29 settembre 2008

Il Papa benedice la svolta laica dell’Osservatore (Galeazzi)


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Il Papa benedice la svolta laica dell’Osservatore

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Firme non cattoliche per il quotidiano della Santa Sede

GIACOMO GALEAZZI

CITTA’DEL VATICANO

Rabbini, vescovi anglicani, pope ortodossi, scrittori musulmani, opinionisti atei (in primis, il politologo Ernesto Galli Della Loggia e il saggista Aldo Schiavone) e firme rosa: l’Osservatore romano «imbarca», intellettuali «non cattolici e non credenti». Il direttore, Gian Maria Vian (lo storico del cristianesimo che oggi compie un anno alla guida del quotidiano vaticano) annuncia la «campagna acquisti», condotta su mandato di Benedetto XVI, «in partibus infidelium».
Obiettivo dell’«editore» Joseph Ratzinger è «potenziare l’informazione sulle altre confessioni cristiane e le altre religioni», aprendo il giornale della Santa Sede «a un numero crescente di collaboratori non cattolici». Il Pontefice, spiega Vian, «segue con attenzione la sua testata», ha chiesto espressamente di «pubblicare più fotografie, illustrazioni, riproduzioni di opere d’arte» e «un vasto respiro internazionale che dia conto di tutti i punti di vista».
Il Papa vuole «un quotidiano dalla veste ariosa, frequenti interviste, maggior ricorso ad immagini a colori, influente nel dibattito culturale, con più spazio alle donne».
La lista aurea dei «columnists» d’eccezione include l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, primate della Comunione Anglicana, «esponenti protestanti e delle altre chiese cristiane, in primo luogo quelle orientali e ortodosse». Il confronto ecumenico, infatti, «è una priorità della Santa Sede e quindi anche del suo giornale».
Porte aperte, poi, alle firme musulmane come lo studioso islamico di origine algerina, Khaled Fouad Allam, ex deputato del Pd (ora vicino al Pdl); Hanna Salameh, membro dell’Unione dei letterati giordani e del comitato scientifico del Centro internazionale di studi e ricerche Oasis, fondato nel 2004 dal patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola; Khaled Abd ar-Ra’uf al Jaber, uomo-ponte tra Islam e cristianità all’università di Petra e Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell’associazione Intellettuali Musulmani Italiani e primo direttore del dipartimento per il dialogo interreligioso.
L’Osservatore abbraccia anche i «fratelli maggiori».
Oltre ad Anna Foa e Giorgio Israel, esordirà sulla «gazzetta pontificia» Shear-Yashuv Cohen, rabbino capo di Haifa ed esperto di Scrittura nella tradizione ebraica, il primo non cristiano a parlare davanti a un sinodo di vescovi cattolici il 5 ottobre prossimo. Interlocutore privilegiato dell’«Osservatore» è, inoltre, il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, autore delle riflessioni sulla lettera papale alla diocesi di Roma sull’emergenza educativa. «Ci conosciamo da molti anni, abbiamo collaborato all’Enciclopedia italiana e, grazie al responsabile del museo ebraico Roberto Stangler, abbiamo mantenuto un rapporto forte» evidenzia Vian. Sui temi più controversi (dal testamento biologico alle frontiere della ricerca scientifica) firmeranno sul giornale del Papa, che da alcuni mesi ha un’edizione in lingua malayalam per i sei milioni di cattolici dello Stato indiano del Kerala, oltre ad accademici stranieri. Un rimescolamento «secondo le illimitate potenzialità del Vaticano» (visto che «anche il Dalai Lama accetterebbe di scrivere per noi»), con la novità dell’economia in prima pagina con i fondi di Ettore Gotti Tedeschi e Simona Beretta. «In un anno abbiamo aumentato del 130% l’informazione dal mondo», precisa Vian. In redazione sono venuti in visita decine di ambasciatori (inclusi i due di Israele) e il colpo a sorpresa può essere l’ex Segretario di Stato americano, l’ebreo Henry Kissinger, «una firma che attirerrebe molta attenzione».

L’Osservatore Romano è il quotidiano ufficiale della Santa Sede. La sua prima uscita fu editata a Roma il 1 luglio 1861, pochi mesi dopo la proclamazione del Regno d’Italia. In seguito alla battaglia di Castelfidardo il ministro dell’interno vaticano Marcantonio Pacelli volle dare vita ad un giornale che difendesse lo Stato Pontificio. Dal 1862 esce quotidianamente. Ha avuto, nella sua lunga storia, solo undici direttori.
Dallo scorso anno lo dirige lo storico del cristianesimo, Giovanni Maria Vian subentrato a Mario Agnes che lo ha diretto dal 1984 al 2007.

Nella squadra nomi di prestigio

Henry Kissinger

L’ex Segretario di Stato americano potrebbe essere la sorpresa tra gli opinionisti. Vian vorrebbe utilizzarlo per le analisi internazionali che maggiormente stanno a cuore al Vaticano. «Di certo - spiega il direttore - attirerà molto l’attenzione».

Rowan Williams

La lista aurea del nuovo corso dell’Osservatore Romano varato da Gian Maria Vian darà voce anche ad alcuni esponenti di prestigio delle Chiese protestanti. Tra questi, infatti, in qualità di opinionista ci sarà il primate della Chiesa Anglicana.

Khaled Fouad Allam

Porte aperte anche alle firme musulmane con lo studioso islamico di orgine algerina Fouad Allam, ex deputato del Pd, ora, più vicino alle posizioni del Pdl. Insieme a lui anche Hanna Salameh, membro della Lega giordana dei diritti dell’uomo.

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