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Mantellina violacea sulla cotta bianca, schierati davanti al portale del Duomo, i canonici attendono l’arrivo del Papa. Contemporaneamente, un gruppo di giovani con la talare nera fa capolino dall’interno, fino al fatidico «arriva».
Presente e futuro della Chiesa di BrindisiOstuni sono raccolti plasticamente qui, in questa cattedrale che Benedetto XVI definisce «il cuore della diocesi» e nella quale incontra, dopopranzo, i sacerdoti, i diaconi e i seminaristi. È l’atto conclusivo della visita a Brindisi e assomiglia in un certo senso alla consegna di un testimone.
Ai sacerdoti raccomanda «la carità fraterna e l’unità nel lavoro pastorale», per essere «di esempio e di stimolo per le vostre comunità ». Ma soprattutto insiste sulla costanza nella preghiera. A coloro che stanno per diventarlo rivolge un incoraggiamento e un saluto: «Siete la vera speranza della Chiesa». Per tutti il Pontefice parla di presente e di futuro, soffermandosi in particolare sull’importanza del nuovo Seminario diocesano, di recente inaugurato. La visita di Ratzinger coincide, infatti, con l’intitolazione della struttura che da domenica si chiama «Benedetto XVI».
Il Seminario, afferma il Papa «da una parte esprime il presente di una diocesi, costituendo come il punto di arrivo del lavoro svolto dai sacerdoti e dalle parrocchie nei settori della pastorale giovanile, dell’insegnamento catechistico, dell’animazione religiosa delle famiglie ». Dall’altra «è un investimento quanto mai prezioso per il futuro, perché assicura, mediante un lavoro paziente e generoso, che le comunità cristiane non saranno prive di pastori d’anime, di maestri di fede, di guide zelanti e di testimoni della carità di Cristo ».
Il Papa, però, individua un’altra funzione. «Questo vostro Seminario – dice – è anche luogo di aggiornamento e di formazione continua per giovani e adulti, desiderosi di offrire il loro con- tributo alla causa del Regno di Dio. La preparazione accurata dei seminaristi e la formazione permanente dei presbiteri e degli altri operatori pastorali costituiscono preoccupazioni prioritarie per il vescovo, al quale Iddio ha affidato la missione di guidare, come saggio pastore, il Popolo di Dio che vive in questa vostra Città». A una funzione «allargata» del Seminario Benedetto XVI aveva accennato anche in mattinata, durante la Messa.
«La Chiesa – aveva detto in riferimento alla pastorale delle vocazioni – è in un certo senso un grande 'Seminario', incominciando dalla famiglia, fino alle comunità parrocchiali, alle associazioni e ai movimenti di impegno apostolico. Tutti, nella varietà dei carismi e dei ministeri, siamo chiamati a lavorare nella vigna del Signore». Ed è proprio questa la filosofia educativa che anima il nuovo Seminario minore «Benedetto XVI», fatto costruire dall’arcivescovo Rocco Talucci in un popoloso quartiere di nuova espansione, non lontano dal centro storico, proprio perché si trovasse tra le case della gente. Attualmente vi studiano 8 giovani di età liceale, ma alla struttura fanno riferimento anche i dieci ragazzi del «Gruppo Germoglio» per il discernimento vocazionale più mirato (che si riuniscono il sabato e la domenica) e il «Gruppo Samuel», destinato invece ai ministranti (una volta al mese).
Benedetto XVI vi passa davanti al termine della sua visita a Brindisi, mentre in auto raggiunge l’aeroporto dove l’attende il velivolo che lo riporta a Roma. Il Papa osserva da fuori le moderne strutture dell’edificio a tre piani e pronuncia una benedizione. In Cattedrale, poco prima di andare via, aveva detto: «Cari sacerdoti, il Papa vi assicura uno speciale ricordo nella preghiera, perché proseguiate nel cammino di autentico rinnovamento spirituale che state percorrendo insieme con le vostre comunità». «Siate missionari dell’amore di Dio», aveva concluso. Una missione che da domenica ha un nuovo importante centro di irradiazione.
© Copyright Avvenire, 17 giugno 2008
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