29 settembre 2008

"Papa, viaggi effimeri" (Il Manifesto)


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Divino

Papa, viaggi effimeri

Filippo Gentiloni

Una notizia che ha destato una certa meraviglia: il papa ha invitato un rabbino a parlare ai vescovi nel prossimo sinodo di ottobre. Non era mai successo. Meraviglia sia per la solennità della circostanza, sia per la tradizionale difficoltà dei rapporti fra cattolicesimo ed ebraismo. Un passo avanti che si aggiunge a quelli già compiuti negli anni recenti: dalla freddezza - a dir poco - degli ultimi secoli, fino alla dichiarazione dei «fratelli maggiori» di Giovanni Paolo II. Il rabbino Cohen, di Haifa, parlerà di fronte al papa della «centralità della Sacrittura nella vita dell'ebreo osservante». Avrà la qualifica di «delegato fraterno», qualifica che fino ad oggi era riservata ai rappresentati delle chiese cristiane non cattoliche. Qualche cosa, dunque, si muove nel difficile campo dell'ecumenismo. Molto lentamente: non si può dimenticare che poco fa lo stesso Benedetto XVI aveva contestato la qualifica di «chiese» per quelle non cattoliche. D'altronde Roma non può né dimenticare né sottovalutare quello che si muove nel mondo. Da una parte - Africa e Asia - il crescente successo dell'islam, tutt'altro che in crisi. In crisi, invece, il cattolicesimo, soprattutto in America Latina, dove i vari movimenti più o meno spiritualistici lo stanno soppiantando. La rigidità in campo etico (matrimoni, preservativi, aids, ecc.) stanno rendendo più difficile anche il compito dei missionari cattolici. Roma non può non preoccuparsene.
Come non può non sapere che il successo dei viaggi papali - di recente in Australia e in Francia - è un successo effimero nell'attuale società dello spettacolo. La cosiddetta «evangelizzazione» è ormai affidata soprattutto ai mass media, ma è ben noto a tutti che i media diffondono il messaggio ma lo rendono meno radicato e duraturo. Un problema che tocca direttamente l'ecumenismo e che Roma non può sottovalutare. La diffusione «porta a porta» riguarda ormai più le piccole aggregazioni e comunità che le grandi chiese. Un problema che deve preoccupare non soltanto i cattolici, ma anche gli altri cristiani, come gli anglicani. In questo senso può essere utile la sottolineatura della radice biblica, come sarà confermato dal prossimo sinodo romano dei vescovi, con la partecipazione di un rabbino. Ma per gli ebrei e i cristiani di oggi il contatto con un libro antico come la Bibbia non è facile.

© Copyright Il Manifesto, 28 settembre 2008 consultabile online anche qui.

La rigidità in campo etico (matrimoni, preservativi, aids, ecc.) stanno rendendo più difficile anche il compito dei missionari cattolici.

Ahi...ahi...ahi...che contraddizione!
Le sette pentecostali in America Latina sono molto piu' "integriste" in campo etico della Chiesa Cattolica. Quindi non e' "aprendosi ai segni dei tempi" che la fede cattolica puo' proporsi ai fedeli.
Se la Chiesa, nel corso di due millenni, si fosse conformata alla mentalita' dei vari secoli, per parafrasare San Paolo, ormai non esisterebbe piu'...


Come non può non sapere che il successo dei viaggi papali - di recente in Australia e in Francia - è un successo effimero nell'attuale società dello spettacolo.

Papa Benedetto cede alla mentalita' dei media? Ma quando mai?
Le centinaia di migliaia di fedeli accorsi negli Usa, a Sydney ed a Parigi per assistere alle Messe di Benedetto XVI sapevano IN ANTICIPO che il Papa non avrebbe concesso nulla allo spettacolo.
Semplicita', umilta', preghiera: ecco le cifre del Pontificato di Benedetto XVI, un Papa che non ha nulla a che fare con gli spettacolini ed i cosiddetti eventi mediatici.
Mi ha colpito molto una frase di un ragazzo francese intervistato da Octava dies: Papa Benedetto colpisce perche' e' semplicemente se stesso, non vuole imporsi a tutti i costi con "metodi seduttivi", questi si' effimeri...

R.

5 commenti:

mariateresa ha detto...

povero Gentiloni, come invecchia male.

euge ha detto...

Mai definizione fu più furi luogo non solo sui viaggi del Papa ma, sul Papa stesso. Come hai detto tu Raffaella in tutti i viaggi apostolici del Papa coloro che lo hanno voluto incontrare ed ascoltare sapevano benissimo che non gli sarebbero stati offerti spettacoli che nessuno li avrebbe stupiti con effetti speciali ma, che li avrebbe conquistati con la parola, la fermezza, l'umiltà ed il sorriso quello sì.
Non riesco ancora a capire come si possa definire effimero anche un solo viaggio apostolico di Benedetto XVI od addirittura la sua persona.
Che brutti scherzi continua a fare l'ideologia ostentata e soprattutto, la volontà di non voler accettare che..........
A QUESTO PAPA SI VUOLE BENE PROPRIO PERCHE' è SEMPLICE, UMILE, DETERMINATO.

Anonimo ha detto...

Mi sembra che questa volta Filippo Gentiloni sia più benevolo del solito. A parte i triti luoghi comuni, sta cercando anche di dire qualcosa di positivo nei confronti del "pastore tedesco". E forse è la prima volta.Saluti, Eufemia

Anonimo ha detto...

Le critiche al Papa sono esclusivamente gratuite e perché uno vuole solo criticare.
Con Papa Benedetto, nulla è banale o effimero.
Qualsiasi cosa fa o dice, ti porta a respirare davvero "aria pura".
Come si spiega il fatto che udienze, Angelus, ecc. sono sempre affollati? Credo che la sua linearità la sua umiltà e la sua fermezza, spiazzino certe persone. E la critica è come la fiaba della volpe e l'uva: "tanto è acerba..." Basterebbe capire che quello che propone il Papa è la verità e serve per "vivere" veramente.

brustef1 ha detto...

Che pensino al viaggio effimero della loro ex-deputata Luxuria all'isola dei famosi