12 giugno 2008

Mons. Nikola Eterovic sulla Bibbia: "Libro molto tradotto ma poco letto" (Osservatore Romano)


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L'assemblea sinodale sulla Bibbia

Libro molto tradotto ma poco letto

di Nikola Eterovic
Arcivescovo titolare di Sisak,
Segretario generale del Sinodo dei vescovi

Il tema della xii Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che avrà luogo in Vaticano dal 5 al 26 ottobre, è da tempo noto: "La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa".
È un argomento importante perché riguarda tutta la vita ecclesiale, in quanto la Chiesa è continuamente chiamata e generata dalla parola di Dio. Viene dunque spontaneo chiedersi come la prossima assemblea sinodale intenda trattare un tema così vitale per la Chiesa e per la sua missione nel mondo contemporaneo.
La risposta si trova nell'Instrumentum laboris che oggi viene presentato. È il vero e proprio documento di lavoro. La sua pubblicazione rientra nella metodologia che nella Chiesa cattolica è connessa con il Sinodo dei vescovi: istituzione che ha dimostrato di essere un valido strumento per rafforzare l'affetto collegiale in seno al corpo episcopale, cioè tra i vescovi e tra loro e il Papa che presiede il Sinodo. Nei suoi 43 anni di vita il Sinodo ha reso preziosi servizi alla Chiesa universale nell'affrontare temi di grande attualità per la sua missione di evangelizzazione e di promozione umana.
Può essere utile segnalare alcuni aspetti specifici della metodologia sinodale, connessi con il tema della parola di Dio. Il primo riguarda la pubblicazione stessa del documento, dato che non è comune che l'ordine del giorno di una grande assemblea venga reso noto al pubblico. La Chiesa cattolica lo fa anche questa volta e non solo per permettere una adeguata preparazione sul tema ai vescovi partecipanti, che in gran parte sono stati eletti dai loro colleghi come rappresentanti. Con questa pubblicazione si desidera promuovere ancora di più la partecipazione di tutti i fedeli alla riflessione sulla parola di Dio.
Il processo di preparazione al Sinodo dei vescovi ha infatti messo in moto le forze vive della Chiesa, come dimostrano numerose iniziative intraprese sul tema sinodale: programmi pastorali delle Chiese particolari, seminari e convegni, libri e riviste, esposizioni, servizi sui mezzi di comunicazione.
Un'altra nota caratteristica è costituita dal fatto che l'Instrumentum laboris raccoglie i contributi dell'episcopato cattolico sul tema della parola di Dio, in risposta ai Lineamenta pubblicati il 27 aprile 2007 proprio per suscitare la riflessione in tutto il mondo. Pertanto l'Instrumentum laboris non è il risultato di una riflessione teorica, astratta. Rispecchia piuttosto la realtà, prevalentemente dal punto di vista pastorale, su come oggi viene vissuta e percepita la parola di Dio nella Chiesa, diffusa nei cinque continenti.
Leggendo il documento si possono riscontrare notevoli aspetti positivi che dopo il concilio Vaticano ii, soprattutto con la promulgazione della Costituzione dogmatica Dei Verbum, si sono sviluppati nella Chiesa. In particolare nel rinnovamento biblico in ambito liturgico, catechetico, teologico ed esegetico. Come pure nella diffusione della pratica della lectio divina, in varie forme di apostolato biblico, nell'interesse generale per la Bibbia. Appaiono però anche aspetti meno positivi che riguardano, in particolare, l'insufficiente conoscenza della parola di Dio e i limiti della sua interpretazione.
Per comprendere quanto bisogna fare in questo campo, è sufficiente ricordare che la Bibbia è tradotta in 2.454 lingue, mentre nel mondo vi sono fino a 6.700 lingue, di cui 3.000 sono considerate come principali. La Bibbia è il libro più tradotto e diffuso nel mondo. Purtroppo non è molto letto. Secondo recenti indagini del Gfk-Eurisko, solo il trentotto per cento degli italiani praticanti avrebbe letto un brano biblico negli ultimi dodici mesi. La percentuale scende al ventisette per cento se si prende in considerazione la popolazione italiana adulta. Oltre il cinquanta per cento considera la Sacra Scrittura difficile da capire sia in Italia sia negli altri Paesi oggetto dell'indagine. Oggi più che mai, insomma, è necessario e urgente diffondere, soprattutto nella Chiesa, la conoscenza della Bibbia.

(©L'Osservatore Romano - 13 giugno 2008)

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