9 giugno 2008

BENEDETTO XVI: "LA RESURREZIONE DI CRISTO E' LA PIU' GRANDE MUTAZIONE DELLA STORIA"


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BENEDETTO XVI: "LA RESURREZIONE DI CRISTO E' LA PIU' GRANDE MUTAZIONE DELLA STORIA"

"Gesù Cristo risorto dai morti è veramente il fondamento indefettibile della nostra fede e della nostra speranza: lo è fin dal tempo degli apostoli, che sono stati testimoni diretti della Resurrezione e suoi annunciatori, lo è oggi e lo sarà sempre". A ribadirlo stato questa sera il Papa, che aprendo il Convegno annuale della diocesi di Roma, nella Basilica di S. Giovanni in Laterano, ha ripetuto quanto affermato durante il Convegno ecclesiale nazionale di Verona, nell'ottobre del 2006: "La Resurrezione di Cristo è un fatto, un avvenimento della storia, di cui gli apostoli sono stati testimoni, non certo creatori. Non è affatto un semplice ritorno alla vita terrena, ma è la più grande mutazione mai accaduta nella storia, un salto decisivo vero una dimensione di vita profondamente nuova, l'ingresso in un ordine diverso che riguarda Gesù, ma riguarda anche noi: tutta la famiglia umana, la storia e l'intero universo". Solo alla luce di questa speranza, per il Santo Padre, "possiamo comprendere la vera dimensione della fede cristiana, come speranza che ci sorregge e ci trasforma, liberandoci dagli equivoci e dalle false alternative che restringono ed indeboliscono la nostra speranza".
Una speranza, dunque, "personale" e "comunitaria, per la Chiesa e l'intera famiglia umana": "è essenziale anche la speranza per gli altri, solo così è speranza anche per me".

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IMMIGRATI: PAPA, NON SIANO ESCLUSI MA RISPETTINO LE LEGGI

"Opereremo perche' non siano esclusi gli immigrati che arrivano con la speranza di trovare accoglienza, ma nel rispetto delle nostre leggi". Lo ha detto il Papa, aprendo questa sera nella basilica di San Giovanni in Laterano il convegno ecclesiale delle diocesi di Roma. Secondo Benedetto XVI, "c'e' consapevolezza della diffusione dei mali e problemi che la citta' di Roma porta con se'". Per questo, ha assicurato il Pontefice, lavoreremo per "promuovere una cultura e una organizzazione sociale piu' favorevole alla famiglia e alla vita, oltre che alla valorizzazione delle persone anziane".

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PAPA: IN ITALIA DIFFUSA SENSAZIONE ANNI MIGLIORI SONO ALLE SPALLE
Sfiducia e rassegnazione contraddicono la speranza della fede

Roma, 9 giu. (Apcom) - E' "diffusa la sensazione che per l'Italia e per l'Europa gli anni migliori siano ormai alle spalle, e che un destino di precarietà e di incertezza attende le nuove generazioni", secondo il Papa, che oggi ha aperto un convegno diocesano nella basilica romana di San Giovanni in Laterano.
"Nella società e nella cultura di oggi, e anche nell'amata città di Roma, non è facile vivere nel segno della speranza cristiana", ha detto Benedetto XVI seduto accanto al card. Camillo Ruini.
"Prevalgono spesso atteggiamenti di sfiducia, di rassegnazione che contraddicono non solo la grande speranza della fede ma anche le piccole speranze che normalmente ci confortano nello sforzo di raggiungere gli obbiettivi della vita quotidiana", ha sottolineato il Pontefice.

Il discorso odierno del Papa a San Giovanni e' stupendo...domani avremo la trascrizione anche delle parti "a braccio".
Sara' difficile scegliere un titolo per il post
:-)
R.

2 commenti:

euge ha detto...

Hai ragione Raffaella è stato un discorso bellissimo che non solo ha affrontato le problematiche di ogni giorno ma, come sempre ci ha esortato ad avere speranza nell'amore infinito di Dio anche nei momenti di maggiore sofferenza compresa la solitudine.
Temo che sia veramente difficile trovare un titolo per un post che raccolga la profondità e lo spessore di questo discorso.
PAPA BENEDETTO SEI NEL CUORE DI TUTTI NOI.
Eugenia

Anonimo ha detto...

In questi giorni non ho seguito il blog quindi non sapevo dell'inaugurazuione del convegno romano e non ho seguito - ahimè - la diretta, ma pechè non è stata spesa una parola nei Tg di ieri sera visto che il papa ha affrontato temi all'odg italiano? Poi farinella si permette di dire che il papa benedice berlusconi e che non parla di cristo. Eccolo accontentato. Ma naturalmente non è la prima volta. Marco