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Le difficoltà e le attese dei giovani
Il grande sogno di una Chiesa estroversa
"Una Chiesa estroversa, capace di andare incontro all'uomo di oggi, di accoglierlo con tutte le domande che si porta dentro, di guardarlo con amore, come lo guarderebbe Cristo". È questo il "grande sogno" che i giovani di Brindisi hanno affidato al Papa durante il primo incontro con la cittadinanza avvenuto sabato sera, 14 giugno.
"Una Chiesa - ha spiegato Giorgio Nacci, 25 anni, responsabile diocesano dell'Azione Cattolica ragazzi, salutando Benedetto XVI - che mentre indica il cammino che porta a Cristo si fa compagna di strada di ogni uomo, si apre al dialogo con tutti, soprattutto con le generazioni più giovani, per trasmettere loro tutto l'amore che riceve dal suo Signore".
"Come giovani - ha detto Nacci - siamo chiamati a realizzare un progetto di vita, a realizzare cose grandi e belle secondo il cuore di Dio, a dare il nostro contributo per costruire la civiltà dell'amore". Tuttavia, ha riconosciuto, "non è sempre facile compiere questo cammino; non mancano, nel nostro quotidiano e nel territorio in cui viviamo, difficoltà con cui ci scontriamo e ci misuriamo ogni giorno". Lungo questa strada, la "certezza" a cui vogliono ancorarsi i giovani brindisini è "la compagnia di Cristo risorto", che diviene - ha sottolineato - un "faro che illumina la notte" e "orienta la rotta della nostra vita".
In questa prospettiva, ha evidenziato ancora Nacci, le nuove generazioni sentono "fortemente il bisogno di pastori appassionati dei giovani che sappiano indicare il cammino verso la santità; di sacerdoti che sappiano svelarci il vero volto del Dio di Gesù Cristo con la testimonianza di una vita totalmente donata per amore; di laici e di educatori innamorati della vita che ci insegnino l'alfabeto della vera umanità e dell'amore; di città che siano sempre più a misura di uomo e a servizio del bene comune".
"Desideriamo manifestarle - ha detto il giovane concludendo il suo saluto - la nostra riconoscenza attraverso la preghiera con cui l'accompagniamo nel suo delicato ministero. Continui a esserci accanto con il suo amore di padre, la sua preghiera e la sua benedizione, per tutti e ciascuno".
In precedenza il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto, nel rivolgersi a Benedetto XVI in rappresentanza del Governo italiano, aveva ricordato che la Puglia, regione "protesa verso l'oriente", è stata per oltre un decennio "terra di accoglienza e di transito per i popoli in fuga". Per questo motivo la sua popolazione è consapevole dell'importanza dei diritti di libertà religiosa "senza i quali - ha detto Fitto - nessuna altra libertà è possibile". In tale direzione la Chiesa pugliese è stata sempre "in prima linea" nell'opera di accoglienza e ha svolto un ruolo di guida per l'intera comunità civile. "Noi tutti fermamente crediamo - ha rilevato il ministro - che i diritti di cittadinanza vadano affermati ovunque, anche là dove oggi sono conculcati e disconosciuti, e che l'accoglienza e l'integrazione devono sostanziarsi, per essere davvero tali, nella certezza dei diritti e dei doveri di tutti".
Anche il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti ha sottolineato la generosità e il senso di solidarietà con cui le popolazioni pugliesi hanno accolto negli anni passati i profughi giunti sulle coste della regione. E ha riaffermato la volontà della gente di non arrendersi alla precarietà, alla crisi, agli squilibri economici e sociali, per "uscire dalla gabbia dell'eterno presente" e "guadagnare con determinazione il futuro". Il sindaco - che ha donato al Pontefice un ostensorio che riproduce la facciata della chiesa di Santa Maria del Casale - ha anche annunciato che a ricordo della visita sarà eretta una colonna in via Lenio Flacco, come simbolo dell'"avvio dell'epoca del riscatto brindisino".
(©L'Osservatore Romano - 16-17 giugno 2008)
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