22 maggio 2007

Le infami accuse al Papa...aggiornamenti


No, non è la BBC ma una rete faziosa

Il duro editoriale di "Avvenire"

"Colpevoli di crimini enormi" (Benedetto XVI ai preti pedofili)

Rassegna stampa del 20 maggio 2007

Le infami accuse al Papa ed alla Chiesa...ecco la verità! (parte seconda)

Ancora sulle infami accuse al Papa: i fatti esposti da Angela Ambrogetti

Aggiornamento della rassegna stampa del 22 maggio 2007 (1)

Il buon Santoro...

Ecco gli ultimi aggiornamenti sulla campagna "tutti contro Ratzinger" che pero' registra alcuni autogol degni di nota. Perche' Repubblica parla oggi dell'editoriale di Avvenire, apparso sabato?
Come mai nessuno interpella esperti giuristi e soprattutto vaticanisti che conoscono esattamente il comportamento di Papa Benedetto nei confronti dei preti pedofili? Come mai nessuno registra le dure condanne del cardinale Ratzinger, ora Papa?
Per quale motivo nessuno va a recuperare i tanti articoli scritti nell'ottobre 2006?
Per quale strana ragione si tende a presentare questo filmato come qualcosa di inedito quando, invece, e' ormai datato? Come mai non si tiene conto del fatto che la trasmissione di raitre, Report, rifiuto' il video della BBC considerandolo poco affidabile?

Raffaella


Fassino: preti pedofili Prudenza sul video

«Il filmato Bbc su Annozero? Bisogna avere equilibrio» Oggi la Rai decide se trasmetterlo. Forza Italia non dice no

Paolo Conti

ROMA — Il dialogo tra Piero Fassino e il mondo cattolico continua. L'ultimo messaggio del segretario Ds ha come sfondo la polemica sul caso Santoro, ovvero sul possibile acquisto del video «Sex crimes and Vatican» da parte di «Annozero», un duro filmato sui preti pedofili che sarebbero stati protetti dal Vaticano e dall'allora cardinale Joseph Ratzinger.
Avverte Fassino: «L'argomento è tale che richiede da parte di tutti equilibrio e prudenza». Nessun suggerimento al vertice Rai: «Si tratta di una decisione che compete all'azienda. Quando si affronta una materia così delicata servono molta attenzione e prudenza perché l'impatto di qualsiasi immagine, notizia o commento su temi così sensibili richiede equilibrio e prudenza».
L'analisi è chiara: accostare il nome di Benedetto XVI alla pedofilia senza «equilibrio e prudenza» è un rischio. Non per niente, il giorno dopo il conclave del 2005, Fassino rilasciò un'intervista al «Corriere della Sera» in cui disse di Ratzinger: «Un uomo che certamente mi interessa. Ciò che dice e scrive, anche quando non condivisibile, è di straordinaria intensità etica e culturale. E coglie un punto che tutti oggi avvertono: il mondo non può vivere senza una scala di principi e valori etici».
La dichiarazione di ieri arriva dopo la svolta di Fassino sui Dico («il problema può essere risolto anche agendo sul codice civile») che ha scatenato le rimostranze di verdi, Sinistra democratica, Rifondazione e comunisti italiani ma ha avuto il plauso di «Avvenire ». E dopo l'«attenzione» con cui il segretario Ds ha seguito il Family day. Oggi c'è Mario Landolfi, presidente An della Vigilanza, a dar ragione al segretario Ds: «Giusto, sul filmato ci vuole prudenza».
Ma il filmato verrà trasmesso o no? Lo deciderà oggi il Consiglio di amministrazione della Rai. Intanto Enrico Mentana da casa Mediaset avverte: «Se la Rai non lo vuole, il documentario della Bbc lo compriamo noi per "Matrix"». Oggi il caso verrà prima esposto dal direttore generale Claudio Cappon e poi discusso. Le posizioni sono note. Sandro Curzi (area Rifondazione- Verdi) è a favore della sua messa in onda perché «Santoro deve decidere in piena autonomia», al contrario Marco Staderini (area Udc) ha già annunciato che si batterà in ogni modo per impedirlo. Però ieri si registrava da parte di Forza Italia quasi l'ammissione che la puntata si farà.
Dichiarazione di Elisabetta Gardini, portavoce del partito: «Se crede Santoro vada pure in onda, vada avanti, si svergognerà da sé, giudicheranno i cittadini italiani, la Vigilanza e il Cda Rai». Il consigliere Giuliano Urbani, stessa area di riferimento, ammette l'impossibilità pratica di non procedere con l'acquisto «per il contratto- quadro tra Bbc e Rai cui attingono abbondantemente anche Giovanni Minoli e Piero Angela. In Consiglio parlerà Cappon e annuncerà le decisioni». Perché l'ultimo responsabile editoriale dell'azienda resta sempre e comunque il direttore generale.

Corriere della sera, 22 maggio 2007


Mentana «chiama» Mediaset «Compriamolo per Matrix»

MILANO — Ha fiutato la notizia. Ha capito che poteva essere un «colpaccio» per il suo approfondimento di Canale 5. Per questo Enrico Mentana ha detto — riferendosi al video «Sex crimes and Vatican» — «se la Rai non lo vuole, il documentario della Bbc lo compriamo noi per "Matrix"». Quel filmato — che racconta di preti pedofili che sarebbero stati protetti dal Vaticano e dall'allora cardinale Joseph Ratzinger — è fermo lì: Santoro lo vuole acquistare per il suo «Annozero», ma la Rai è indecisa se trasmetterlo o no. Oggi deciderà.
Nel frattempo Mentana ha per l'appunto lanciato un sasso che — come sottolinea lui stesso — «è stato quasi più un modo per smuovere le acque. Perché se un documentario è sul mercato, non è da catacombe». Una censura preventiva che per ora potrebbe essere solo dei vertici di viale Mazzini, ma che domani potrebbe avere la firma anche dei gran capi di Cologno Monzese. Perché magari il presidente Mediaset Fedele Confalonieri o il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi potrebbero non gradire questa messa in onda.
«È vero, potrebbero — confessa Mentana — e io ascolterei le loro motivazioni, ne discuteremmo. Ma il punto non è questo, non è solo se mandarlo in onda oppure no. Il punto è come trasmettere un filmato del genere, con quali modalità. La questione è sempre sul come proporre le cose scottanti. Non è che siccome sono scottanti, si ignorano. Abbiamo trattato argomenti anche più spinosi. Io saprei come contestualizzare questo tema, come del resto saprebbe farlo Santoro. Senza dimenticare due aspetti: le nostre responsabilità sono forti, ma la gente non è sciocca e sa valutare tutto».
Certo è che questo argomento, viste le sue implicazioni politico-sociali, è ad alto tasso di rischio. Ragion per cui, almeno per ora e finché possono, i vertici Mediaset stanno alla larga dall'argomento. Si limitano a spiegare: «Va da sé che non trasmetteremo nulla che non risponda a criteri di obiettività e completezza. Detto questo preferiamo restare fuori da questa polemica che è tutta politica».
Certo è vero, attualmente la questione è ovviamente diventata politica: si terrà conto dei rapporti con il Vaticano o delle denunce giornalistiche? Oggi vedremo. Certo è che Mentana, per il suo «Matrix», ha sempre cercato di lasciare la politica fuori dalla porta, per questo prova a spostare il problema su un altro livello di discussione: «Se un documentario della Bbc diventa proibito, abbiamo finito di lavorare. Parliamo da sempre della Bbc come un esempio lontano da applicare, poi quando c'è l'occasione si scappa. Detto questo è evidente che il filmato va visionato, tradotto e valutato. Magari è opinabile e non ha senso trasmetterlo, magari no. È sbalorditivo perché stiamo discutendo tutti a proposito di qualcosa che nessuno ha ancora visto. Il nostro mestiere è mostrare le cose per poi discuterne. Se la Rai non acquista questo documentario, noi lo visioneremo. Non mi pare di fare la rivoluzione francese se dico questo».

Corriere della sera, 22 maggio 2007


Santoro: caro Piero, faccio il giornalista La Rai servizio pubblico deve informare

ROMA — Michele Santoro ha tra le mani l'agenzia di stampa in cui il segretario ds, partito cui il conduttore deve la breve permanenza a Strasburgo come eurodeputato, lo invita all'«equilibrio e alla prudenza». Ma poi Santoro fa Santoro, ovvero replica a bruciapelo: «Io penso che la Rai sia un servizio pubblico e che debba far circolare tutte le informazioni possibili e immaginabili.... Non si possono confondere le virtù di un politico con le virtù di un giornalista». In che senso, Santoro? «Nel senso che la vera finalità di un giornalista dev'essere il procedere con velocità e tempestività e portare a conoscenza del pubblico tutte le informazioni di cui viene in possesso... Quindi noi giornalisti dobbiamo essere prudenti ed equilibrati. Ma anche veloci e tempestivi». Santoro è esposto in queste ore su più fronti. Sul video sulla pedofilia (se la puntata si farà verrà allestita giovedì 31 e non dopodomani). Sulla polemica con Mastella, che gli attribuì un compenso Rai da un milione di euro (Santoro puntualizzò di aver presentato una dichiarazione dei redditi da 250 mila euro).
L'Udeur fa sapere che il conduttore ha querelato il ministro. Ma Santoro precisa: la citazione non è per aver reso pubblica la cifra dello stipendio ma per «aver diffuso notizie false sui suoi compensi e giudizi lesivi della sua dignità personale e professionale». Poi c'è un fronte di polemica interna, ma da sinistra.

A Raitre fanno sapere che già in autunno Milena Gabanelli di «Report» visionò il filmato ma decise di non acquistarlo perché poco affidabile.

Infine lo scontro con il consigliere udc Marco Staderini, che lo ha invitato a rispettare le regole. Ieri la replica di Santoro: «La magistratura ha cancellato i provvedimenti disciplinari che mi erano stati inflitti con la sua approvazione durante il governo Berlusconi». «Annozero» andrà in onda anche l'anno prossimo? C'è già chi parla di un Santoro che dice addio al talk show in studio e si imbarca per l'universo dei documentari-inchiesta...

Corriere della sera, 22 maggio 2007


IL DOCUMENTARIO

La tv inglese attribuisce all´attuale Papa il documento vaticano che imponeva il silenzio sulle violenze. Il giornale della Cei: a quel tempo era in Germania

"Preti pedofili, ecco le prove". "Solo calunnie"

SILVIA FUMAROLA

ROMA - «Questo è padre Oliver O´Grady, un prete cattolico: la chiesa sapeva che era pedofilo». Comincia così il discusso reportage della Bbc "Sex crimes and the Vatican", il video più visto di Google. Trentotto minuti e 57 secondi. Un viaggio nell´orrore della pedofilia in Irlanda, Stati Uniti, Brasile. O´Grady racconta che gli piacevano i bambini, «ma non quelli grassi e neanche quelli alti, preferivo fossero i magrolini dei quali mi attirava la zona genitale, che una forza irresistibile mi costringeva a toccare». Un atto d´accusa durissimo contro il Vaticano, colpevole di aver insabbiato le inchieste, ostacolato la giustizia civile, trasferito i sacerdoti pur di coprirli, aver abbandonato le vittime. Sul banco degli imputati Joseph Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI. Secondo l´inchiesta della Bbc, era garante del Sant´Uffizio del Vaticano (oggi Congregazione per la dottrina della fede) che emise il Crimen sollicitationis, documento segreto del 1962 che istruisce i vescovi su come comportarsi coi sacerdoti accusati di pedofilia. Spiega il filmato (traduzione italiana a cura del sito Bispensiero.it) che «Ratzinger impose la direttiva per vent´anni e nel 2001 emanò il seguito del Crimen sollicitationis. Ma lo spirito era lo stesso, ribadiva la segretezza, pena la scomunica. Ne inviò copia a ogni vescovo. E ha aggiunto che le accuse devono essere vagliate solo dal Vaticano». Avvenire bolla la ricostruzione come «infame calunnia». Scrive l´editorialista Andrea Galli: «Nel 1962 Ratzinger non era prefetto della futura Congregazione per la dottrina della fede, essendo ancora teologo impegnato nella sua Germania. Un documento presentato dalla Bbc come un marchingegno furbesco, escogitato dal Vaticano per coprire reati di pedofilia».
Ferns, Irlanda. Colm O´Gorman, una delle vittime e volto dell´inchiesta, aveva quattordici anni quando fu violentato da Padre Fortune. «Ogni domenica, dopo aver abusato di me, mi lasciava nel suo letto, poi scendeva a dire la prima Messa e tornava ad abusare di me». Fortune venne trasferito. L´arcivescovo Comiskey lo cacciò dalla parrocchia e gli disse di andare in analisi. Dopo sei anni.
Un´altra vittima, Aiden Doyle, parlò con un altro prete che invocò il segreto confessionale. Padre Tom Doyle, esperto di diritto canonico, chiarisce come il Crimen sollicitationis «prescriva una politica di segretezza assoluta. Da nessuna parte c´è scritto di aiutare le vittime». «Solo Roma» dice lo speaker «può pronunciarsi sugli abusi sessuali sui minori». Ancora L´Avvenire ribalta la tesi spiegando che «è un segno della volontà romana non certo di occultare ma di dare il massimo rilievo a certi reati, riservandone il giudizio non a realtà "locali" potenzialmente condizionabili, ma a uno dei massimi organi della Santa Sede». Lo scandalo pedofilia nel 2002 travolge Irlanda e Stati Uniti (4500 preti accusati di violenze), i colpevoli vengono trasferiti di parrocchia in parrocchia. O´Gorman incontra Padre Wall, ex benedettino che ha lasciato il clero ed è al fianco delle vittime. Denuncia: «La maggior parte dei casi non fu mai scoperta, la Chiesa vuole che tutto sia messo a tacere. Aveva un budget di 7 milioni di dollari, nel ´96, per questi casi». Nel 2002 la Chiesa cattolica americana reagì allo scandalo istituendo il Comitato nazionale per il riesame. Il presidente Frank Keating, governatore dell´Oklahoma, paragonò la segretezza della Chiesa a quella della mafia: «I preti non obbediscono ai mandati di comparizione, fanno sparire i nomi degli stupratori. Questa è un´organizzazione criminale, non la mia Chiesa».
Rick Romley, celebre avvocato di Phoenix, ha fatto arrestare otto preti pedofili. Mostra le lettere tornate al suo studio. «Avevo scritto al cardinale Sodano, il segretario di Stato, per chiedere se poteva ordinare a questi preti di tornare in patria. Mi rimandavano la posta indietro col pretesto che il destinatario si era rifiutato di accettarla. Non aprivano nemmeno le buste».

Repubblica, 22 maggio 2007

Ma tu guarda, alla fine il filmato finisce per dare ragione al Vaticano!
Non vi rendete conto che avete fatto un autogol?
La lettera del 2001 non puo' essere segreta se e' stata pubblicata nella "gazzetta ufficiale" della Santa Sede. Tutti i media, nel 2001 e 2002, parlarono delle istruzioni del Vaticano per porre fine alla piaga della pedofilia.
Certo che il cardinale Ratzinger ha mandato copia della lettera a tutti i Vescovi. A chi era indirizzata?
Si tratta semplimente di una epistola con cui si avocano i processi per i delitti piu' gravi. Dove e' tutto questo segreto?

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