16 giugno 2008

L'abbraccio di un popolo in festa. Successo oltre ogni attesa per la visita del Papa a Brindisi (Osservatore Romano)


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L'abbraccio di un popolo in festa

di Mario Ponzi

Oltre ogni attesa. L'entusiasmo e la manifestazione d'affetto che i pugliesi accorsi a Brindisi hanno riservato al Papa sono andati realmente oltre ogni aspettativa. Ne è rimasto sorpreso persino l'arcivescovo Talucci, tanto da non riuscire a nascondere il suo piacevole stupore.

Due ali di folla hanno fatto corona al corteo nei pochi chilometri che ha percorso, sabato sera, dal luogo dell'atterraggio dell'elicottero, a quello previsto per l'incontro con la cittadinanza. Ancor più rilevante il fatto che davanti a queste schiere di fedeli fossero dei bimbetti tra i 6 e i 10 anni. Un centinaio, forse di più. Erano i figli delle numerosissime famiglie neocatecumenali che hanno scelto Brindisi per scendere in piazza e ringraziare Benedetto XVI dopo l'approvazione, proprio alla vigilia della partenza da Roma, dei loro statuti. Dunque una festa. I primi segnali si sono avuti già nel momento di sorvolare la città. La luce è stata la prima protagonista dell'accoglienza in quanto potenti fasci di luce hanno disegnato i contorni dell'antico borgo marinaro. Dall'alto, si aveva l'idea di grandi braccia aperte e convergenti verso un unico approdo. Anche se forse non voluto, l'effetto è sembrato l'anticipo di ciò che è sarebbe poi realmente accaduto in via Lenio Flacco, dove, da ogni parte della città, è sembrata riversarsi l'intera città di Brindisi.
Hanno accolto il Papa l'arcivescovo di Brindisi - Ostuni Rocco Talucci, e le autorità civili che lo hanno accompagnato in tutti i momenti della visita in Salento, e alle quali si è aggiunto il sindaco Mennitti. Ma soprattutto c'erano i giovani. Hanno caratterizzato con la loro festosa presenza l'intera assemblea. Già da ore lo attendevano pazienti. Per tutto il tempo divisi in gruppi di preghiera hanno illuminato la strada con piccoli lumi. Poi la preghiera si è unita a quella del Papa. Le intenzioni le hanno dettate i diversi rappresentanti dell'assemblea che, succedutisi ai microfoni, hanno manifestato al Papa preoccupazioni e speranze, dubbi e certezze: il ministro Fitto, il sindaco Mennitti e un giovane dirigente dell'Azione Cattolica diocesana. Poi il discorso del Papa, sottolineato da continui e prolungati applausi e da ripetute ovazioni. I giovani, attraverso il loro rappresentante, gli avevano confidato di "sognare una Chiesa estroversa, capace di andare incontro all'uomo d'oggi, di accoglierlo con tutte le domande che si porta dentro".
Benedetto XVI ha mostrato loro lo stile di quella Chiesa che va incontro all'uomo; uno stile che si identifica in quello "umile di Cristo", unica risposta a tutte le loro domande.
Era molto tardi quando Benedetto XVI si è ritirato in episcopio per trascorrere la notte.
La domenica si è iniziata di buon mattino. In episcopio una ventina di suore claustrali, benedettine e carmelitane hanno avuto la gioia dell'incontro con il Papa. Un momento breve ma intenso, durante il quale Benedetto XVI ha ribadito la centralità della preghiera nella vita della comunità e l'importanza fondamentale che egli annette a quella che si leva nel segreto della clausura. E le suore hanno assicurato che non mancherà mai nel loro monastero una preghiera per la missione del Papa.
Un buon viatico per il grande appuntamento con la città, radunata sulla banchina Sant'Apollinare del porto brindisino per la celebrazione della messa. Anche questa volta i giovani sono stati protagonisti: in tanti sulla banchina hanno trascorso la notte in una veglia di preghiera.
Sessanta, forse settantamila le persone raccolte dinnanzi all'altare, provenienti da tutte le parti della Puglia. Treni straordinari e decine di pullman hanno scaricato per ore la gente alla periferia della città. Poi a piedi sino al porto.
Significativa la presenza alla celebrazione del metropolita Gennadios Zervos, arcivescovo ortodosso d'Italia e Malta. Ma non è stato questo l'unico richiamo alla dimensione anche ecumenica che si è pensato per questa celebrazione.
Il calice usato dal Papa, per esempio, è stato realizzato in Grecia, a Ioannina, dove vive una comunità storica di fede ortodossa, da un orafo ortodosso, Zidron Leoandaris, che si è detto onorato di aver potuto in qualche modo contribuire con i brindisini nel rendere omaggio al Papa. La comunità ellenica di Brindisi e la parrocchia ortodossa dedicata a san Nicola, che, secondo il loro calendario domenica 15 hanno celebrato la Pentecoste, hanno voluto dedicare al Papa una preghiera durante la veglia della vigilia. E molti di loro hanno partecipato alla messa accanto ai cattolici.
Significativa poi la presenza di due realtà alle quali il Papa non ha mancato di fare riferimento: gli ospiti di un centro di riabilitazione e un gruppo di detenuti in regime di semilibertà.
Con il Papa hanno celebrato, oltre ai presuli che lo hanno accompagnato da Roma, l'episcopato pugliese al completo e numerosi sacerdoti giunti alcuni anche dalla vicina Albania.
Lo svolgimento della liturgia ha riservato una nota di originalità. Dopo l'omelia infatti è stato l'arcivescovo Talucci a chiedere al Papa "di voler confermare con l'autorità del successore del primo apostolo, la fede battesimale della nostra Chiesa locale che vive in questa celebrazione la più alta e significativa tappa del suo sinodo".
Al momento della comunione, quanti l'hanno ricevuta dalle mani del Papa si sono inginocchiati.
Significativo infine il volo che una cinquantina di piccioni viaggiatori hanno spiccato in prossimità del palco, liberati non appena il Papa aveva finito di rivolgere il suo messaggio di pace per i popoli del Medio oriente, alla fine dell'Angelus. Sulla gabbia aperta sventolavano la bandiera con i colori dell'arcobaleno e quella con i colori vaticani. Poco discosto il Papa benediceva la città e l'oltremare.
Nel pomeriggio, in cattedrale, l'incontro con i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i seminaristi della diocesi. Si è trattato anche in questo caso di un incontro gioioso, segnato da familiarità e confidenza.
L'ultimo bagno di folla nel percorso sino all'aeroporto militare brindisino per la partenza. Praticamente tutta la popolazione si è riversata lungo i quattro chilometri del percorso cittadino per l'ultimo saluto. Tuttavia l'entusiasmo manifestato ha dato ragione al proposito che il sindaco, la sera prima, aveva manifestato al Papa: costruire una colonna al centro della Piazza in fondo a via Lenio Flacco per perpetuare il ricordo della visita di Benedetto XVI, "un punto fermo di partenza - aveva detto - per il nostro riscatto".

Il Papa è rimasto colpito da tante manifestazioni di affetto. E lo ha detto confidenzialmente ai vescovi pugliesi alla fine del pranzo in episcopio: "Torno a Roma molto confortato".

(©L'Osservatore Romano - 16-17 giugno 2008)

1 commento:

euge ha detto...

Santità,

Siamo felici di sapere che si è sentito confortato dall'affetto dalla simpatia e vicinanza dei tanti fedeli che in questi due giorni trascorsi in terra di Puglia, si sono stretti in un spirituale abbraccio, alla Sua persona e le immagini lo hanno testimoniato in ogni momento.
Ma, noi tutti Santità le saremo sempre vicini con tutto il nostro infinito affetto e le nostre tante preghiere per il Suo così difficile compito di Successore di Pietro. Il nostro affetto, sostegno e vicinanza, non le mancheranno mai e cercheremo sempre di tesmtimoniare tutto questo, in ogni modo ed in ogni momento.
La ringraziamo, sempre di cuore, per tutto quello che ci ha donato e donerà; sappia che per alcuni è diventato il punto fermo e di riferimento concreto per la propria esistenza.
LE VOGLIAMO BENE SANTITA'
- SEMPRE CON BENEDETTO XVI -