20 novembre 2007

Osservatore Romano: "Laici e religiosi insieme per rilanciare la scuola cattolica"


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Presentato il documento sulla missione educativa

Laici e religiosi insieme per rilanciare la scuola cattolica

Incoraggiare la formazione e la progettualità dei fedeli laici e delle persone consacrate nel campo educativo e scolastico: è questa la finalità del documento della Congregazione per l'Educazione cattolica (dei Seminari e degli istituti di studi), che è stato presentato martedì mattina, 20 novembre, nella Sala stampa della Santa Sede.
Il documento, edito dalla Libreria Vaticana, ha per titolo: "Educare insieme nella scuola cattolica. Missione condivisa di persone consacrate e fedeli laici".
Prende infatti le mosse dalla consapevolezza che mentre in passato le scuole cattoliche erano identificate con le congregazioni religiose che le fondavano ed animavano, oggi il personale docente è sempre più composto da laici.
Ecco allora la necessità di conservare l'identità cattolica di queste strutture didattiche, attraverso la formazione di un corpo insegnante, che oltre ad essere qualificato professionalmente sappia offrire una autentica testimonianza cristiana.
All'incontro con i giornalisti accreditati sono intervenuti il cardinale Zenon Grocholewski, prefetto del dicastero; monsignore Angelo Vincenzo Zani, sotto-segretario; il professore Roberto Zappalà, da quindici anni preside dei licei dell'Istituto Gonzaga di Milano, gestito dai Fratelli delle Scuole cristiane.
Il cardinale Grocholewski dopo aver evidenziato che il documento è stato approvato dal Papa ha illustrato le cifre del "bacino d'utenza" delle scuole cattoliche: 250.000 istituti con 42 milioni di allievi. Monsignor Zani ha sottolineato il ruolo positivo delle scuole cattoliche, che sono presenti in quelle aree dove non c'è libertà religiosa o che sono particolarmente svantaggiate: dal Libano, alla Terra Santa, dalla Bosnia, al Marocco, dal Nepal, al Senegal, al Venezuela.
Il professor Zappalà ha offerto una lettura del documento dal punto di vista dei laici. Esso anzitutto costituisce un approfondimento dell'identità ecclesiale della scuola cattolica, inoltre mette a fuoco un tema molto attuale: l'"educare insieme".
Numerose sono le sfide culturali e formative poste da società in cui individualismo e relativismo morale attraggono soprattutto le nuove generazioni. Esse impongono alla scuola di cercare risposte adeguate a livello di contenuti e di metodi.
È un tema che interpella ogni istituzione didattica e in modo particolare la scuola cattolica, perché essa si propone come realtà educativa che vive e fa vivere un'esperienza di comunione.

Il documento, articolato in tre sezioni, offre un contributo di riflessione su altrettanti aspetti riguardanti la collaborazione tra laici e consacrati nella scuola cattolica.

La prima (La comunione nella missione educativa) pone la categoria teologica della "comunione" come riferimento essenziale per comprenderne le conseguenze sull'antropologia cristiana, sulla concezione cristiana dell'educazione e sull'impegno peculiare che la scuola cattolica deve sentire e fare proprio: promuovere tra consacrati e laici quella spiritualità della comunione che è stata additata come la grande prospettiva della Chiesa in questo terzo millennio.

La seconda sezione (Un cammino di formazione per educare insieme) chiarisce come per educare in comunione ed alla comunione, occorra una specifica formazione, articolata su tre livelli: professionale, teologica e spirituale.

L'ultimo capitolo (La comunione per aprirsi agli altri) chiarisce il fine dell'impegno ad educare "nella" comunione e "alla" comunione: aiutare gli studenti a crescere come individui, capaci di formarsi una determinata concezione di vita, che li aiuti ad allargare lo sguardo ed il cuore al mondo, con capacità di lettura critica, senso di corresponsabilità e volontà d'impegno.

Questa apertura all'esterno si fonda su una duplice base: una antropologica, che rimanda all'uomo come persona; e una teologica ed ecclesiologica, poiché la scuola cattolica partecipa della missione della Chiesa e quest'ultima - come ha spiegato Benedetto XVI - non è mai fine a se stessa, ma esiste per mostrare Dio al mondo. Il contributo della scuola cattolica è particolarmente ricco perché attinge ad un'estesissima rete di relazioni con la realtà sociale e culturale esterna, soprattutto attraverso le famiglie.

(©L'Osservatore Romano - 21 novembre 2007)

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