26 marzo 2008
Ulema sauditi plaudono summit fedi monoteiste proposto da re Abdullah
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L'idea già proposta a Benedetto XVI che l'avrebbe "condivisa"
Ulema sauditi plaudono summit fedi monoteiste proposto da re Abdullah
Ad aderire all'iniziativa del monarca saudita Akmal Ihsan Oglo (Conferenza islamica), Abdel Muhsin al-Turki (Lega Musulmana Mondiale) e il noto giureconsulto islamico Abdel Muhsin al-Abikan. Ma i religiosi egiziani chiedono di fissare alcuni paletti
Roma, 26 mar. - (Aki) - Ha ottenuto il via libera degli Ulema sauditi il piano di re Abdullah che due giorni fa ha annunciato di voler organizzare un incontro tra "le religioni monoteiste" con la partecipazione di "rappresentanti dei credenti del Corano, del Vangelo e della Bibbia". Il quotidiano panarabo al Hayat propone oggi un approfondimento con le reazioni di tutti gli esponenti religiosi e politici del mondo islamico e saudita nei confronti di un'iniziativa distensiva in direzione dal dialogo tra le fedi in un momento in cui la conversione al cristianesimo del giornalista e scrittore Magdi Allam ha provocato non poche polemiche.
Tra i primi ad aderire al progetto del re saudita troviamo il segretario generale della Conferenza islamica, Akmal Ihsan Oglo, secondo il quale ''tutta l'umanità ha bisogno del dialogo invocato dal Re saudita con l'obiettivo di salvare le nazioni. Il dialogo deve però basarsi sul rispetto reciproco. E' necessario fissare un'agenda chiara e fare tesoro delle passate esperienze sul dialogo per evitare gli errori già commessi".
Positivo è anche il commento del segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, Abdel Muhsin al-Turki, secondo il quale l'Arabia Saudita dove vige la Sharia è in grado di "insegnare che l'Islam è una religione che porta con sé un messaggio di bene, di amore, di giustizia e di pace anche nel momento in cui è chiamato ad affrontare campagne mediatiche che ne offendono i principi e le basi sui quali si fonda. Deve respingere gli attacchi di chi vuole dare una cattiva immagine dei suoi principi e che la fanno essere alla base del terrorismo che invece è impegnata a combattere".
Favorevole al dialogo con ebrei e cristiani si dice anche il noto giureconsulto islamico Abdel Muhsin al-Abikan, membro del Consiglio consultivo del regno saudita, secondo il quale "l'appello del Re Abdullah al dialogo è positivo perché l'Islam ne gioverà certamente e in questo modo potrà difendersi dagli attacchi che subisce la sua immagine e mostrare il suo vero volto ai fedeli delle altre religioni".
L'iniziativa del monarca saudita ha ricevuto il sostegno anche degli Ulema egiziani. Il docente di diritto musulmano all'università di al-Azhar al Cairo, Saad Sabah, pone però delle condizioni: "Il mondo in questo momento ha bisogno di questo dialogo, però dobbiamo subito fissare i principi e i limiti entro il quale si può attuare. Perché i tentativi precedenti di dialogo sono tutti falliti non essendoci queste basi. Tutto è stato buttato al vento. Piuttosto che difendere l'Islam dovremo invece fissare alcuni punti in comune da porre come basi del dialogo".
Il re saudita Abdullah ha manifestato il suo proposito di fissare un summit tra le fedi monoteiste durante un convegno tenutosi a Riad sul dialogo tra il mondo islamico e il Giappone. In quella occasione, riferendosi alle tensioni provocate dall'incomprensione tra le varie culture e civiltà nel mondo, ha spiegato che con questa iniziativa vuole contribuire a "salvare l'umanità dalla decadenza". Lo stesso re saudita ha precisato di avere già parlato della sua idea con Papa Benedetto XVI durante la sua visita in Vaticano del novembre scorso e che quest’ultimo l'avrebbe "condivisa", come riferisce il quotidiano arabo. "Ringrazio il pontefice - ha detto il re saudita - per come mi ha accolto. E' stato un incontro tra un uomo e un altro uomo".
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