20 novembre 2007
SCUOLA CATTOLICA: SERVONO INSEGNANTI PREPARATI E TESTIMONI COERENTI
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VATICANO;LE LINEE-GUIDA PER SCUOLA CATTOLICA IN NUOVO DOCUMENTO
Titolo: "Educare insieme nella scuola cattolica"
Città del Vaticano, 20 nov. (Apcom) - Si intitola 'Educare insieme nella scuola cattolica - Missione condivisa di persone consacrate e fedeli laici' il documento della Congregazione per l'Educazione cattolica (una sorta di ministero dell'Istruzione vaticano) presentato questa mattina in Vaticano e contenente le linee-guida che professori, laici e consacrati, devono seguire nelle scuole cattoliche.
Il documento - attualmente pubblicato in italiano, inglese, francese e spagnolo - consta di 56 punti, suddivisi in una introduzione e in tre sezioni: 1) La comunione nella missione educativa; 2) Un cammino di formazione per educare insieme; 3) La comunione per aprirsi agli altri, oltre alla conclusione. Il documento, firmato l'8 settembre 2007, festa della Natività della Vergine Maria, dal cardinale Zenon Grocholewski, prefetto del dicastero vaticano, è stato "approvato dal Papa che ne ha autorizzato la pubblicazione".
VATICANO/ SCUOLA CATTOLICA,SERVONO PROF. PREPARATI E TESTIMONI
Documento presenta decalogo per chi lavora in scuole cattoliche
Città del Vaticano, 20 nov. (Apcom) - Docenti, educatori e professori nelle scuole cattoliche devono essere, oltre che preparati professionalmente e pronti a un continuo aggiornamento teologico, morale e spirituale, anche "profondamente motivati" e "riconoscersi nell'adesione personale e comunitaria al Signore". Esce oggi il documento "Educare insieme nella scuola cattolica - Missione condivisa di persone consacrate e fedeli laici", presentato questa mattina in Vaticano dalla Congregazione per l'Educazione cattolica.
Un testo che sembra tracciare un vero e proprio decalogo per chi lavora nelle "comunità educative". "Il progetto della scuola cattolica - si legge nel testo realizzato dalla Congregazione per l'Educazione cattolica e approvato dal Papa - è convincente solo se realizzato da persone profondamente motivate, perchè testimoni di un incontro vivo con Cristo". Persone che, dunque, ribadisce nel paragrafo 15 il documento, "si riconoscono nell'adesione personale e comunitaria al Signore, assunto come fondamento e costante riferimento della relazione inter-personale della collaborazione reciproca tra educatore ed educando".
Si tratta di una missione che "assume un significato del tutto particolare e manifesta una ricchezza che occorre saper riconoscere e valorizzare". Per questo, "questa missione esige, da tutti i membri della comunità educativa, la consapevolezza che un'ineludibile responsabilità nel creare l'originale stile cristiano spetta agli educatori, come persone e come comunità". I professori, dunque, devono "essere testimoni di Gesù Cristo e manifestare che la vita cristiana è portatrice di luce e di senso per tutti".".
Il documento del Vaticano focalizza l'attenzione sulla formazione e preparazione dei professori e degli educatori cattolici. "Educare le giovani generazioni in comunione ed alla comunione, nella scuola cattolica- prosegue il testo - è impegno serio che non si improvvisa. Esso deve essere opportunamente preparato e sostenuto mediante un progetto di formazione, iniziale e permanente, capace di cogliere le sfide educative del momento presente e di fornire gli strumenti più efficaci per poterle affrontare, nella linea della missione condivisa".
Gli educatori devono avere dunque "una disponibilità nell'apprendimento e allo sviluppo delle conoscenze, al rinnovamento e all'aggiornamento delle metodologie, ma anche alla formazione spirituale, religiosa ed alla condivisione". E questo "è particolarmente richiesto per rispondere alle istanze che vengono da un mondo in continuo e veloce cambiamento - ribadisce il testo del dicastero vaticano - nel quale diviene sempre più difficile educare".
Per questo, "uno dei requisiti fondamentali dell'educatore della scuola cattolica è il possesso di una solida formazione professionale. La scadente qualità dell'insegnamento, dovuta all'insufficiente preparazione professionale o all'inadeguatezza dei metodi pedagogici - spiega il testo - si ripercuote inevitabilmente a danno dell'efficacia della formazione integrale dell'educando e della testimonianza culturale che l'educatore deve offrire". Inoltre, al professore e all'educatore cattolico "è richiesto un costante aggiornamento riguardo ai contenuti delle materie che insegna e ai metodi pedagogici che utilizza". Infine, serve "oltre all'aggiornamento professionale in senso stretto", anche "la formazione del cuore", un "adeguato itinerario formativo teologico", e, insieme a questo anche "una formazione spirituale". Servono, poi, "atteggiamenti di disponibilità, di accoglienza e profondo interscambio, di convivialità e vita fraterna all'interno della comunità educativa". Il professore, infatti, viene visto dagli alunni come "un interlocutore accogliente e preparato, capace di motivare i giovani a una formazione completa, di suscitare e orientare le loro energie migliori verso una positiva costruzione di sè e della vita - conclude il testo - di essere un testimone serio e credibile della responsabilità e della speranza di cui la scuola è debitrice verso la società".
Clicca qui per leggere gli interventi di presentazione del documento.
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