7 giugno 2008
Ratzinger e Berlusconi: c'è la volontà di continuare la costruttiva collaborazione (Bobbio)
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Ratzinger e Berlusconi: c'è la volontà di continuare la costruttiva collaborazione
Il colloquio 40 minuti. Il tema dei finanziamenti alle scuole cattoliche Medio Oriente, Cina e Russia. Il premier ha incontrato anche Bertone
nostro servizio
Alberto Bobbio
Città del Vaticano
Un perfetto baciamano all'inizio e alla fine dell'incontro. Silvio Berlusconi saluta così Benedetto XVI: prima stringe la mano al Papa e poi bacia l'anello del Pescatore, simbolo della successione dell'apostolo Pietro. In mezzo ci sono 40 minuti di colloquio estremamente cordiale nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico per passare in rassegna una serie di temi nazionali e internazionali. Alla fine la Santa Sede sigilla l'incontro con un comunicato nel quale spiega che «le due parti hanno ribadito la volontà di continuare la costruttiva collaborazione a livello bilaterale e nel contesto della comunità internazionale».
Il clima del colloquio conferma l'apertura di credito della Santa Sede al nuovo governo italiano, espressa la scorsa settimana da Ratzinger nel discorso all'assemblea dei vescovi italiani. E a quel discorso si richiama il comunicato della Sala Stampa vaticana, che non cita esplicitamente gli argomenti trattati nel colloquio, ma spiega che si è parlato, anche nell'incontro tra il premier e il Segretario di Stato Tarcisio Bertone, delle questioni sulle quali il Papa si era «soffermato» nell'intervento alla Cei. La richiesta considerata prioritaria al nuovo governo riguarda il finanziamento alle scuole cattoliche parificate, che sono anch'esse scuole pubbliche e vanno aiutate - aveva osservato il Papa nel discorso ai vescovi - come avviene in ogni Paese democratico.
Ieri mattina al colloquio tra Berlusconi e Ratzinger ha preso parte anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. È stato un incontro a tre che ha segnato un evidente strappo al protocollo vaticano. Eppure la stessa cosa era accaduta anche il 19 novembre 2005, quando Berlusconi, presidente del Consiglio, quasi a fine mandato, salì per la prima volta ad incontrare il nuovo Papa eletto da qualche mese. Letta è anche «gentiluomo di Sua Santità», incarico onorifico, ma che consente all'uomo di maggiore fiducia del Cavaliere una frequentazione assidua del Palazzo Apostolico. Joseph Ratzinger lo conosce molto bene al punto che ieri mattina quando lo ha visto accanto al premier lo ha chiamato con grande calore «mio giovane amico». Berlusconi è arrivato in perfetto orario, ma le porte della Biblioteca si sono aperte solo dopo qualche minuto. Il tempo dell'attesa è trascorso tra battute e sorrisi insieme al prefetto della Casa Pontificia monsignor James Harvey. Poi il Papa è uscito ed è andato incontro all'ospite: «Signor Presidente, buongiorno». I giornalisti hanno potuto cogliere qualche frase qui e là, prima che le porte venissero chiuse. Berlusconi ha ricordato al Papa la sua anziana mamma, scomparsa da poco: «Era molto devota, recitava il Rosario tutti i giorni e andava anche dalla suorine per portare doni per i poveri». Ratzinger ricorda che diede al capo del governo un Rosario proprio per la sua mamma.
Al termine del colloquio, durato 10 minuti in più della mezz'ora prevista, c'è stato lo scambio dei doni e la presentazione del piccolo seguito del Cavaliere. Con Berlusconi c'era il sottosegretario e portavoce Bonaiuti, il consigliere diplomatico Archi, il segretario generale di Palazzo Chigi Masi, il capo del cerimoniale Ficorilli e il capo ufficio studio Anna Nardini, unica donna della delegazione, oltre all'ambasciatore italiano presso la Santa Sede Zanardi Landi. Il presidente ha regalato al Papa una croce pettorale in oro con diamanti e topazi, mentre Benedetto XVI ha ricambiato con una penna che ricorda i 500 anni della Basilica vaticana. Ratzinger ha scambiato una battuta con tutti e Bonaiuti ha detto: «Finalmente la incontro, la vedo sempre in televisione!». Poi Berlusconi, dopo un secondo baciamano, ha lasciato la Biblioteca ed è sceso di un piano per il colloquio con il cardinale Bertone.
Il comunicato emesso da Palazzo Chigi, al rientro del premier dal Vaticano, è più preciso sulla questioni di politica internazionale. La nota della Santa Sede accenna alla «situazione in Medio Oriente e alla prospettive di sviluppo spirituale, etico e sociale del continente europeo». Palazzo Chigi aggiunge che si è parlato anche di «rapporti con la Russia e con la Cina, registrando ampie vedute». Inoltre si è parlato del vertice della Fao, appena concluso, con «attenzione particolare al tema dell'emergenza alimentare». Sicuramente la Santa Sede ha espresso qualche preoccupazione sull'andamento del vertice, come ha messo in rilievo nel pomeriggio un commento dell'Osservatore Romano, intitolato «Tante parole, nessuna soluzione». La nota rileva inoltre che Berlusconi ha confermato al Papa la «priorità attribuita dal governo italiano, nella sua azione sul piano nazionale e internazionale, ai valori di libertà e tolleranza e alla sacralità della persona umana e della famiglia». Ora la Santa Sede attende di vedere i fatti non solo sul finanziamento alle scuole cattoliche, ma anche sugli aiuti alle famiglie, sulla difesa della vita e sull'accoglienza degli immigrati.
© Copyright L'Eco di Bergamo, 7 giugno 2008
Vedi anche:
Le promesse del Cavaliere "Soldi alle scuole cattoliche" (Repubblica)
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