9 maggio 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 9 maggio 2007 (1)


Vedi anche:

SERVIZIO DI PRESENTAZIONE DI SKY

Rassegna stampa del 9 maggio 2007

SPECIALE: VIAGGIO APOSTOLICO IN BRASILE

Il Papa in Brasile...l'attesa

Dirette televisive dal Brasile

Il Papa in Brasile...approfondimenti

Bertone: In Brasile il Papa lancerà "messaggi forti" che "valgono per tutti"


Il papa in Brasile. Le speranze di Lula, gli auguri di Ronaldo

di Mattia Bianchi

L'incontro con il presidente Luiz Inacio Lula sarà il primo appuntamento della visita di Benedetto XVI in Brasile. Cresce l'attesa e il diretto interessato fa sapere che con il papa parlerà di temi sociali. Intanto, anche il calciatore dice la sua.

“Mi interessa discutere con il papa le politiche sociali che stiamo portando avanti in Brasile, per far sì che, come persona più importante della Chiesa cattolica, possa aiutare a disseminare tali politiche pubbliche positive in tutto il mondo”. Sono queste le attese della vigilia del presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva. Benedetto XVI lo incontrerà stasera al suo arrivo a San Paolo per la cerimonia di benvenuto all'aeroporto e domani in occasione della tradizionale visita di cortesia. Intanto cresce già l'interesse circa gli argomenti al centro dell'incontro, specie dopo le anticipazioni dello stesso Lula e la polemica sulla legalizzazione dell'aborto che in queste settimane caratterizza il dibattito politico nel Paese. In un'intervista alle radio cattoliche del Brasile, il presidente ha spiegato che non affronterà l'argomento con il pontefice, puntando piuttosto sulla ricerca di soluzioni al problema della disgregazione familiare. Sarà un momento "magico e storico", ha spiegato e Benedetto XVI ripartirà ancora più convinto che l'America Latina sia il simbolo di un "futuro eccezionale".

Un giudizio condiviso da un altro brasiliano illustre, seppur in un ambito più leggero. "La visita pastorale del papa mi riempie d'orgoglio", ha annunciato il calciatore del Milan, Ronaldo, certo che "la parola del Santo Padre sarà certamente d'aiuto e conforto al nostro popolo ed a tutta la comunità ecclesiastica del Sudamerica''. ''Mi spiace molto - ha aggiunto - non poter presenziare ad una delle tante funzioni religiose e celebrative che si svolgeranno nei prossimi giorni. Mi auguro però di poter incontrare presto il Pontefice. Conservo ancora un grande ricordo, carico di emozioni, della mia scorsa visita a Papa Giovanni Paolo II in Vaticano. Spero di avere presto il piacere e l'onore di incontrare anche Benedetto XVI. Magari in futuro a Rio de Janeiro, la mia città, nel corso di un suo secondo viaggio in Brasile''.

Korazym


Il nunzio in Brasile: i poveri aspettano un messaggio di speranza

di Serena Sartini

"I poveri, gli emarginati, che sono tanti, aspettano una parola toccante di speranza cristiana". La vigilia del viaggio del papa in Brasile, nelle parole del nunzio apostolico, mons. Lorenzo Baldisseri

"I poveri, gli emarginati, che sono tanti, aspettano una parola toccante di speranza cristiana e un messaggio forte diretto alle istanze pubbliche e private per eliminare la povertà, che è lo scandalo della società". Con questo auspicio, monsignor Lorenzo Baldisseri, Nunzio in Brasile, attende l'arrivo, domani, di papa Benedetto XVI a San Paolo. "Il popolo brasiliano è in festa - dice il Nunzio all'agenzia Apcom - si è preparato a questo evento da vari mesi. Memorabili sono state le visite di papa Giovanni Paolo II nel 1980, 1991 e 1997. Tutti le ricordano e ora esprimono lo stesso entusiasmo e la loro gioia con la visita di Benedetto XVI. Anche gli indifferenti, che sono pochi, partecipano".

"I brasiliani sono spontanei, aperti e allegri, ospitali e si impegnano per le cose alte e belle - prosegue mons. Baldisseri -. Il papa per loro è un padre, un riferimento alto, una luce per i cattolici una devozione. Si esprimono con l'anima, col corpo, con la mente e con il gesto. Sanno che il papa è il loro grande Pastore e loro Maestro, che vale la pena di ascoltare, anche se parla in dissonanza con il loro modo di vedere e di agire. Lo rispettano e lo amano".

Il Nunzio ritiene "un privilegio ricevere il Santo Padre nel paese" dove è suo rappresentante. "Mi sorprende l'emozione e con me i miei collaboratori della Nunziatura - prosegue - i vescovi e i fedeli aspettano di essere confermati nella fede, che è la missione principale del papa e di ascoltare la sua parola magisteriale e di ricevere indicazioni per l'evangelizzazione del subcontinente. I grandi problemi, che saranno trattati nella V Conferenza dei vescovi latino-americani, sono ovviamente anche i problemi del Brasile".

Tra questi, il Nunzio rileva: "La crisi della famiglia, la proliferazione delle sette, la scarsità dei sacerdoti, la povertà, la violenza, il sesso, la droga che colpisce e distrugge soprattutto la gioventù. La chiesa in America Latina - continua il prelato interpellato a Brasilia - è dinamica e viva, con le contraddizioni e le difficoltà del mondo di oggi. È impegnata nell'ambito spirituale, dando contenuti e valori e allo stesso tempo privilegia un'azione sociale forte, che sopperisce spesso alla latitanza dello stato. Cerca di coniugare con tutte le sue forze - conclude - contemplazione e azione, rispondendo alla sete di trascendenza, di vita e di benessere dell'uomo".

Korazym


BENEDETTO XVI

Il Papa verso il Brasile

Primo viaggio intercontinentale
Il velivolo con il Pontefice atterrerà a San Paolo alle 21.30 italiane. Per la sicurezza circa 10mila uomini delle forze armate e della polizia. Ratzinger pronuncerà 12 discorsi


San Paolo, 9 maggio 2007 - Papa Benedetto XVI giunge oggi a San Paolo per il suo primo viaggio pastorale in America latina che lo vedra' in Brasile fino al 13 maggio nell'ambito di importanti misure di sicurezza disposte dal governo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva.
Il velivolo con il Papa, i suoi collaboratori ed un folto gruppo di giornalisti, tocchera' la pista dell'aeroporto Guarulhos alle 16,30 (21,30 italiane), dove sara' accolto dal capo dello Stato del Brasile, paese che con 150 milioni di fedeli, e' il piu' cattolico del mondo. Nelle ore precedenti all'arrivo, a Brasilia si e' svolta una manifestazione di protesta contro il governo che vuole introdurre la possibilita' di abortire, mentre nello Stato di San Paolo commando armati, forse del gruppo Primo comando della capitale (Pcc), hanno attaccato quattro commissariati.
Le autorita' brasiliane sono impegnate a curare ogni particolare della visita che ha come momenti centrali la beatificazione del frate francescano Antonio de Sant'Anna Galvao, un colloquio con Lula, un incontro con i giovani in uno stadio e l'inaugurazione della 5/a Conferenza generale del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) ad Aparecida.
Sul pontefice e sui partecipanti veglieranno circa 10.000 uomini delle forze armate e della polizia, con uno schema di sicurezza coordinato da un generale che ha guidato le truppe di pace brasiliane ad Haiti. E' previsto che durante i cinque giorni che trascorrera' in terra brasiliana, papa Benedetto XVI pronuncera' 12 discorsi, prevalentemente in portoghese, ma anche in spagnolo, e avra' almeno due grandi opportunita' per incontrare i credenti di tutto il sub-continente.
Gli analisti si attendono dal pontefice un orientamento forte sul problema della nuova evangelizzazione con cui in America latina si cerchera' negli anni a venire di arginare il crescente influsso delle chiese evangeliche e della sette sulla popolazione, a detrimento della chiesa cattolica. Solo in Brasile in 30 anni si e' assistito ad una contrazione della presenza di fedeli, passati dal 91,4% al 73,9%.

Quotidiano.net


Da domani al 13 maggio il viaggio apostolico
In Brasile Benedetto XVI rilancia le sfide della Chiesa


di GIUSEPPE DE CARLI

L'INCONTRO col presidente «operaio» Luiz Inácio Lula da Silva a San Paolo, il megaraduno con i giovani e la canonizzazione del primo santo brasiliano. Venerdì 11 maggio lo spostamento al santuario mariano di Aparecida; la visita alla «Facenda da Esperanza", comunita' di recupero per i giovani tossicodipendenti fondata da un religioso tedesco, Hans Stapel, sulla scia della spiritualità dei focolarini di Chiara Lubich. Domenica 13 maggio messa di inaugurazione della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-americano e dei Caraibi e discorso inaugurale della stessa Conferenza, nel pomeriggio, con rappresentanze della gerarchia cattolica di ogni continente. Un viaggio mozzafiato, da domani, stretto dal fuso orario e dall'urgenza di un esame di coscienza generale sulla presenza della Chiesa in quello che è il «granaio cattolico» del pianeta, oltre che il «polmone verde» del mondo. Benedetto XVI, domenica al «Regina Coeli», ha chiesto preghiere e ne avrà bisogno, non solo per l'età e la fatica, bensì per la straordinaria complessita' dei problemi da affrontare. Sarà il diciottesimo viaggio di un pontefice nel «continente della speranza», come lo ha definito Papa Ratzinger . Dal viaggio di Paolo VI nel 1968 alle sedici volte di Giovanni Paolo II. In America Latina vivono quasi la metà dei cattolici del mondo. In Brasile su 186 milioni di abitanti ben 140 milioni sono fedeli a Roma. 269 le diocesi con 427 vescovi ma solo diciottomila preti e 9500 parrocchie, meno della meta' di quelle italiane. Se i cattolici rappresentano il 73 per cento della popolazione, sembra inarrestabile la marcia trionfale delle sette pentecostali o protestanti dell'arcipelago salvazionista . Puntando soprattutto sul degrado delle periferie urbane delle megalopoli (San Paolo e' una citta' di venti milioni di abitanti), la galassia delle sette e' riuscita a traghettare dalla Chiesa cattolica qualcosa come quaranta milioni di persone. Un'erosione che è come la madre di tutte le sfide. La «teologia della liberazione» dei «ribelli» cattolici Gutierrez e Boff sostituita dalla «teologia della prosperita».. L'illusione del paradiso a portata di mano, del benessere spirituale nel grande supermarket delle religioni. «Se tu dai una moneta, Dio te ne dà 10» . Lo slogan, coniato da un abile telepredicatore pentecostale, con sede faraonica negli Stati Uniti, ha fatto presa nelle masse, specie dei diseredati. Il neoliberismo somministrato a dosi massicce ha contribuito, infatti, a rafforzare gli indicatori macroeconomici; nel contempo ha inciso negativamente sul tessuto sociale, determinando lacerazioni che, in molti casi, si sono tradotte in scelte politiche radicali. Il subcontinente, elezione dopo elezione, ha sterzato a sinistra permettendo il consolidamento di una leadership variegata che va dal Cile di Micelle Bachelet fino a Cuba di Fidel Castro. E si va imponendo una concezione individualista e relativistica che minaccia la famiglia e trova il suo sboocco in iniziative legislative fieramente avversate dalla Chiesa , come la proposta di diritto di successione per le coppie omosessuali in Colombia o la depenalizzazione dell'aborto in Messico. Danaro, potere, corruzione. Sembra il trinomio vincente in una regione che ha il primato della peggiore redistribuzione dei redditi al mondo; che ha il 40 per cento delle popolazione sotto la soglia della povertà. «Il Papa lancerà messaggi forti sul diritto alla vita e cercherà di favorire un grande movimento di solidarietà e di promozione della giustizia nel continente latinoamericano» afferma il Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, che ha già discusso e conosce tutti i discorsi che Benedetto XVI pronuncerà in Brasile. Poi elenca le ferite aperte: la violenza, il narcotraffico, la disoccupazione e le migrazioni, il deficit di democrazia rappresentativa. «La Chiesa - aggiunge il cardinale Claudio Hummes, già arcivescovo di San Paolo - ha bisogno di strade nuove per riconquistare i fedeli. Deve andarli a cercare nelle loro case, sottrarli all'influenza delle sette, attraverso una evangelizzazione guidata soprattutto dai laici». Già, il «porta-a-porta» della fede per frenare l'emorragia, la fuga silenziosa dei cattolici e ridare vitalità ad una Chiesa sotto assedio, ma tutt'altro che rassegnata. "Occorre una fantasia della carità e un deciso irrobustimento della fede" ha detto il Papa, qualche mese fa, ai nunzi dell'America Latina. Chi si aspetta, dunque, tentativi di normalizzazione, diktat vaticani, reprimende curiali, non ha compreso la ragione profonda della visita apostolica. Il cambiamento, nell'inquieto subcontinente, è stato vertiginoso. Persino la teologia della liberazione è stata metabolizzata e le sue deviazioni consegnate all'ossario della storia. Papa Benedetto lo sa. Le priorità sono altre. Bisogna impegnarsi nella società con il Vangelo in mano. Ne va del futuro non di una porzione, ma della stessa Chiesa cattolica.

Il Tempo, 8 maggio 2007

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