11 giugno 2008
La Chiesa celebra la memoria di San Barnaba, Apostolo (Radio Vaticana)
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La Chiesa celebra la memoria di San Barnaba, Apostolo
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Barnaba – ha ricordato il Papa – “significa «figlio dell'esortazione» o «figlio della consolazione»”: è un ebreo della tribù di Levi, nativo di Cipro. Stabilitosi a Gerusalemme, è uno dei primi ad abbracciare il cristianesimo, dopo la risurrezione di Gesù, mostrando subito la radicalità della sua conversione: vende tutto quello che ha, un campo, e ne consegna il ricavato agli Apostoli per le necessità della Chiesa. E’ lui a farsi garante della conversione di Saulo presso la comunità cristiana di Gerusalemme, che ancora diffidava dell’antico persecutore. Con Paolo nasce una grande amicizia: con lui è protagonista dei primi viaggi missionari tra i pagani. Con lui si reca ad Antiochia, dove per la prima volta i discepoli vengono chiamati “cristiani”. E con Paolo partecipa al cosiddetto Concilio di Gerusalemme dove insieme difendono l’apertura della Chiesa ai pagani separando la pratica della circoncisione dall'identità cristiana:
“Solo così, alla fine, hanno ufficialmente reso possibile la Chiesa dei pagani, una Chiesa senza circoncisione: siamo figli di Abramo semplicemente per la fede in Cristo”.
Poi, d’improvviso, accade l’imprevedibile. Grandi amici, Paolo e Barnaba, entrano in contrasto: l’Apostolo delle Genti non vuole portare in missione Marco, l’Evangelista, sostenuto invece da Barnaba. Il contrasto appare insanabile. Paolo e Barnaba si dividono:
“Quindi anche tra santi ci sono contrasti, discordie, controversie. E questo a me appare molto consolante, perché vediamo che i santi non sono ‘caduti dal cielo’. Sono uomini come noi, con problemi anche complicati. La santità non consiste nel non aver mai sbagliato, peccato. La santità cresce nella capacità di conversione, di pentimento, di disponibilità a ricominciare, e soprattutto nella capacità di riconciliazione e di perdono".
E così Paolo, in contrasto con Barnaba, si mostra "aspro e amaro" con Marco, ma alla fine si riconcilia con lui. "Non è quindi il non aver mai sbagliato - afferma il Papa - ma la capacità di riconciliazione e di perdono che ci fa santi. E tutti possiamo imparare questo cammino di santità”.
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