22 giugno 2008

Mentre a Roma il card. Ruini esorta i vescovi a resistere ai media, in Sardegna un monsignore fa la battuta...


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Cari amici, che eliche!
Pensavo che stamattina i giornali si sarebbero occupati della splendida omelia del cardinale Ruini, in cui l'attuale Vicario di Roma esortava i vescovi ad un maggiore coraggio che presuppone anche la volonta' di stare accanto al Papa anche nel caso di decisioni ed affermazioni scomode.
Ed invece no!
I giornaloni si occupano piu' che altro della "battutona" di Berlusconi sulla necessita' che il Vaticano cambi le regole sulla Comunione ai divorziati (il premier eviti di dare ordini alla Chiesa, grazie!) e della "battutona" di un vescovo sardo che ha, in sostanza, consigliato di "rivolgersi piu' in alto" per avere questa possibilita'.
Ma tu guarda! Come se il divieto per i divorziati risposati di accedere all'Eucarestia fosse "colpa" di Benedetto XVI, nonostante il Sinodo del 2005, il Magistero e la dottrina.
Sarebbe il caso che i vescovi si astenessero dal fare la battuta e cogliessero le singole occasioni per spiegare ai fedeli la ratio di certe decisioni.
Che cosa ha capito il semplice fedele? E' come se il vescovo avesse detto: "Ah, io non c'entro nulla, rivolgetevi al Papa!".
Rileggiamo il cardinale Ruini
:

''Essere a fianco del Papa nell'annuncio e testimonianza della fede specialmente quando questi sono scomodi e richiedono coraggio, è in realtà il compito di ogni Vescovo, un aspetto essenziale della collegialità episcopale''.

''Mi permetto di dire che se tutto il corpo episcopale fosse stato forte ed esplicito sotto questo profilo, varie difficoltà, nella Chiesa, sarebbero state meno gravi e che anche per il futuro questa può essere una via efficace per ridimensionarle e superarle''
.

Non ho altro da aggiungere!
Peccato che i giornali abbiano dato cosi' vasta eco alle battutone (di Berlusconi e del monsignore) sottraendo al cardinale Ruini lo spazio che avrebbe meritato.
A chi mette in dubbio il fatto che il vescovo abbia effettivamente scherzato con Berlusconi al momento della Comunione, direi che la foto e' inequivocabile...purtroppo!

Ci sono molti articoli, ne scegliamo un paio
.

«Date la comunione a noi divorziati»

Berlusconi al vescovo «La Comunione anche ai divorziati» (Adalberto Signore)

5 commenti:

euge ha detto...

Non bastava " papa Scalfari " adesso abbiamo " papa Berlusconi" che si mette a dare consigli su come considerare gli insegnamenti di Cristo. Addirittura poi durante la distribuzione dell'eucarestia coadiuvato dal monsignore che ci fa anche la battuta!!!!!!! Complimenti per la serietà dimostrata da entrambi veramente un esempio di come Cristo conti nella nostra società ed in alcuni rami della chiesa. Un comportamento da far rabbrividire!!!!

Anonimo ha detto...

Formulo solo un auspicio: che a questo Monsignore venga garbatamente spiegato - da parte di "chi è più in alto", per usare i suoi stessi termini - quanto fosse priva di senso quella sua esternazione.....

Anonimo ha detto...

Anche a me non è piaciuta la battuta perchè dimostra che quel vescovo (non un prete di campagna peraltro) vede la dottrina della Chiesa come un'imposizione e una regola stabilita dal Papa o da collaboratori. Questo è molto grave! Benedetto XVI fa di tutto per farci capire (a noi comuni mortali) come tutta la nostra fede non è un cumulo di proibizioni, di norme, ma un incontro con il Signore, un incontro esigente, ma dona la gioia, la salvezza.

Mah, poveri noi! Confido in una esternazione un po' frettolosa, forse ora ci ha ripensato, ma questo indica un po' come il vescovo prende il suo ministero un po' con troppa faciloneria. Poi, più rispetto per il Corpo di Cristo! Marco

Scenron ha detto...

Beh Carla, forse un'occasione per far ciò ci sarebbe: il pranzo dei Vescovi della Sardegna con il Papa, durante la sua visita a Cagliari....giusto per ravvivare il banchetto! :D

Anonimo ha detto...

questo dimostra il livello del nostro episcopato talvolta conquistato chissà come e chissà perchè, e di questi soggetti ne vedremo assai nei prossimi anni ed hanno una sola matrice.
e allora mi consenta mons. Sanguinetti: se mi considero so di valere poco, ma quando mi confronto non ho nulla da temere.