1 giugno 2008

Il Papa: "La globalizzazione è possibile nel nome della solidarietà" (Paglialunga)


Vedi anche:

In preparazione dell'Anno Paolino: "Pensieri su Paolo" a cura del Prof. Lucio Coco

Il Papa: il cuore di Gesù è il centro della storia e dell'esistenza per ogni uomo (Radio Vaticana)

Il cardinale Bagnasco risponde ai giornalisti sui rapporti fra Chiesa e società (Agi)

Il Papa: il Magnificat illumina il senso autentico della storia (Muolo)

Voglia nuova del Rosario. Dentro il respiro di Dio (Marina Corradi)

"Ogni persona ha bisogno di un "centro" della propria vita, di una sorgente di verità e di bontà a cui attingere nella fatica della quotidianità" (Parole del Santo Padre alla recita dell'Angelus)

Il Magnificat di Maria è la più vera interpretazione della storia: così il Papa ieri sera, a conclusione del Mese mariano in Piazza San Pietro (R.V.)

"La fede ha mostrato a Maria che i troni dei potenti di questo mondo sono provvisori, mentre il trono di Dio è l'unica roccia che non muta e non cade" (Parole del Santo Padre a conclusione del mese mariano)

Emergenza educativa: Benedetto XVI una soluzione ce l'ha e non è affatto male (Fontana)

Vertice Fao: dal Papa né Ahmadinejad né altri (Eco di Bergamo)

Il Papa non incontrerà Ahmadinejad (Tornielli)

Il Papa non incontrerà Ahmadinejad. Consiglio ai giornaloni: trovare nuove fonti interne al Vaticano...le rane sono annegate :-)

L'ambasciatore cinese in Italia: «Cina e Vaticano, presto una svolta» (Pozzi)

Padre Lombardi: "Il Papa ha il coraggio di dire la verità" (Radio Vaticana)

IL PONTEFICE HA RIBADITO LA CENTRALITA’ DELLA PERSONA UMANA

Vaticano: una globalizzazione è possibile nel nome della solidarietà

CITTÀ DEL VATICANO

In questi giorni, nei quali si parla tanto su organi di stampa di povertà, di famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e che chiedono aiuto, Benedetto XVI, ha affermato che in ogni impresa economica e sociale va tenuta presente la persona umana e la sua promozione integrale. E si è appellato a mettere in atto i principi di solidarietà-sussidiarietà.
L’occasione per questo nuovo intervento è stata offerta al Papa dall’udienza alla Fondazione «Centesimus annus» che offre un apporto generoso alle iniziative caritatevoli e sociali della Santa Sede.
Dopo aver elogiato le associazioni di volontariato, le fondazioni senza scopo di lucro, e altri soggetti comunitari che «cercano di rendere sempre più solidale il tessuto sociale», Benedetto XVI ha affermato: «Al centro di ogni programmazione economica, specialmente considerando la vasta e complessa rete di relazioni che caratterizza l’epoca post moderna, ecco che sia sempre presente la persona creata a immagine di Dio da Lui voluta».
Il Papa ha detto che «solo una condivisa cultura della partecipazione responsabile e attiva può permettere ad ogni essere umano di sentirsi non fruitore e passivo testimone ma attivo collaboratore nel processo di sviluppo mondiale».
Questo il seguito del discorso papale: «L’uomo al quale Dio - si legge nella Genesi - ha affidato la terra, ha il compito di far fruttificare tutti i beni terreni per soddisfare ogni molteplice necessità dei membri della famiglia umana. Con l’animo di un fedele amministratore l’uomo deve dunque gestire le risorse da Dio affidategli mettendole a disposizione di tutti». In altre parole «occorre evitare che il profitto sia solo individuale e che forme di collettivismo opprimano la libertà personale. E l’interesse economico e commerciale non deve mai diventare esclusivo perché verrebbe a mortificare di fatto la dignità umana».
Poiché il processo di globalizzazione in atto nel mondo investe sempre più il campo della cultura, della economia, delle finanze e della politica, grande sfida oggi «globalizzare» non solo gli interessi economici e commerciali ma anche le attese di solidarietà nel rispetto e nella valorizzazione dell’apporto di ogni componente della società.
Questa la conclusione del Papa: «La crescita economica non deve essere mai disgiunta dalla ricerca di un integrale sviluppo umano e sociale. A questo riguardo, la Chiesa nella sua dottrina sociale sottolinea l’importanza dell’apporto dei corpi intermedi secondo il principio della sussidiarietà, per contribuire liberamente ad orientare i cambiamenti culturali e sociali e finalizzarli ad un autentico progresso dell’uomo e della collettività.
Nell’Enciclica Spe salvi ho riaffermato che "le strutture migliori funzionano soltanto se in una comunità sono vive delle convinzioni che siano in grado di motivare gli uomini ad una libera adesione all’ordinamento comunitario"».

© Copyright Il Giornale di Brescia, 1° giugno 2008

Nessun commento: