26 marzo 2008

L'enciclica in lingua russa presentata da un'esponente del Patriarcato di Mosca: "La Spe salvi, motivo di unità tra cattolici e ortodossi" (O.R.)


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L'enciclica in lingua russa presentata da un'esponente del Patriarcato di Mosca

La Spe salvi, motivo di unità tra cattolici e ortodossi

di Alessandro Trentin

L'enciclica Spe salvi di Benedetto XVI, in lingua russa, è stata presentata ufficialmente a Mosca nella serata di martedì 25 marzo. La versione è stata pubblicata a cura delle Edizioni Francescane, in collaborazione con la Nunziatura Apostolica e l'agenzia di stampa cattolica "Agnuz".
L'incontro ha avuto luogo presso il centro culturale "Pokrovskie Vorota" che da molti anni promuove iniziative per favorire il dialogo ecumenico tra cattolici e ortodossi. La biblioteca "Pokrovskie Vorota" è stata aperta nella capitale russa nel 1993, grazie al contributo della Fondazione "Russia Cristiana", del centro ortodosso dei santi Cirillo e Metodio di Minsk e della Caritas di Mosca. Nel centro culturale lavorano insieme cattolici e ortodossi al fine di promuovere, attraverso incontri, mostre e pubblicazioni, occasioni di confronto e dialogo.
Alla presentazione, oltre all'arcivescovo della Madre di Dio a Mosca Paolo Pezzi, ha partecipato il prorettore dell'Accademia teologica e segretario della Commissione teologica sinodale del Patriarcato di Mosca Vladimir Shmalij.

Padre Shmalij ha sottolineato: "È la prima volta che l'enciclica viene presentata in Russia, non è un trattato teologico, non vi troviamo tutta la storia dai Greci fino a noi, i diversi significati dati alla parola speranza, ma è piuttosto una sorta di messaggio apostolico, mandato non solo agli italiani, ai tedeschi o ai russi, ma a tutti".

Per il segretario della Commissione teologica sinodale "il Papa non si pone come critico feroce della nostra società, non fa una tirata contro i cristiani, degni o indegni che siano di questo nome, ma è una critica leggera. Critica l'individualismo cristiano; la nostra speranza in Dio non è come dovrebbe essere, Cristo dovrebbe essere il fondamento della nostra vita".

E ha aggiunto: "Nella vita dei nostri giorni la maggior parte della gente vive con questa sensazione di mancanza di speranza e tanti si rivolgono agli antidepressivi e allo psicologo. È difficile far corrispondere l'immagine splendente di speranza da cui siamo bombardati dalla società, con le condizioni in cui poi viviamo tutti i giorni. I cristiani non possono non reagire di fronte a questo. Quello del Papa è un grande richiamo per i cristiani".

Nel suo intervento ha concluso: "Noi viviamo nel benessere, abbiamo tutto quello che ci permette di vivere sperando nel domani; ma il Papa dice che quello che ci permette di sperare è il Regno dei Cieli, non è un richiamo retorico quello del Papa".

L'arcivescovo Pezzi da parte sua ha specificato che "l'Enciclica vuole trasmettere il suo messaggio a tutti gli uomini, senza distinzioni di fede e cultura e, per tale motivo, la presentazione è avvenuta in una biblioteca, proprio per sottolineare che l'evento non ha soltanto una finalità religiosa, ma anche culturale". Il presule ha poi affermato che "la ricerca della felicità, il dare un senso alla vita, è un desiderio inestirpabile in ogni essere umano".

L'arcivescovo ha tenuto a precisare: "Questa iniziativa è una possibilità di conoscere e approfondire assieme, cattolici e ortodossi, il documento del Papa. Si può dire che il dialogo trae linfa proprio dalle reciproche riflessioni che si possono fare sui documenti divulgati dalle rispettive Chiese".
E, tale proposito, ha detto: "Ricordo con piacere la presentazione, avvenuta pochi anni fa a Roma, di un volume dedicato al sinodo del 1917 della Chiesa ortodossa in Russia, presso il centro internazionale del Movimento di Comunione e Liberazione".
Un altro importante passo nel dialogo ecumenico fu la pubblicazione nel 2006 in russo del libro "Introduzione al cristianesimo" di Benedetto XVI, per l'occasione, l'introduzione al testo venne curata dal metropolita di Smolensk e Kalinigrad, Kirill, responsabile del dipartimento per i rapporti con le Chiese del Patriarcato di Mosca.
In una nota della Fondazione "Russia Cristiana", scritta in vista della cerimonia di presentazione, si è evidenziato che "ora un altro importante esponente della Chiesa ortodossa, padre Shmalij, ha accettato di presentare l'Enciclica che, tra l'altro, dedica ampio spazio alla denuncia delle ideologie e delle loro false speranze: un'esperienza distruttiva vissuta dalla Russia sulla propria pelle".
La Fondazione "Russia Cristiana" è stata istituita nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di fare conoscere nei Paesi occidentali la ricchezza della tradizione spirituale, culturale e liturgica ortodossa, favorendo il dialogo ecumenico sulla base del contatto vivo tra diverse esperienze.

(©L'Osservatore Romano - 27 marzo 2008)

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