18 giugno 2008

La lezione pugliese di Benedetto (Valli)


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VISITA PASTORALE DEL PAPA A SANTA MARIA DI LEUCA E BRINDISI (14-15 GIUGNO 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

La lezione pugliese di Benedetto

ALDO MARIA VALLI

I discorsi che Benedetto XVI ha pronunciato nel corso della sua visita di due giorni a Santa Maria di Leuca e a Brindisi meritano di essere riletti perché ricchi di spunti interessanti e di grande attualità.
Sabato, nell’estremo lembo orientale dell’Italia, dove secondo la tradizione approdò san Pietro diretto a Roma, dopo aver detto con un’espressione molto bella che per diventare pescatori d’uomini assieme a Cristo bisogna prima essere “pescati” da lui, il pontefice ha preso spunto dal nome del luogo, De finibus terrae, per sottolineare l’universalità della Chiesa, istituzione che va oltre ogni confine geografico, culturale ed etnico per dare vita a una «comunione delle diversità».
È, questa, una definizione suggestiva, dal sapore conciliare, che fa capire quale contributo i cristiani possono dare alla convivenza in questa nostra epoca di risorgenti paure nei confronti dei lontani e dei diversi. Poi, parlando della Chiesa pugliese e della sua spiccata vocazione a essere ponte tra culture e fedi diverse, Benedetto ha raccomandato di non smarrire questa sensibilità e ha detto che «l’efficacia della testimonianza è proporzionata all’intensità dell’amore». Il che gli ha permesso anche di ricordare che a nulla vale proiettarsi fino ai confini della terra, sia pure con spirito missionario, se non ci si vuole bene e non ci si ama proprio all’interno della comunità cristiana.
In una regione in cui la Chiesa si è adoperata con grande dedizione ed efficacia per l’accoglienza degli immigrati, il papa ha detto anche che la comunità cristiana con le sue iniziative «non può e non vuole mai sostituirsi alle legittime e doverose competenze delle istituzioni», ma le stimola e le sostiene nei loro compiti e vuole collaborare per il bene di tutti, «a partire dalle situazioni di maggiore disagio e difficoltà», perché questo è il «rinnovamento sociale cristiano», un lavoro fondato sulla trasformazione delle coscienze e la formazione morale.
A questo proposito, incisive sono risuonate le parole che il papa ha voluto rivolgere ai giovani al suo arrivo a Brindisi.
Immedesimandosi nel dramma della disoccupazione giovanile, Benedetto XVI ha messo in guardia dal richiamo dei facili guadagni e dei paradisi artificiali per raccomandare la ricerca dei valori morali e l’impegno nella costruzione di una società più giusta. Ha chiesto ai giovani di assumersi le responsabilità con coraggio e speranza e non ha usato espressioni paternalistiche, ma ha detto che «solo nell’amore si trova la chiave di ogni speranza».
Sempre a Brindisi, l’indomani, Benedetto ha svolto una delle sue più belle lezioni sulla Chiesa, ricordando che Gesù non chiamò i dodici perché erano già santi, ma perché lo diventassero e definendo la Chiesa «una comunità di peccatori che credono all’amore di Dio e si lasciano trasformare da Lui». Lo stile del cristiano deve essere quello di Gesù, la compassione, un patire insieme alle “pecore perdute”, ma senza pietismi né atteggiamenti improntati al mero assistenzialismo. Quella del cristiano è vera solidarietà, è vera condivisione, ed è animata dalla speranza.
Nell’omelia di Brindisi ha colpito la richiesta, diretta alla Chiesa locale, di fare come Gesù: «Guarite gli infermi, cacciate i demoni, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi». Un appello di impronta carismatica non usuale negli interventi di questo papa teologo. E infine è stato commovente ascoltare il papa prendere spunto dal luogo della celebrazione, il porto, dove si intrecciano la speranza e l’affanno, la gioia e il dolore, per rinnovare il messaggio cristiano della pace e per tornare, proprio lì dove c’è una base delle Nazioni Unite, sull’importanza degli interventi della comunità internazionale per prevenire e controllare i conflitti, «esplorando ogni possibile via diplomatica e prestando attenzione anche ai più flebili segnali di dialogo».
A Brindisi, dietro le quinte, è stato anche possibile raccogliere da autorevoli fonti vaticane qualche interpretazione circa le modalità con le quali la Santa Sede è arrivata ad accogliere venerdì scorso il presidente Bush con un protocollo particolarmente caloroso e amichevole. Stando a queste fonti, nella curia ci sarebbe stato chi ha osservato che una passeggiata nei giardini vaticani in compagnia del papa andrebbe benissimo per un capo religioso, sia esso ortodosso, protestante o anche islamico, come segno forte di amicizia e di condivisione, mentre sarebbe da escludere nel caso di capi di stato e di governo, per mantenere una necessaria distanza specie nei confronti di esponenti la cui politica è sotto molti aspetti difforme rispetto a quella raccomandata dal Vaticano. All’interno della curia stessa, però, qualcuno avrebbe spinto con energia per accordare a Bush un’accoglienza straordinaria. L’iniziativa non sarebbe dunque arrivata dal papa, che l’avrebbe piuttosto subita per non alimentare contrapposizioni all’interno del governo vaticano.

© Copyright Europa, 17 giugno 2008 consultabile online anche qui.

Ancora con questa storia della visita di Bush?
Non sono bastati le battute in diretta tv (su Raiuno!) e un articolo al vetriolo?
Abbiamo capito...ora andiamo avanti.

R.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella che barba, che noia che noia che barba!

Io credevo che la storia di Bush si fosse esaurita dopo la famosa battutaccia di pessimo gusto peraltro fatta in diretta!!!!!!!
Invece si insiste ancora ..........!!!!!! Ma insomma bisogna o no dialogare con tutti? Oppure si deve fare una lista bianca ed una nera sulla quale segnare i meritevoli di ricevimento ed i non meritevoli?
Ma finiamola!!!!!!

Anonimo ha detto...

e delle solite autorevoli fonti vaticane rubate alle missioni (o all'agricoltura) vogliamo parlarne?
Ancora si dimentica che papa Benedetto non è l'unico ad aver ricevuto con onori personaggi controversi. Ora poi nei commenti c'è una new entry: "il Papa che non sa imporsi e viene manipolato dalla Curia". Dopo anni in cui non abbiamo praticamente assistito ad altro,con Giovanni Paolo II in condizioni di salute precarie, ci vuole coraggio a far passare la cosa come un problema nuovo, quando per anni non lo è stato (forse perchè chi muoveva i fili papali allora era chi è scontento ora?)
PS: ma è etico per uomini che si ispirano al Vangelo e dovrebbero essere di fiducia raccontare ciò che accade attorno al Papa in giro per giornali? Per me non lo è nemmeno nei riguardi del mio vicino, se so che non vorrebbe lo facessi
Ah già..è per il bene della Chiesa...(bella impressione di lelatà che si dà all'esterno)o forse per dar voce alla propria coscienza turbata dagli eventi (peccato che anche quella sempre poco lealmente anonima)

euge ha detto...

Caro passante, non mi sento di aggiungere molto anche perchè hai centrato in pieno l'obiettivo.
La cosa che tro assurda è il fatto che si faccia passare Benedetto XVI, per qualcuno che si lascia manipolare........ ma scusate veramente non sapete più che cosa inventare!!!!! Condivido senz'altro quello che hai detto sul periodo in cui Giovanni Paolo II in condizioni precarie, veniva e viene tutt'ora sfruttato quando e come serve senza il benchè minimo rispetto. Evidentemente, questo tipo di lavoro riesce benissimo in Curia........ e come si dice il lupo perde il pelo ma, non il vizio!!!!!!!! Vi ricordate amici, i lupi a cui si riferì Benedetto XVI nella bellissima omelia che tutti conosciamo? Beh sono sicura che davanti a quei lupi che a quanto pare sono tanti e voraci, non indietreggerà mai li conosce troppo bene! Del resto sono gli stessi, che hanno cercato per 26 anni di metterlo a tacere ma, ringraziando Dio non ci sono mai riusciti e mai ci riusciranno.

Anonimo ha detto...

Ho l'impressione che , dopo aver preso due "tramvate" non indifferenti - tra la battuta TV e l'articolo al vetriolo - il giornalista (?) Valli ancora non ha recepito l'indignazione di tanti.
Sebbene sia comprensibile che, a volte, non si possono citare le fonti di informazione, cio' che piu' rende perplessi e' il fatto che spesso sia soltanto Valli a scrivere o comunicare certe informazioni che non trovano riscontro da altre parti...giornali o televisioni. C'e' da chiedersi se non sia una strategia per attrarre attenzione.
Un giornalista che sia veramente tale dovrebbe limitarsi ad informare e a spiegare. Nel momento in cui cerca di convogliare le proprie idee al pubblico o di far passare notizie che possiede lui soltanto , forse dovrebbe meditare su un cambio di carriera. Certamente non e' per niente appropriato che lavori nel servizio di informazione pubblico.
Tutto il rispetto per le opinioni di chiunque, sia chiaro!!... ma da chi occupa posti di responsabilita' alla Rai ci si aspetta informazione diversa e piu' consona al ruolo che gli e' stato assegnato.Anche quando si scrive da un'altra parte!
Francesca

Anonimo ha detto...

valli è un martiniano ma se è vero quello che scrive italia oggi ha qualche motivo per essere nervoso:

Tempo di bonaccia al Tg1

VALLI, VOLUTO DA RIOTTA, È TROPPO VICINO AL "NEMICO", IL CARDINAL MARTINI

ricordatevi sempre i servizi del tg1 a commento dei fatti della sapienza.

Anonimo ha detto...

Caro Sictransit, proprio perche' ricordo tutto cio' che ha combinato Valli sin da quando e' arrivato al Tg1 ( ma le ultime sono incredibili!) e perche' sarebbe normale essere nervoso ,non per essere martiniano, ma per averne dette di troppo grosse credendo di farla franca, che affermo che la sua potrebbe essere una strategia. Attirare attenzione, essere criticato, conduce a diventare una preda dei piu' e di conseguenza una vittima che merita solidarieta' e che - con il consenso di molti e raggiungendo lo scopo iniziale - resta dove vuole essere. Non lo so se sia sottile o contorto come ragionamento ma e' quello che vedo accadere: un po' come l'animale che si mette a pancia in su quando non sa dove scappare piu'e spera che il predatore creda che sia morto,salvandosi.
Non lo so.Ma so di sicuro che guardavo con grande piacere tutte le cronache del Tg1 riguardanti la Chiesa quando avevamo il piacere di vedere Zavattaro o De Carli:grandi professionisti, padroni del mestiere e che mai hanno suscitato polemiche come quelle di Valli. Ripeto,l'appartenenza andrebbe dimenticata fuori dalla porta della Rai, quando si parla a milioni di persone. Non fosse altro che per buon gusto.
Francesca

Anonimo ha detto...

Cara Francesca, la tua teoria non mi sembra tanto campata per aria anzi!!!!!! Sta di fatto, che chi viene messo a commentare un evento come l'incontro di Bush con il Papa o qualsiasi altra cosa, se vero professionista, dovrebbe come dici tu lasciar fuori dalla Rai, non solo i propri sentimenti ma, anche e soprattutto, le propie convinzioni ideologiche qualsiasi esse siano.
E' da parecchi tempo che alle dirette Rai preferisco di gran lunga quelle di Telepace e sat 2000 ma, anche in queste ultime, soprattutto, su Telepace, di recente, sono stati fatti dei riferimenti poco consoni sulle dirette dagli Stati Uniti e su quelle da Genova; cosa che scivendo una E- mail al Direttore, ho fatto rispettosamente notare.
Spero che non debba ripetermi........ come vedi un pò di magagne ci sono anche lì ma, non siamo sicuramente ai livelli assurdi e di cattivo gusto di Valli e di Rai 1 che, fra le altre cose, è televisione di stato e quindi campa con i nostri soldi!!!!!! Pagare il canone per sentire certe pacchianate beh forse ne ho abbastanza come credo anche voi amici del blog.

Anonimo ha detto...

... e in piu', avete notato che Valli e' l'unico di tutti - ma proprio tutti!! - i vaticanisti che erano presenti a Brindisi, e non, a riportare notizie da " dietro le quinte"?
Francesca

Anonimo ha detto...

Vorrei inserirmi in questo scambio che riguarda Aldo Maria Valli perche' ho inviato numerosissime lettere e e-mail di protesta al Tg1e al Direttore Riotta riguardanti la poco edificante immagine che Valli sta presentando del maggiore telegiornale nazionale per quanto concerne la informazione religiosa.Ad alcune ho avuto generiche, cortesi risposte;altre sono state ignorate del tutto.Di certo ci sta che questo giornalista e'favorito,perche' altrimenti non c'e'spiegazione agli svarioni che prende e continua ad essere onnipresente al telegiornale.
Voglio anche spendere una parola(come ho fatto in precedenza) per Fabio Zavattaro,sul quale la Rai ha sempre potuto contare,come dice Francesca,per serieta'e per abilita' comunicativa e senza che abbia mai sfiorato faziosita' e cattivo gusto.Una sua presenza piu' assidua al Tg1,specie nelle edizioni principali e con le stesse modalita' che vengono assicurate al suo collega, potrebbe forse addolcire il clima di contrarieta' che Valli sta facendo tracimare dallo schermo e dagli articoli che scrive.Marco

Anonimo ha detto...

Caro Marco, già è tanto se si sono degnati a risponderti..... il problema è che questo signore sarà stato sicuramente " caldeggiato" per questo incarico e che purtroppo, a segnalare tutto questo siamo in pochi forse troppo pochi!!!!!!! E' comunque auspicabile che qualcuno ponga rimedio a questa situazione che certamente è inaccettabile. Rcordiamoci sempre poi, che Valli era vaticanista al TG3.

Anonimo ha detto...

Forse se tutti scriviamo mail e lettere di protesta qualcuno dovra' pur prendere atto del malcontento di una parte del pubblico e cercare di porre rimedio a questa assurda situazione che si e' creata al Tg1.Inoltre quello che piu' e' assurdo e' che alcune persone possano credere a cio' che costui scrive. Per mia buona norma credo a quel che leggo(e a volte neanche) soltanto quando le "autorevoli fonti" sono citate con nomi e cognomi o se anche altri giornalisti riportano le stesse notizie. Cosa che non mi pare sia accaduta con l'articolo di Valli.
Come tutte le cose della vita, bisogna ascoltare,leggere,guardare,capire e poi utilizzare il proprio cervello e formarsi la propria opinione. Valli puo' provenire anche dal Partito Comunista, ha il diritto di avere la sua opinione come tutti. Quello in cui sbaglia di grosso e' volerla comunicare in tutti i modi, sia criticando il Papa che scrivendo articoli come quello in considerazione. Sono d'accordo con Francesca quando dice che il ruolo pubblico di un giornalista Rai non finisce quando si va a casa la sera. MARIA

Anonimo ha detto...

vi segnalo l'ennesima intervista di valli a martini su europa.

http://www.europaquotidiano.com/site/guarda.asp?id=39113

buongiorno

Anonimo ha detto...

Come Marco, anch'io ho provato,in varie occasioni a scrivere al tg1 e a Gianni Riotta per comunicare un disagio fortemente sentito per l'inadeguatezza di Valli all'informazione religiosa del tg1. E, come Marco, ho cercato di sottolineare quanto fosse invece gradita, ad una certa parte di pubblico, la professionalita' indiscussa e riconosciuta di Fabio Zavattaro. Vi risparmio le risposte ricevute (anche perche' leggo che sono fortunata se ho avuto una risposta!)ma continuo la mia personale battaglia perche' a un Giornalista come Zavattaro sia ridato il ruolo che merita per quanto ha saputo dare al tg1 negli anni, con grande modestia. Mai una sbavatura,mai una polemica,mai una parzialita'in tutto cio' che ha fatto sia in televisione che sulla carta stampata.
E la mia battaglia io la conduco dall'altro capo del mondo, dove, quando parli di informazione vaticana, e' il nome di Zavattaro (insieme ad Accattoli,Petrosillo e pochi altri) ad essere menzionato.
Mi associo a Maria sperando che in tanti facciamo sentire la nostra voce e il nostro disagio per quanto sta accadendo nel maggiore telegiornale italiano.
Grazie per la possibilita' di esprimere la mia opinione. Cinzia

Anonimo ha detto...

Leggendo la lettera aperta di Olivetti, questo pomeriggio, e la massima di Goethe che egli pone in apertura ( "Il vero oscurantismo e' mettere in circolazione cio' che e' falso") mi sono tornati alla mente i commenti all'articolo di Valli da Brindisi, e specialmente quello di Francesca che si chiedeva se avessimo notato che soltanto Valli tra tutti i vaticanisti aveva riportato notizie da dietro le quinte circa il protocollo di ricevimento per il presidente Bush.
Qualche anno fa Arbore diceva in una pubblicita':"Meditate gente,meditate!"........

euge ha detto...

"Il vero oscurantismo e' mettere in circolazione cio' che e' falso") Tenendo conto di tutto ciò che è stato detto ed aggiungerei stradetto, è facile capire in questo giuoco di ruoli chi è e da quale parte proviene il vero oscurantismo!