19 novembre 2007
Marina Corradi (Avvenire): addio sacrificabilità dell'embrione, vero choc del pensiero unico libertario
Vedi anche:
Il "padre" della pecora Dolly: «Addio clonazione, più promettenti le ricerche su staminali adulte». Lo speciale di "Avvenire"
Mons. Nikola Eterović illustra alla Radio Vaticana i punti salienti dei Lineamenta del prossimo Sinodo sulla Parola di Dio
Il Papa ai vescovi del Kenya: relativismo e aborto hanno intaccato anche il modo di pensare degli Africani (Radio Vaticana)
Padre Lombardi: il "documento di Ravenna" è un primo passo importante
IL RIAVVICINAMENTO FRA CATTOLICI E ORTODOSSI
Beatificazione di Antonio Rosmini: il commento de "Il Foglio"
Angelus di ieri: commenti
Molti inglesi decidono di tornare Cattolici per protesta contro la svolta "liberal" della Chiesa Anglicana
Le carte segrete di Croce sul Cristianesimo
Il cardinale Poletto smentisce di avere pronunciato frasi ingiuriose contro i fedeli che assistono alla Messa tridentina
ANGELUS DEL PAPA: SECONDO VIDEO DI SKY
SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"
Altra inchiesta (sempre sulla Chiesa) di "Repubblica": gli studenti delle superiori (ohibò!) disertano l'ora di religione
Non temiamo per l’avvenire, anche quando esso ci può apparire a tinte fosche
Lezionario liturgico, i giornali hanno fatto confusione: non cambiano i testi delle preghiere (Avvenire)
NUOVA EDIZIONE DEL LEZIONARIO LITURGICO DELLA CHIESA ITALIANA: LO SPECIALE DEL BLOG
Gli occhiali di Papa Benedetto...
Messa tridentina: indiscrezioni sul contenuto della circolare della Commissione Ecclesia Dei (Adnkronos/Ign)
APPELLO DEL PAPA SULLE MINE ANTIUOMO: VIDEO DI SKY
MINE ANTIUOMO; LO STOP DEL PAPA: SONO DA BANDIRE COMPLETAMENTE
Il padre di Dolly si è pentito "La smetto con la clonazione"
NUOVE SEZIONI IN "BENEDETTO XVI, GLI SPECIALI DEL BLOG"
La rivolta silenziosa (riunioni riservate e telefonate ai siti cattolici) dei vescovi contro il motu proprio Summorum Pontificum
Dopo le inchieste di Maltese per "Repubblica" partono quelle della Spinelli per "La Stampa", ma la noia è la stessa...
Il teologo Bux per l'Osservatore Romano: "Sulla liturgia confrontarsi senza alcun pregiudizio"
Messa tridentina: sarà pubblicato, probabilmente entro Natale, un "documento esplicativo" sul motu proprio "Summorum Pontificum"
Messa tridentina: l'intervista integrale di Mons. Ranjith a Fides sul motu proprio "Summorum Pontificum"
ADDIO SACRIFICABILITÀ DELL’EMBRIONE, VERO CHOC DEL PENSIERO UNICO LIBERTARIO
MARINA CORRADI
Per la ricerca internazionale è uno choc. Ian Wilmut, colui che fabbricò la pecora Dolly, abbandona la strada della 'clonazione terapeutica'. Non utilizzerà la licenza a clonare embrioni umani, concessagli dal governo britannico per ricercare terapie contro le malattie neurodegenerative. Nei laboratori della Università di Kyoto, spiega Wilmut, è stato sperimentato con successo sui topi un nuovo modo per ottenere cellule staminali simili a quelle embrionali, ma derivanti da cellule adulte.
«Astonishing and exciting », sorprendente e eccitante, così il professore definisce la nuova tecnica. A Kyoto le cellule del derma di un topo adulto sono state fatte regredire a uno stadio primitivo e indifferenziato. Staminali dunque di origine adulta, ma caratterizzate da una 'pluripotenza' prossima alla totipotenza delle embrionali, che consente la formazione di ogni tessuto. I ricercatori giapponesi ritengono di poter riprogrammare queste cellule, istruendole a fabbricare nervi, muscoli, ossa, duecento tipi di tessuti diversi. Col vantaggio che, provenendo le staminali dall’organismo dello stesso paziente, non si avrebbe, nel reimpianto, alcun rigetto. E si eviterebbe di clonare e distruggere – a fini di ricerca – embrioni umani.
«È una strada eticamente più accettabile dalla società», dice Wilmut, ma la motivazione della svolta non sembra etica: la nuova tecnica, assicura il professore, oltre che «sorprendente e eccitante» è anche «molto promettente». Cioè, sembra che possa funzionare – che è il solo possibile motore delle scelte di un ricercatore del suo calibro, superfinanziato e famoso in tutto il mondo grazie alla sua straordinaria – benché prematuramente mancata per oscuri difetti di fabbricazione – pecora. Può essere, anche, che la difficoltà a reperire la 'materia prima' per la clonazione di serie, cioè gli ovociti femminili, abbia rallentato ultimamente le speranze del Roslin Institute di Edimburgo. Ma tanto entusiasmo per la intuizione giapponese si spiega solo con la concretezza delle prospettive. Convertito, dunque, Wilmut dalla percorribilità di quella ricerca, più che da una questione etica verso la quale si è finora dimostrato freddo.
Così la locomotiva internazionale della 'clonazione terapeutica' viene abbandonata in corsa dal padre stesso della clonazione. La cosa sorprenderà il pubblico che da anni – e quanto, in Italia, ai tempi del referendum sulla procreazione assistita – si è sentito ripetere che l’unica speranza per curare Alzheimer e Parkinson passava attraverso le staminali embrionali, ovvero per la distruzione di embrioni. Era un leit motiv mille volte ripetuto, dai tg ai giornali femminili, era un pensiero unico e obbligatorio. Chi scriveva allora di questi argomenti registrava con stupore come ricercatori di statura internazionale, quanto all’utilizzo terapeutico delle staminali embrionali, avessero invece seri dubbi: quelle cellule primitive erano, dicevano, difficilissime da istruire e dirigere nell’organismo, e anche potenzialmente portatrici di rischi proliferativi. Dubbi che però non emergevano o quasi, nel dibattito pubblico.
Due anni dopo, il padre di Dolly, il pioniere della 'clonazione terapeutica' che prometteva di usare gli embrioni per curarci un giorno dal Parkinson, annuncia che la strada migliore non è, in effetti, quella. Che pare che si arrivi prima, e con meno fatica, passando attraverso cellule staminali adulte – facendole regredire allo stadio voluto e riprogrammandole. Che è quello che in sostanza dicevano nel 2005 i migliori ricercatori italiani, a quei pochi che li volevano ascoltare. Di modo che, pare che la ragion pratica della efficienza e della concretezza dia oggi ragione ai dubbi di allora.
Il pensiero unico della sacrificabilità dell’embrione alla 'Ricerca' era, come spesso accade ai pensieri unici, sbagliato.
© Copyright Avvenire, 18 novembre 2007
Etichette:
benedetto xvi,
commenti,
etica,
mass media,
papa,
ratzinger,
riflessioni,
scienza
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento