11 giugno 2007

La Bibbia laica? Una contraddizione in termini...


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Aggiornamento della rassegna stampa dell'11 giugno 2007 (1)

Rassegna stampa dell'11 giugno 2007

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L’ultima idea della sinistra: la lettura laica della Bibbia

di Alessandro Maggiolini

Poveri intellettuali. Non sanno che l’Antico Testamento è stato tradotto alcuni secoli prima di Cristo (in una edizione detta dei «Settanta») e che la Bibbia è il libro più diffuso almeno nella cultura occidentale. Così almeno si inferisce da una intervista di questi giorni fatta a uomini che dovrebbero essere di primissimo piano: Cacciari, Magris, Umberto Eco, Gianni Vattimo, e litanie continuante. Adesso costoro con altri adepti propongono una iniziativa esplosiva: che la Bibbia non sia riservata né alla Chiesa, né al catechismo, ma sia portata nella scuola, come testo letterario laico: al modo - si ponga - della Iliade, dell’Odissea, dell’Eneide, della Divina Commedia. Forse anche del Decamerone. Diecimila firme sono state consegnate, ora si aspetta la risposta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni. Che, pare giustamente, tentenna.

Non ci si spaventi. Non si tratta di usare un testo sacro per analizzare e comprendere la tradizione del mondo antico, per conoscere e anche criticare miti invalsi. A differenza della mentalità cattolica, la presidentessa di «Biblia», Agnese Cini, sostiene che in una grande parte della Cei esiste perplessità. Monsignor Giuseppe Betori teme l’interpretazione laica di un testo religioso. Egli pensa che questa iniziativa possa minare l’ora di religione cattolica; invece, Agnese Cini dichiara che questo studio non esclude la religione, perché è un momento culturale sul testo biblico che interessa tutti, credenti e non. «La Bibbia è stata scritta da laici (anche Paolo? Anche Pietro? Anche Gesù?) per i laici. È la storia di un popolo alla ricerca di un’etica per la vita».

La presidentessa di «Biblia» - asserisce la cronaca giornalistica - è agguerritissima. Forte di adesioni alla sua iniziativa di teologi, musicisti, insegnanti universitari, politici. Monsignor Luigi Sartori e Gianfranco Ravasi si trovano d’accordo con Agnese Cini. Senza chiarire il metodo di accostamento e di lettura che non un capriccio, ma la Bibbia stessa domanda di essere letta. Sarebbe singolare studiare i vari libri dell’Antico e del Nuovo Testamento come si legge Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno.
È umoristico leggere la Bibbia per trovare la soluzione che accetta o rifiuta il darwinismo. Oggi queste ingenuità sono da lasciare alle nonne che non si sono aggiornate nemmeno sul catechismo di Pio X. E così pure si dica che la Bibbia non obbliga a credere che Dio abbia creato il mondo in sette giorni, escludendo anche l’anno bisestile. La sinistra sostiene questa «bellissima proposta» che non deve essere vista in una logica riduttiva di contrapposizione tra cultura laica e cultura confessionale.

Ciò non significa che la Bibbia, dal punto di vista storico e letterario, sia uno degli scritti che maggiormente hanno contribuito alla formazione della nostra identità culturale. Un intellettuale di mezza tacca che non ha letto e studiato e magari pianto sul libro di Giobbe si annoveri quasi tra gli analfabeti. Ma sarebbe ridicolo leggere il Miserere come un pezzo di opera buffa.

Il Giornale, 11 giugno 2007

Un ringraziamento sincero, come sempre, a Mons. Maggiolini.
Ci sarebbe da ridere se non fosse una cosa seria: la lettura laica della Bibbia e', a mio avviso, una contraddizione in termini, una sorta di tentativo sottile (ma non poi tanto) di alcuni per attaccare il "nemico" (la Chiesa) usando uno dei suoi fondamenti.
Dispiace che teologi di fama si lascino strumentalizzare...

Raffaella

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Raffaella, sono Marco. Mi dispiace che i media non abbiano riportato almeno qualche pezzo dell'omelia tenuta nel giorno del Corpus Domini dal Papa e con questa potrei aggiungere tante altre messe di cui non si fa menzione. Il motivo, secondo me, è semplice: è una messa ordinaria, avviene ogni anno e i temi dell'omelia non interessano al dibattito pubblico. Penso anche ad esempio alle Messe della notte di Natale e di Pasqua, dei battesimo di Gesù, dell'Assunzione di Maria. Il Papa tiene omelie splendide, ricche di significato e non complesse per chi vuole ascoltarlo con attenzione. Però, non hanno temi che possano suscitare qualche commento dalle varie parti politiche. Vorrei far notare qui la differenza tra le omelie di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: se uno va sul sito del Vaticano e scorre le tante omelie del predecessore e dell'attuale Papa vede subito che Wojtyla in queste feste ordinarie non preparava grandi discorsi, le prediche sono corte e piuttosto ovvie, mentre dava molta importanza alle omelie dei viaggi o delle occasioni importanti, mentre Benedetto XVI anche nelle feste per così dire "ordinarie" inserisce parole dense e ricche proprio perchè, prima dei viaggi, che sono certamente importanti per raggiungere ogni uomo, sta la sua urgenza nel farci trovare la autenticità, la genuinità e la bellezza della fede cristiana e queste omelie "segrete" (perchè non rese pubbliche dai giornalisti...) sono un aiuto grande per noi fedeli. Questo qualcuno l'ha capito, a giudicare dal numero dei fedeli durante queste celebrazioni.
Vorrei aggiungere un episodio personale: mi è capitato di sentire tra dei miei amici che dicevano che il Papa non dovrebbe parlare di questioni che abbiano a che fare con il dibattito politico, e altri che vengono abbastanza abitualmente a messa, dicono che il papa dovrebbe essere più semplice e meno teologo. Io mi dico: è chiaro che dicono così: i media mostrano il papa come un uomo tra i tanti della politica. Lo oscurano quando è invece pastore di anime quasi fosse proibito e pericoloso. Da un lato non è vero che parla di politica, ma parla dell'uomo, per il bene della società e le sue parole non vogliono confinarsi ad una legge particolare, ma valgono sempre, per ogni situazione. Dall'altro, non si può dire che è troppo teologo perchè si dice spesso Papa-teologo, senza prima ascoltarlo. Un vero teologo sa parlare ai semplici, perchè la fede è per persone semplici. (quante volte l'ha ripetuto...). A tutto ciò si ovvierebbe se i giornalisti facessero una buona informazione sull'attività del Papa! A quanto pare, però, il Papa non si fa intimorire da nessuno, e giorno dopo giorno le sue parole fanno breccia tra la gente, e il suo messaggio arriva senza i giornalisti. Certo, occorre quel minimo di anticipo di simpatia... Sono certo che il suo libro sta contribuendo a far capire chi è il Papa. Lì non ci sono filtri di giornalisti, ma le sue parole giungono dritto al lettore.
Volevo brevemente commentare la notizia sullla bibbia. Secondo me non è un male che la Bibbia venga presa in mano anche per uno studio culturale, a patto che ci sia una guida per una giusta interpretazione. L'Italia è piena di tesori artistici incomprensibili senza saper l'abc della Bibbia. Male di certo non fa, può guidare qualcuno alla conversione. E' bene chiarire da subito però, che una lettura di essa come fosse Omero è riduttiva. Si pensi all'Esodo: è una bellissima storia, molto cinematografica, ma letta con fede merita un approfondimento e una fede notevole. Solo alla luce della fede si arriva alla piena comprensione del più grande libro dell'umanità. Sarei contento perciò se la Bibbia ritornasse sui banchi di scuola nell'ora di religione per crisitani, mussulmani, ebrei e atei. Sarebbe una buona occasione di confronto culturale e chissà, qualcuno ne rimane abbagliato e si innamora di Dio... Ciao a tutti, grazie per il bellissimo sito!

Anonimo ha detto...

Grazie Marco per questo tuo post cosi' denso e ricco di significato.
Purtroppo chi non si sofferma ad ascoltare il Papa e' portato a vederlo dietro la lente dei media. E' piu' comodo presentare Benedetto come il Papa teologo che fermarsi a capire ed a ascoltare i suoi discorsi.
Per questo sarebbe essenziale (e lo riportero' in un prossimo post) costituire una sorta di CNN vaticana che si occupi esclusivamente di divulgare il Magistero del Papa, senza filtri politici e senza interpretazioni malevole.
La gente ha bisogno del Papa, lo cerca, lo circonda di affetto ma si puo' fare di piu'...
Raffaella

Luisa ha detto...

Questa iniziativa mi lascia più che perplessa.Sono perplessa sulla motivazione reale, sullo scopo reale di queste persone che vorrebbero che la Bibbia sia studiata nelle scuole come un testo letterario laico, un libro scritto da laici per laici, farne un momento culturale!
La Bibbia allo stesso livello della Divina Commedia, del Banchetto di Platone .
Ma stiamo scherzando?
Che cosa si troverà ancora per strumentalizzare la Bibbia? Per ridurre Gesù a un personaggio storico , certo importante, ma un uomo di cui si tralascerà l`essenza divina?
Con uno spirito forse un pò troppo contorto potrei andare sino a immaginare una manovra che si inserisce in quella strategia di distruzione dei valori fondamentali iscritti nelle Sacre Scritture... Strategia di cui possiamo già "ammirare" i numerosi risultati nelle nostre società.
Condivido così i timori di chi pensa che questo potrebbe essere il primo passo verso la soppressione dell`ora di religione.
Potrei , secondo questa logica andare sino a affermare che, essendo sempre meglio integrare il "nemico" piutttosto che combatterlo, un`idea sarebbe appunto di fare della Bibbia un libro storico come un altro da studiare in classe.
E così,banalizzarne il contenuto, contestarne il valore storico, ralativizzarne il messaggio ecc.
E chi saranno i professori, dei filosofi, degli storici?
Certi teologi progressisti che vogliono che la Chiesa cammini con la modernità?
Ma l `Antico e il Nuovo Testamento non sono libri storici ,sono libri sacri per gli Ebrei e i Cristiani.
Sono convinta che la Bibbia non si può leggere senza una guida, e sono d` avviso che la sua lettura deve essere accompagnata da persone formate e competenti per farlo e in un ambito religioso.
Ridurre la Bibbia a un libro storico da studiare in classe, vorrebbe dire passare a lato della specificità della Parola di Dio che si rivolge a noi personalmente nella nostra vita , qui e adesso, passare a lato della sua applicazione concreta.
E già che ci sono, perchè gli autori di questa iniziativa non vanno a domandare anche ai musulmani , di portare il Corano nella scuola laica italiana?

francesco ha detto...

secondo me è più che positivo una conoscenza anche "laica" (ma che vor di'???) della bibbia... magari!!! certamente con correttezza scientifica, con amore per la verità... eco, cacciari & co. penso che lo sappiano benissimo
forse più dispiacere a qualche cristianuccio (a volte anche vescovi e preti ahimè) dei nostri poco avvezzo al grande libro e alla libertà di cuore cui esso educa...
tra l'altro pare che il primo sinodo dei vescovi targato bxvi sia proprio su questo: la scrittura nella vita della chiesa!!! (una vera emergenza ecclesiale e culturale e il nostro papa si vede che lo avverte pienamente)
e d'accordissimo con marco!!! il papa parla da padre della chiesa e non tanto per mandare messaggi politici: come spiegarlo all'intellighetia mediale e non dell'italietta???
francesco

lapis ha detto...

Ho letto i vostri commenti con grande interesse; aggiungo che, a mio parere, l'operazione "Bibbia laica" potrebbe sottendere la volontà di indurre molti cattolici a pensare che non esiste e che non deve esistere un'interpretazione autentica del testo sacro, ma che tutte le interpretazioni (della Bibbia, naturalmente, non certo del Corano!) si equivalgono, sia che provengano dalla Chiesa oppure che vengano formulate da storici, filosofi, giornalisti o scienziati. In altre parole potrebbe essere un tentativo di delegittimare il magistero petrino e tutta la traditio cui si affida la Chiesa cattolica. Un'arma nuova per un obiettivo antico.

Luisa ha detto...

Ti ringrazio lapis, in poche righe hai riassunto perfettamente il mio pensiero, e mi consola constatare che non sono sola a emettere dubbi sulla motivazione di tale iniziativa.
In quanti tranelli sono già caduti i cattolici per non sembrare retrogradi, oscurantisti, chiusi al dialogo,ecc. lasciandosi così manipolare da chi aveva intenti non certo trasparenti.
Lapis ha descritto benissimo il tranello che io vedo in questa iniziativa.
Speriamo di non cascarci!

francesco ha detto...

beh... la convinzione di fede ci dice che la scrittura è abitata dallo spirito e che chi la accosta con un cuore libero e sincero non può che incontrare colui che essa rivela: il cristo
l'interpretazione ecclesiale non fa che rendere manifesto quello che ogni lettore rispettoso potrebbe trovare nella scrittura
queste paure sinceramente non le capisco e mi sembrano anche poco da credenti
francesco