26 marzo 2008

Conversione di Allam: i commenti di Alessandra Borghese e Padre Justo Lacunza Balda (Il Messaggero)


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CONVERSIONE DI MAGDI CRISTIANO ALLAM: ARTICOLI, INTERVISTE E COMMENTI

Alessandra Borghese: Magdi ha avuto coraggio, sarà di esempio per tanti

ROMA - Alessandra Borghese cosa ne pensa della conversione di Magdi Allam?

«Un gesto coraggioso. Sono felice per lui. Il suo esempio darà sicuramente forza a tante persone che hanno una fede tiepida».

Tiepida?

«Beh, noi cattolici spesso, siamo un po’ codardi, nel senso che abbiamo timore a professare la fede con pienezza».

La decisione di Allam ha scatenato una bufera impressionante..

«Era criticato anche prima: per i suoi articoli, per le idee, per le posizioni nette e precise su un determinato Islam. Lui ha dato voce ad un Islam moderato che vuole convivere con noi».

Quale è il percorso che porta una persona ad una conversione del genere?

«E’ un percorso personale profondo. E’ un incontro con Cristo, è la prova che Dio esiste e che continua ad operare ancora oggi. E’ questo il fatto eccezionale nella vita di Magdi Allam. Lo ha detto anche il Papa, il cristianesimo non è un’ideologia, non un fatto astratto ma un incontro con una Persona che può cambiare radicalmente l’esistenza. Come è successo anche a me, a Frossard, a Messori e a tanta, tantissima altra gente».

Lei lo conosce personalmente?

«Ha presentato il mio libro su Lourdes, l’11 febbraio scorso, in una parrocchia romana, insieme a Antonio Diella, presidente dell’Unitalsi. Davanti alle reliquie di Bernadette Soubirou, Allam ha parlato con commozione e serietà della Madonnna, sottolineando che è una figura di unità e dialogo».
F.GIA.

© Copyright Il Messaggero, 26 marzo 2008 consultabile online anche qui.


Padre Balda: un islamico che diventa cristiano è visto come una provocazione dai musulmani

ROMA - «Il momento in cui una persona abbandona l’Islam per abbracciare il cristianesimo facendosi battezzare, viene percepito e vissuto dal mondo islamico alla stregua di un atto provocatorio. Non ci sono eccezioni, purtroppo».

Padre Justo Lacunza Balda, apprezzato islamista e conoscitore del mondo arabo non si stupisce per le critiche che sono arrivate all’indirizzo del Vaticano e di Magdi Allam.

Un Islam poco tollerante...

«In Africa dove ho vissuto per decenni ho assistito a tante conversioni. La sostanza non cambia. Si dovrebbe sempre rispettare un atto libero, maturato attraverso un percorso personale, ma ciò non accade. Applicare le conseguenze dell’apostasia a Magdi Allam, così come a tutti coloro che si sono convertiti al Corano, significa non prendere affatto in considerazione l’aspetto religioso in sè. Prevalgono altri fattori, anche politici, che non hanno nulla a che vedere con la religione».

Vale a dire?

«Accettare un cambiamento di religione significa rispettare il punto centrale dei diritti civili, dunque la dignità della persona. Se questo non avviene è ovvio che viene negata la libertà religiosa».

Persino i 138 saggi musulmani, assai moderati e concilianti, hanno percepito la conversione come una provocazione vaticana...

«Dal momento che una persona nota si converte è sempre un atto provocatorio».

Una conversione a San Pietro, durante la Veglia Pasquale: non era meglio una cerimonia più intima e sobria, non dava meno nell’occhio?

«Che fosse stato il parroco del Tiburtino o il Papa, nel caso di Allam, non cambiava niente».
F.GIA.

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