20 giugno 2007

Il Papa e due grandi maestri: Francesco e Agostino


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Rassegna stampa del 20 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 20 giugno 2007 (1)


Perché san Francesco "è un vero maestro" per i cristiani d'oggi

E perché lo è anche sant'Agostino. Da Assisi e da Pavia, mete dei suoi due ultimi viaggi in Italia, Benedetto XVI propone come modelli i due grandi convertiti. E critica le loro moderne "mutilazioni"

di Sandro Magister

ROMA, 20 giugno 2007 – I suoi due ultimi viaggi in Italia, a Pavia e ad Assisi, Benedetto XVI li ha dedicati a due santi di primissima grandezza e di eccezionale influenza nella storia della Chiesa: Agostino e Francesco.

E in entrambi i casi papa Joseph Ratzinger ha concentrato l'attenzione su un preciso momento della vita dei due santi: la conversione.

La conversione – ha spiegato il papa – è la svolta cruciale dell'esistenza d'ogni cristiano. In essa la vita di ciascun uomo prende forma nuova da Gesù Cristo al quale egli si affida. Da lì in avanti la sua vita si distingue per il suo essere segnata da Cristo.
Se quindi Francesco "è un vero maestro" nella ricerca della pace, nella salvaguardia della natura, nella promozione del dialogo tra tutti gli uomini, lo è in un modo unico, che non può essere mutilato: "lo è a partire da Cristo".

E quindi lo "spirito di Assisi" non ha niente a che vedere con l'indifferentismo religioso, proprio perché la vita e il messaggio di Francesco "poggiano così visibilmente su Cristo":

"Non potrebbe essere atteggiamento evangelico, né francescano, il non riuscire a coniugare l’accoglienza, il dialogo e il rispetto per tutti con la certezza di fede che ogni cristiano, al pari del santo di Assisi, è tenuto a coltivare, annunciando Cristo come via, verità e vita dell’uomo (cfr Giovanni 14,6), unico Salvatore del mondo".

Già altre volte, in precedenza, Benedetto XVI aveva criticato gli "abusi " e i "tradimenti" che a suo giudizio snaturano la figura esemplare di Francesco.

Ma domenica 17 giugno, ad Assisi, il papa è tornato a predicare in maniera più organica sulla persona del santo e in particolare sulla sua conversione, di cui nel 2007 ricorre l'ottavo centenario.

L'ha fatto soprattutto nell'omelia della messa. Come aveva fatto anche a Pavia domenica 22 aprile, ricordando sant'Agostino che è sepolto in quella città.

Ma anche negli altri discorsi della giornata trascorsa ad Assisi il papa ha insistito nel presentare il volto autentico del santo, respingendone i travisamenti. Ad esempio quando ha rivolto ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose della città questa raccomandazione:

"I milioni di pellegrini che passano per queste strade attirati dal carisma di Francesco, devono essere aiutati a cogliere il nucleo essenziale della vita cristiana ed a tendere alla sua 'misura alta', che è appunto la santità. Non basta che ammirino Francesco: attraverso di lui devono poter incontrare Cristo, per confessarlo e amarlo con 'fede dritta, speranza certa e caritade perfetta' (Preghiera di Francesco davanti al Crocifisso, 1: FF 276). I cristiani del nostro tempo si ritrovano sempre più spesso a fronteggiare la tendenza ad accettare un Cristo diminuito, ammirato nella sua umanità straordinaria, ma respinto nel mistero profondo della sua divinità. Lo stesso Francesco subisce una sorta di mutilazione, quando lo si tira in gioco come testimone di valori pur importanti, apprezzati dall’odierna cultura, ma dimenticando che la scelta profonda, potremmo dire il cuore della sua vita, è la scelta di Cristo. Ad Assisi, c’è bisogno più che mai di una linea pastorale di alto profilo. Occorre a tal fine che voi, sacerdoti e diaconi, e voi, persone di vita consacrata, sentiate fortemente il privilegio e la responsabilità di vivere in questo territorio di grazia. È vero che quanti passano per questa città, anche solo dalle sue 'pietre' e dalla sua storia ricevono un benefico messaggio. Ciò non esime da una proposta spirituale robusta, che aiuti anche ad affrontare le tante seduzioni del relativismo che caratterizza la cultura del nostro tempo".

Ecco dunque qui di seguito le due omelie dedicate da Benedetto XVI ai due grandi convertiti Francesco e Agostino. Due omelie che sono espressione tipica della predicazione di questo papa, sempre strettamente legata alla liturgia del giorno:

www.chiesa di Sandro Magister


La Conversione di San Francesco

CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA PIAZZA INFERIORE DI SAN FRANCESCO AD ASSISI


La Conversione di Sant'Agostino

CELEBRAZIONE EUCARISTICA AGLI ORTI DELL’ALMO COLLEGIO BORROMEO DI PAVIA, 22 APRILE 2007

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