7 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 7 giugno 2007 (3)


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Rassegna stampa del 7 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 7 giugno 2007 (1)

Aggiornamento della rassegna stampa del 7 giugno 2007 (2)

San Pietro, paura per il Papa. Padre Lombardi: nessun attentato


Squilibrato tenta un assalto al Papa, paura e tensione in piazza San Pietro

di GIORGIO ACQUAVIVA

— CITTÀ DEL VATICANO —
IL PAPA — stando alle immagini — non se n’è neanche accorto. Ma per gli uomini della sicurezza deve essersi materializzato lo spettro di Ali Agca, che nel maggio 1981 ferì papa Wojtyla.
Mentre la papamobile scoperta passava in mezzo ai 40mila fedeli riuniti in piazza San Pietro, un giovane ha scavalcato la transenna di cemento cercando di ‘planare’ sul pontefice benedicente. Ha mancato di poco la vettura ed è stato immediatamente bloccato dagli energici ‘angeli custodi’, mentre Benedetto XVI continuava la sua strada e si dirigeva al palco da cui avrebbe parlato.

CI HA PENSATO una dichiarazione del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, a ricostruire l’accaduto e a ridimensionarlo. «Un giovane tedesco di 27 anni ha superato la transenna per avvicinarsi alla macchina del Papa. È stato bloccato dalla gendarmeria vaticana e trattenuto in stato di fermo per i dovuti accertamenti. L’interrogatorio da parte del giudice ha messo in luce che l’intenzione del giovane non era di attentare alla vita del Pontefice, ma di compiere un atto dimostrativo per attirare l’attenzione su di sé. Manifestando chiari segni di squilibrio mentale sono intervenuti i medici psichiatri e hanno disposto il ricovero per trattamento obbligatorio in una struttura sanitaria specializzata protetta. Il caso è chiuso».
Tutto bene, dunque, anche se — a due giorni dall’arrivo del presidente Bush a Roma — l’atmosfera per gli addetti alla sicurezza si è fatta certamente più tesa.

L’UDIENZA è stata anche l’occasione per un appello accorato e severo ai Grandi che si riuniscono a Heiligendamm, in Germania. Papa Ratzinger — che sull’agenda del G8 aveva avuto nei mesi scorsi uno scambio di lettere con la cancelliera Angela Merkel — ha ricordato le promesse espresse nell’ultimo summit mondiale di aumentare gli aiuti allo sviluppo dell’Africa e di portare entro il 2015 tutti i ragazzi e le ragazze del mondo a usufruire della educazione primaria. Promesse finora non mantenute.
Il Papa chiede che «non vengano meno le promesse di aumentare sostanzialmente l’aiuto allo sviluppo in favore delle popolazioni più bisognose, soprattutto quelle africane» e particolare insistenza ha messo nel ricordare l’attenzione che merita l’obiettivo dell’educazione. «Esso è parte integrante del raggiungimento di tutti gli altri obiettivi del millennio — ha detto — è garanzia del consolidamento degli obiettivi; è punto di partenza dei processi autonomi e sostenibili di sviluppo».

DOPO AVER RICORDATO quanto la Chiesa cattolica fa in questi campi, «là dove le strutture statali spesso non riescono ad arrivare», Benedetto XVI ha aggiunto a braccio: «Speriamo che si lavori seriamente per il raggiungimento di questi obiettivi».
Sui leader del G8 sono intervenuti con una lettera anche i presidenti delle conferenze dei vescovi dei paesi interessati (tedeschi, francesi, statunitensi, canadesi, russi e giapponesi). Manca la firma di monsignor Bagnasco, presidente della Cei, ma è stato solo un problema di tempistica: «Non c’è divergenza. Gli Stati Uniti hanno chiesto di accelerare per non arrivare troppo a ridosso del vertice e purtroppo non c’era ancora la firma degli italiani».

Quotidiano nazionale, 7 giugno 2007

Squilibrato “assalta” l’auto del Papa, bloccato dalle guardie: voleva toccarlo

CITTA’ DEL VATICANO - Per una manciata di secondi gli uomini che si occupano della sicurezza di Papa Ratzinger hanno sudato freddo. Piazza san Pietro, ore 10,30, la solita atmosfera gioiosa dell’udienza generale. La jeep bianca con a bordo Benedetto XVI attraversa lentamente la piazza, percorrendo il corridoio tra la folla festante. Un mercoledì di udienza come tanti altri che avrebbe potuto trasformarsi in un incubo se la prontezza dei due ”angeli custodi” di Benedetto XVI, il comandante delle Guardie Svizzere Elmar Maeder e il capo della gendarmeria, Domenico Giani, non si fossero accorti immediatamente che qualcuno, tra la gente assiepata dietro le transenne si stava agitando un po’ troppo.
E’ bastata una frazione di secondo. Un ragazzo tedesco, un turista come tanti, bermuda, t-shirt e cappellino, è riuscito ad aprirsi un varco ed oltrepassare, con un balzo felino, la staccionata, al passaggio della giardinetta bianca. Non ha raggiunto il Papa per mezzo metro. I testimoni raccontano che urlava come un ossesso «Gott, Gott, Gott». Benedetto XVI però non si è accorto di quanto stava accadendo alle sue spalle e ha continuato a sorridere e a salutare bambini e gruppi di pellegrini in festa come niente fosse.
La scena dell’”assalto” è stata mandata in diretta dal Centro Televisivo Vaticano e ben presto ha fatto il giro del mondo. Quei pochi fotogrammi hanno messo a nudo la vulnerabilità del pontefice, tra gli obiettivi più sensibili al mondo. Ogni volta che entra a contatto di grandi folle è inevitabilmente esposto a potenziali rischi. Stavolta era solo un ragazzo, uno squilibrato di 27 anni, diranno più tardi, subito bloccato e portato in Gendarmeria in stato di fermo per essere interrogato e per gli accertamenti del caso. Ai gendarmi ha raccontato che la sua intenzione era quella di incontrare il pontefice, di consegnargli un messaggio messianico. L’intenzione «non era di attentare alla vita del Papa ma di compiere un atto dimostrativo per attirare l'attenzione su di sè» ha raccontato padre Federico Lombardi.
Dall'interrogatorio, condotto dal giudice unico Marrone, è emerso che il ragazzo soffre di disturbi mentali. I medici intervenuti per dare assistenza al giovane, hanno suggerito il suo immediato ricovero dato il suo stato di alterazione. Così è stato soccorso e portato in una struttura sanitaria protetta, in attesa dell’arrivo dei parenti. La vicenda si è conclusa senza strascichi benchè abbia inevitabilmente richiamato alla memoria altri episodi, ben più gravi, accaduti in passato. Paolo VI fu accoltellato da un folle nel 1970 a Manila; Giovanni Paolo II scampò, invece, a più di un attentato. Nel 1981 non morì per un soffio sotto le pallottole di Alì Agca. L’anno successivo evitò l’assalto di un fanatico lefebvriano che al grido di: «Abbasso il Papa muoia il Vaticano» cercò di accoltellarlo. Wojtyla schivò il colpo grazie alla prontezza di riflessi del commendator Camillo Cibin, sua fidata body guard per tutto il pontificato. Cibin in servizio fino all’anno scorso lo coprì col suo corpo restando ferito di striscio ad un braccio.
F.GIA.

Il Messaggero, 7 giugno 2007


Ad occuparsi quotidianamente della sicurezza del pontefice sono 120 Guardie Svizzere ed altrettanti gendarmi. Il corpo della Gendarmeria vaticana ha il compito di tutelare il Papa anche nei suoi spostamenti all’estero e nelle trasferte fuori dal territorio vaticano. Compito, questo, che svolgono in collaborazione con le forze dell’ordine italiane. Nel caso delle visite internazionali la collaborazione è con le polizie locali. Presso il Vaticano è attivo un ispettorato di polizia i cui poliziotti lavorano fianco a fianco coi gendarmi e con le guardie svizzere.

Il Messaggero, 7 giugno 2007


Tenta l'assalto alla "papamobile": preso
Tensione per uno squilibrato in Piazza San Pietro. Appello di Benedetto XVI per il G8: aiuti per i più deboli

Arcangelo Paglialunga

Un imprevisto si è verificato ieri mattina a Piazza San Pietro, dove per l'udienza generale erano convenute 40mila persone: mentre il Papa faceva il giro della Piazza in macchina scoperta per salutare i fedeli, un giovane tedesco ha superato le transenne ed è corso verso l'auto papale per salirvi. È stato immediatamente bloccato dalla gendarmeria vaticana e dal servizio di vigilanza . Si è creato un po' di trambusto, ma il Papa ha continuato a salutare i presenti.

In un comunicato poi diramato dal direttore della Sala Stampa vaticana, padre Lombardi, si dice che «il giovane, di 27 anni, è stato trattenuto in stato di fermo per i dovuti accertamenti». Il comunicato ufficiale così prosegue: «L'interrogatorio da parte del giudice unico dottor Marrone ha messo in luce che l'intenzione del giovane non era di attentare la vita del Papa ma di compiere un atto dimostrativo per attirare l'attenzione su di sè. Manifestandosi chiari segni di squilibrio mentale sono intervenuti i medici psichiatrici del servizio sanitario vaticano ed hanno disposto il ricovero per trattamento obbligatorio in una «struttura sanitaria specializzata protetta». Padre Lombardi ha così terminato: «Il caso è quindi da considerarsi concluso».

Anche la Radio Vaticana, nel suo resoconto, ha minimizzato il fatto. Naturalmente, però, in Vaticano i servizi di vigilanza hanno esaminato il caso ponendosi la domanda: come è stato possibile scavalcare le transenne, anche perché, anche in vista della visita del Presidente Bush al Papa sabato prossimo, lo stato di allerta è stato intensificato? È chiaro che ulteriori misure di sicurezza saranno decise per quanto si riferisce specialmente ai momenti di contatto del Papa con la folla durante le udienze generali in Piazza San Pietro.

È evidente che c'è grande attesa, in Vaticano, per l'incontro che Benedetto XVI avrà sabato con il presidente americano George Bush. Ieri, il Pontefice ha letto un appello ai Capi di Stato e di governo dei sette Paesi più industrializzati del mondo, oltre che alla Federazione russa, che partecipano in questi giorni alla riunione del G8 a Heiligendamm, in Germania. Il Papa chiede che «non vengano meno alle promesse di aumentare sostanzialmente l'aiuto allo sviluppo in favore delle popolazioni più bisognose, soprattutto quelle del continente africano». E prosegue: «Speciale attenzione merita il secondo grande obiettivo del millennio: il raggiungimento della educazione primaria per tutti, l'assicurazione che ogni ragazzo completi l'intero corso della scuola primaria entro il 2015. Esso è parte integrale del raggiungimento di tutti gli altri obiettivi del millennio, è garanzia del consolidamento degli obiettivi raggiunti, è punto di partenza dei processi autonomi e sostenibili di sviluppo».

Il Papa ha ricordato che il 16 dicembre dello scorso anno aveva scritto una lettera al Cancelliere tedesco Angela Merkel, ringraziandola a nome della Chiesa cattolica per la decisione di conservare all'ordine del giorno del G8 il tema della povertà nel mondo, con particolare attenzione all'Africa. Ed ha aggiunto che «la signora Merkel rispose alla lettera dando, piena assicurazione circa l'impegno del G8 nel raggiungimento degli obiettivi del millennio». È anche il Papa, nella lettera alla Merkel, chiedeva al Club dei Paesi più ricchi del mondo di prendere provvedimenti «per una più rapida cancellazione del debito estero dei Paesi poveri fortemente indebitati e dei Paesi meno sviluppati», e si diceva «preoccupato» per la incapacità dei Paesi ricchi di offrire ai poveri e in particolare all'Africa «adeguate condizioni finanziarie e commerciali».

Gazzettino nordest, 7 giugno 2007


PIAZZA SAN PIETRO. Bloccato a un metro da Ratzinger: ricoverato

Squilibrato in cerca di notorietà cerca di salire sulla papa-mobile

Città del Vaticano. Grande scompiglio ieri tra gli «angeli custodi» del Papa, che hanno bloccato un giovane a un metro dalle spalle del pontefice, senza che questi si accorgesse di nulla. Le immagini dell’«assalto» alla papamobile, tentato e fallito da un giovane tedesco di 27 anni mostrano Benedetto XVI che sorride alla folla, ignaro, mentre alle sue spalle gli uomini della vigilanza vaticana bloccano l’uomo che si era tuffato da dietro le transenne al passaggio di papa Ratzinger.
Tutto si è svolto in pochi minuti: l’udienza generale sta per cominciare e Benedetto XVI è appena arrivato a bordo della papamobile. Al passaggio dell’auto scoperta, nei pressi dell’obelisco di piazza San Pietro, un giovane spunta da dietro le transenne, con un movimento a tuffo che gli permette di scavalcare la folla. Gli agenti vaticani accorrono e dopo un po’ di parapiglia lo fermano e lo portano via.
Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi ha poi spiegato che il giovane non aveva intenzione di attentare alla vita del Papa, ma voleva attirare l’attenzione su di sè, mostrava «chiari segni di squilibrio», era in stato confusionale e dopo essere stato fermato dalla gendarmeria vaticana e interrogato dal giudice unico del Vaticano, Gianluigi Marrone, sentito anche il parere di alcuni medici psichiatri, ne è stato disposto il ricovero obbligatorio in una struttura sanitaria protetta.

Brescia oggi, 7 giugno 2007

4 commenti:

euge ha detto...

Credo che non si tratti solo di sicurezza nelle udinze ma, già da questa sera in occasione della messa e poi della processione del Corpus Domini, le misure di sicurezza saranno intensificate. E' chiaro che a qualche fedele esagitato la cosa non andrà a genio ma la salvaguardia della persona del Papa viene prima di tutto; infatti, per manifestare affetto e riconoscenza, non seve certo scalcare transenne e quant'altro. Il Papa non è un divo
Eugenia

mariateresa ha detto...

certo non posso fare a meno di notare come sia inerme durante le udienze del mercoledì. tutti in televisione ora hanno visto come è facile raggiungerlo. io stessa a Roma me ne sono accorta e sono rimasta perplessa; certo avvicinarlo con cattive intenzioni è facile, ma poi scappare via, vista la calca, è un altro discorso. preghiamo che non succeda mai niente perchè lui non può certo rinunciare alle udienze ma non può nemmeno vivere dentro a uno scafandro. Insomma, non pensiamo male...Io spero che lui resti con noi altri 180 anni.

Anonimo ha detto...

Care amiche, spero che la sorveglianza sia intensificata perche' ieri il Papa e' rimasto "scoperto" per qualche secondo e cio' non deve piu' accadere...
Ciao
Raffaella

euge ha detto...

Sono d'accordo a pieno con i vostri post!!!!!!!!!!!! Ieri mi sono presa un bello spavento vedendo quelle immagini non posso neanche sfiorare l'idea che qualcuno possa fargli del male poichè e non esagero è come se lo facessero ad un mio familiare tanto è importante per me la sua presenza nella mia vita!!!!!!!!!!!!
Spero che d'ora in poi, chi si occupa della protezione della persona del Papa, non lo lasci più scoperto neanche per un secondo.
Eugenia - sempre con Benedetto XVI