto sterilizzando nel bollettino ufficiale le parole papali, cercando di attutire il placet alle minacce dell´episcopato messicano. Ma papa Ratzinger non fa gaffe – non la fece nemmeno a Ratisbona evocando l´attacco a Maometto di un imperatore bizantino – parla e manda segnali precisi.
In due anni di pontificato è venuta emergendo una teoria dei Due Regni. C´è il regno delle scelte socio-economiche, in cui Benedetto XVI rispetta la laicità dello Stato, sottolineando che l´attività politica non è competenza della Chiesa e che essa «non deve trasformarsi in soggetto politico», perché snaturerebbe la sua missione. E poi c´è il regno dell´esistenza umana – la nascita, la sessualità, le relazioni di coppia, la paternità, la maternità, la genetica, la morte – su cui in nome della legge naturale e divina la Chiesa proclama il suo potere di intervento totale. Qui non vale la libertà di coscienza e di mediazione dei deputati cattolici. Qui il "diritto" della Chiesa esige sottomissione assoluta. Nasce da questa concezione il revival della scomunica sulla bocca del Papa. Il cattolico che non ubbidisce è "fuori". Mentre la Chiesa può usare tutte le armi: dalle sanzioni canoniche alle manovre politiche dirette come si vede in Italia. È un gioco pericoloso. Pretendere di porre la dottrina religiosa come criterio assoluto della legislazione significa entrare nella logica della sharia, che equipara la parola di Dio alla legge civile. Così è lo scontro tra tribù religiose.
Repubblica, 15 maggio 2007
Io non ho piu' parole, anche perche' i miei genitori mi hanno insegnato a contare fino a dieci prima di reagire e vi assicuro che, stamattina, sono arrivata a diecimila.
Non vi diro' che cosa penso del signor Politi (ciascuno nel suo cuore cerchi e trovi pensieri e parole), ma vorrei fare qualche considerazione perche' qui ci sono offese di una gravita' inaudita, che vanno molto al di la' della liberta' di pensiero e di riflessione.
Innanzitutto la scelta di certi termini: inquietante, dichiarazione pesante, gravida di conseguenze, sterilizzando, il "diritto" della Chiesa esige sottomissione assoluta, Il cattolico che non ubbidisce è "fuori". Mentre la Chiesa può usare tutte le armi, manovre politiche, gioco pericoloso, sharia.
Forse il signor Politi non sa che la trasmissione Porta a Porta (vedi PORTA A PORTA SPECIALE ) ha trasmesso per intero la domanda che l'Illustrissimo ha posto (la voce e' riconoscibile) e l'intera risposta del Papa.
Bene! La sala stampa della Santa Sede non ha sterilizzato un bel nulla visto che si e' limitata a trascrivere, parola per parola, cio' che il Papa ha detto.
Insinuare che la sala stampa (e cioe' la Segreteria di Stato) abbiano depurato le parole del Papa e' un fatto molto grave.
E' stato detto piu' volte che Benedetto XVI non ha scomunicato che non e' stato scomunicato dai Vescovi messicani (scusate il giro di parole), ma, evidentemente, per il nostro amico non conta nulla la precisazione. Si va avanti dritti per la nostra strada, sbaglio?
Non conta nulla nemmeno l'intervista al cardinale Carrera (vedi "Rassegna stampa del 12 maggio 2007")
E veniamo alla parte piu' sconvolgente, l'ultima!
Riporto testualmente:
Pretendere di porre la dottrina religiosa come criterio assoluto della legislazione significa entrare nella logica della sharia, che equipara la parola di Dio alla legge civile. Così è lo scontro tra tribù religiose.
Signor Politi, Lei sa che cosa e' la sharia? Le consiglio di leggere il libro "Infedele" di Hirsi Ali Ayaan, una giovane donna somala costantemente sotto scorta per avere denunciato la situazione delle donne in certi paesi in cui vige, appunto, la sharia.
Hirsi Ali Ayaan vaga da un paese all'altro per far conoscere la sua storia, le e' stata revocata la cittadinanza olandese perche' i vicini di casa la considerano pericolosa per le sue idee (perche' ha il coraggio di dire la verita') e vogliono vivere tranquilli e senza essere disturbati da chi e' minacciata di morte (un po' come noi Italiani, diciamocelo!).
Conosce a memoria la lectio magistralis di Ratisbona di Papa Benedetto e DISPREZZA NOI EUROPEI per il nostro essere politicamente corretti ed averlo lasciato da solo ad affrontare la minaccia di morte e i manichini con le sue fattezze bruciati in piazza.
Ieri sera a "Otto e mezzo" ha potuto raccontare la sua storia perche' qualcuno (su La7 ovviamente) le ha dato la possibilita' di farsi conoscere.
Hirsi Ali Ayaan puo' esprimere la sua opinione solo negli USA in cui molti dissentono dal suo pensiero ma almeno, la', puo' parlare senza essere zittita dal perbenismo e dal politicamente corretto.
La sharia, caro il mio Politi, non ha nulla a che vedere con Papa Ratzinger e affermare una cosa del genere e' a dir poco pericoloso (per Benedetto XVI ovviamente)!
LA RIVOLUZIONE DI POLITI
Dopo avere parlato per otto mesi (13 settembre 2006-15 maggio 2007) di gaffe, di scivolone, di caduta di stile, in ordine alla lectio di Ratisbona, oggi, incredibilmente, Politi afferma il contrario entrando in contraddizione con se stesso.
Bene! E' un passo avanti. Era necessario attendere otto mesi?
Sul libro di Hirsi Ali Ayaan
"Infedele", di Ayaan Hirsi Ali
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5 commenti:
cara Raffaella, apprezzo e leggo sempre volentieri le tue appassionate difese per Papa Benedetto. Politi ormai si autoalimenta del veleno anticlericale che un po' vomita e un po' si rimangia; certo, per approfondire e documentare meglio la stretta somiglianza tra la sharìa e il magistero di Papa Benedetto gli farebbe bene un giro panoramico in uno di quei paesi dove vige, appunto, la shar^ia e da lì potrebbe raccontarci con quale disponibilità ha viaggiato insieme all'ayatollah e come senza censura alcuna ha potuto porgli le sue "provocatorie" domande, nonché come pur dissentendo in tutto e per tutto dai capi religiosi del luogo ha potuto pubblicare liberamente i suoi articoli e polemizzare con ogni sillaba pronunciata dall'imam di turno.
O forse aspetteremmo invano il suo reportage?
cara, non c'è purtroppo da meravigliarsi. Questo vaticanista ha recitato 20 parti in commedia anche durante il precedente pontificato, ma i più giovani non possono saperlo. A parte il linguaggio uterino-livoroso e il tono pedagogico a edificazione delle masse , come suo solito, a me è ormai chiara una cosa da tempo: la sua è una posizione "militante". Lui è convinto che la Chiesa e il Pontefice sono una minaccia per la democrazia (insomma come sostiene Flores D'Arcais da tempo, ma lui l'ha sempre detto anche di GPII). Questa è l'enormità, non rara a sinistra quando bisogna demonizzare qualcuno per ricompattarsi e appartenere. Poi, a distanza di anni, come è successo su tanti argomenti e su tante questioni, può arrivare il giorno in cui ci si accorge che si sono sostenute delle beneemerite frescacce e si chiede scusa.La storia culturale di certa sinistra è un continuo ripetersi di queste rampogne e di umilianti marce indietro. Quando in occidente arrivavano certe testimonianze dei dissidenti sovietici, questo mondo liquidava la faccenda dicendo che "di fatto" queste questioni "minavano il socialismo" e quindi zitti e gobbi. Poi sono arrivate le scuse (anche da Napolitano)quando i fatti e la storia si sono imposti.
Adesso la Chiesa minaccia la democrazia e quindi stai pur certa che tutto quello che può essere utile a metterla in cattiva luce, compreso Benedetto, sarà usato, compresa la disinformazione e la malafede.
Perchè è così che è stato sempre fatto, putroppo.
Mi sono chiesta come facciano in sala Stampa vaticana a tenersi questo bel tomo , se cioè fosse una forma di fioretto o di masochismo. Evidentemente è temuto perchè non è isolato, io l'ho visto citare sul New York Times e anche su O Fhola S. Paulo (Brasile)e non credo l'avrebbero fatto se fosse un pistoluzzi qualsiasi. Meglio evitare anche di farne un martire, anche questa è una specialità a sinistra. Ma stai pur certa che , se per una qualche congiunzione astrale, le posizioni del pontefice facessero brodo alla sua parte politica (come è avvenuto con GP II e la guerra in IRAQ) allora Politi lo rivaluterebbe seduta stante facendone un benefattore dell'umanità. E' gente fatta così.
Buona giornata
Cara Lapis, permettemi di battere un "5" sulla tua mano!
Tu pensi che Politi non si comporterebbe allo stesso modo con l'ayatollah? Ma come? Pensi che si asterrebbe dal porre sempre la stessa domanda sulla liberta' di coscienza dei politici che dichiarano di avere una certa fede? Ma non sarebbe giusto!
Ma no, sono sicura che avrebbe la stessa liberta' di espressione...
Ma si'! Sono convinta che l'ayatollah risponderebbe ad ogni domanda che gli venisse posta con la grazia tipica di Politi.
Del resto, non e' cosa comune che un capo religioso si faccia interrogare per poi essere trattato come uno studente sotto esame? Ah, no? Ma allora e' vero che Papa Ratzinger e' un liberale, un progressista, un uomo di dialogo!
Per un attimo, leggendo, Politi, mi era sfuggita questa sua caratteristica
:-)
Ciao
Cara Mariateresa, un bel "5" anche sulla tua mano!
Hai ragione in tutto e per tutto! Condivido anche il fatto che non si debba fare di Politi un martire! Forse la sala stampa guarda molto piu' in la' di noi e sa come funzionano certe cose a livello mondiale.
Non e' un caso che il New York Times si sia basato sull'editoriale di Politi del 13 settembre 2006 (su Ratisbona) per il suo infuocato articolo contro il Papa. Da li' piazze incendiarie e pupazzi mandati alle fiamme!
Forse occorrerebbe piu' prudenza quando si scrivono certi editoriali. In particolare desidererei che la parola sharia non venisse piu' accostata ad un uomo (il Papa) che ha dimostrato di sapere dialogare con tutti. Non a caso, ha risposto sinceramente alla domanda di Politi pur potendo clissare.
Qualcuno potrebbe dire che e' stato ingenuo,io dico che e' stato sincero e schietto...come sempre!
Ciao
Complimenti a lapis per i suo commento!
Non facciamo di Politi una vittima, un martire, limitiamoci a smascherarlo, descrivere, e togliergli quella maschera di censore,critico moralizzatore, che sa meglio del Papa quello che si deve dire e fare, "teologo" non credente , dal volto cupo e chiuso, che vede il mondo attraverso i suoi occhiali a lenti nere molto spesse . Lui sa , lui vede, lui capisce e ha capito, lui analizza con pertinenza, e immagino che ha sfornato il suo ultimo capolavoro sulla scomunica, comodamente seduto sull`aereo papale che lo portava in patria.
La parola "autoalimentarsi" gli va a pennello, ci fosse della premeditazione , che non sarei per niente stupita!...Prima pone la domanda al Santo Padre nell`aereo, poi sforna testi critici durante tutto il viaggio e all`arrivo, ciliegina sulla torta l`articolo di oggi!
Complimenti! Ma il giochetto del giocoliere è smascherato, i suoi ritornelli o " LITANIE" conosciuti, allora leggiamolo, se proprio ne abbiamo voglia , vedremo fino dove la sua malafede lo porterà!
Sicura che lì ci troverà , pronti a riflettergli fedelmente e senza indulgenza, come in uno specchio ,la sua immagine !
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