10 luglio 2008

Il conduttore di Piazza Navona: «Ha ragione Silvio, certa gente è monnezza» (Labate)


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Proponiamo per esteso l'articolo de "Il Riformista" gia' segnalato nel post "La solidarietà del blog a Mattia Stella presentatore del teatrino di Piazza Navona. Un bravo ragazzo!" perche' vale veramente la pena di leggere cio' che ha subito il conduttore del teatrino di Piazza Navona.
Grazie ancora ad Alessia...
R.

PURTROPPO HA RAGIONE IL PREMIER»

«Ha ragione Silvio, certa gente è monnezza»

DI TOMMASO LABATE

Ancora non ci credo, non posso credere a quello che ho sentito.
Andava tutto bene fino al discorso fascistoide di quella lì.
Che squallore orribile... Mi sa che purtroppo ha ragione Berlusconi:
certa gente è monnezza.
Ha capito? Mon-nez-za».
Mattia Stella, il ragazzo biondino che ha presentato la manifestazione di piazza Navona, non riesce a darsi pace. Viene dalla Sinistra giovanile, da molti è considerato vicino sia a Walter Veltroni («Sono stato candidato alla costituente del Pd ma non sono vicino a questo o quel gruppetto», ribatte lui) sia a Oscar Luigi Scalfaro. Ma questo è secondario, oggi.
Mattia è fuori di sé per le parole pronunciate da Sabina Guzzanti dal palco girotondino.
«Quelle volgarità su Ratzinger dice al Riformista - hanno offeso me e tutti i cattolici. Offendere il Papa vuol dire offendere tutta la comunità che rappresenta. Ma che c`entrava quello sproloquio con la manifestazione? Io non augurerei mai l`inferno neanche al mio peggior nemico».
Mattia ha provato a fermare la G.
«E sa come mi ha risposto? Mi ha detto: "Ce l'hai con me? Ho aspettato sette ore dietro il palco e ora dico quello che voglio". Quella persona pensava di parlare di fronte a delle bestie che non aspettavano altro che essere aizzate. E io che ero un suo estimatore...».
Il racconto del giovane Stella prosegue. La scena si sposta sotto il palco. «Quando le ho detto che aveva trattato tutti i cristiani come una masnada di imbecilli non ha saputo fare altro che rispondermi: "E questo che cazzo c'entra? Io parlo del Papa e dico quello che voglio".
Ho provato a spiegare le mie ragioni ma, purtroppo, con certa gente non si può parlare. Io me ne volevo andare, come possono testimoniare tanti presenti. Mi ha bloccato Lidia Ravera, che mi ha detto "biondino, dove vai?"».
A tratti, la voce di Mattia Stella, ventisette anni, si fa rabbiosa. Il ragazzo biondino sembra addirittura sotto choc. «Se avessi saputo quello che avrebbe detto la G., le avrei tirato una sedia in testa pur di non farla parlare. Ma le ha sentite quelle cose che ha detto sulla ministra Carfagna? A parte che si tratta di stupide illazioni, ma come possono parole così schifose uscire dalla bocca di una persona che si dice di sinistra? Comunque, se farà causa a quella signora, il ministro delle Pari opportunità può già contare sulla mia testimonianza in tribunale»
Stella non si è pentito di aver presentato la manifestazione di piazza Navona.
«Lo scriva che è stata la signora G. a rovinare una giornata perfetta.

A vederla da vicino mi ha fatto davvero paura: sembrava in preda a una specie di delirio di onnipotenza. La verità è che non sa nemmeno che cos'è la libertà di religione, non conosce la Costituzione, è un'ignorante».

Lo sfogo del giovane presentatore non si esaurisce. «Quelli come la G.?

Gente, come si dice a Roma, impaccata di soldi, che può fare e dire quello che vuole in massima libertà perché tanto casca sempre in piedi. Con questo mondo - continua il j'accuse di Stella - io non voglio più avere nulla a che fare».

I genitori di Mattia sono stati tra i primi occupanti del Forte Prenestino, storico centro sociale della Capitale. «Io non vengo dalla bella borghesia romana, sa? Io sono cresciuto in un quartiere popolare, a Tor Pignattara. Quel tanto o poco che ho avuto me lo sono conquistato da solo. Al contrario di quanto è accaduto alla signora Guzzanti, nessuno mi ha regalato niente».
Dalla comica romana al comico genovese. «Di Beppe Grillo - sostiene Stella - condivido il 99 per cento delle cose che dice. Purtroppo, nell'un per cento che mi separa da lui ci sono le questioni più importanti. Prenda il Quirinale: in questo momento, il compito più delicato è quello del presidente della Repubblica e Napolitano lo sta svolgendo correttamente. Quanto al lodo Alfano e al blocca processi, la mia posizione, quella che mi ha spinto in piazza a manifestare, la trovate nell'appello dei costituzionalisti lanciato da Zagrebelsky, Elia, Onida e Pace». Del battesimo di fuoco con la notorietà, a Mattia Stella rimane solo l'amarezza. «Andava tutto così bene... Durante la manifestazione Giovanni Bachelet mi ha scritto per sms "Bravo Mattia". Stamattina (ieri, ndr ) non si sa chi era il più deluso tra me e lui. Basta una sola persona, putroppo, a rovinare un grande evento».

© Copyright Il Riformista, 10 luglio 2008 consultabile online anche qui.

Vedi anche:

Camilleri: piazza Navona? Un errore (Corriere della sera)

2 commenti:

brustef1 ha detto...

Questo ragazzo, pur contraddicendosi -come fa a dire di essere d'accordo al 99% con Grillo e in disaccordo coi capisaldi del Grillopensiero?- è intellettualmente onesto. Mi auguro che la stessa reazione l'abbiano avuta tante persone oneste di sinistra

Anonimo ha detto...

Provo una grande empatia per questo ragazzo, chissà che dopo questo brusco risveglio possa aprire definitivamente gli occhi e vedere per davvero chi è la gente a cui si è associato, ed ancora in parte si associa, senza il filtro distorcente dell'ideologia.
Personalmente glielo auguro di cuore perchè in lui albergano ancora, in qualche misura, onestà intellettuale e fanciullesca innocenza che sono tanto rare ai giorni nostri. Possa Dio toccargli il cuore (ma forse l'ha già fatto) e possa lui accettare di farsi guidare sulle Sue vie