28 giugno 2008

Il Papa: «Aspetto a Roma tutti i vescovi della Cina». Un anno fa la lettera di Benedetto alla Chiesa cinese (Liut e Mastrofini)


Vedi anche:

SPECIALE: LA LETTERA DEL PAPA ALLA CHIESA CINESE

Il Papa riceve il Presidente del Portogallo: comunicato della Santa Sede

Card. Vallini: «Gesù sia sempre più amato e conosciuto dai romani» (Cardinale)

Gli anni del servizio ruiniano: "Consenso inatteso all'andare controcorrente" (Cardia)

Il Papa a Bartolomeo I: "Possa l'Anno Paolino aiutare il popolo cristiano a rinnovare l'impegno ecumenico"

Zizola cambia idea: la Chiesa di Ratzinger non è interessata alla politica...noi lo sapevamo da tre anni!

"Il Papa non veste Prada ma Cristo": l'analisi di Sandro Magister

Domenica in tutte le chiese la raccolta delle offerte per l'Obolo di San Pietro: una giornata per la carità del Papa (Osservatore)

I lefebvriani dicono no al Vaticano e perdono un'occasione storica (Bevilacqua)

Card. Vallini, primo giorno da vicario di Roma (Tornielli)

Pietro e Paolo: Apostoli diversi ma uniti dall'amore a Cristo (Mazzucconi)

Un Anno per riscoprire Paolo, «operaio del Vangelo e servo di tutti» (Accornero)

Ernesto Galli della Loggia: "La «Spe salvi», la Chiesa e l'Occidente" (Osservatore Romano)

Gli indirizzi di omaggio al Santo Padre dei cardinali Ruini e Vallini

Il Papa ai Vescovi di Hong Kong (Cina) e di Macau (Cina): "Non dimenticate che Cristo è, anche per la Cina, un Maestro, un Pastore, un Redentore amoroso:la Chiesa non può tacere questa buona notizia"

Benedetto XVI ringrazia la lungimiranza del cardinale Camillo Ruini nel servizio al Papa e alla Chiesa capitolina (Radio Vaticana)

Il Papa invitato a parlare al comune di Roma? Opinione personale: non ci vada!

Mons. Pezzi: «Con gli ortodossi clima nuovo. Per il Papa Mosca è più vicina» (Tornielli)

"Caso Orlandi-Marcinkus": un articolo del Foglio del 2000 riproposto oggi e mai così attuale...

Il Papa: «Aspetto a Roma tutti i vescovi della Cina»

DI MATTEO LIUT

«Mi auguro, e chiedo al Signore, che arrivi presto il giorno in cui anche i vostri confratelli della Cina continentale possano venire a Roma in pellegrinaggio sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo, in se­gno di comunione con il Successo­re di Pietro e con la Chiesa univer­sale ».
Con questo auspicio, espres­so davanti ai vescovi di Hong Kong e di Macao, ieri Benedetto XVI ha sottolineato ancora una volta tutta la sua attenzione per la comunità cristiana cinese e per le sue sorti.
«Non dimenticate che Cristo è, an­che per la Cina, un Maestro, un Pa­store, un Redentore amoroso: la Chiesa non può tacere questa buo­na notizia», ha detto il Papa rice­vendo in udienza, in occasione del­la loro visita «ad limina», i presuli delle due ex colonie che godono di uno statuto speciale. Una posizio­ne che di fatto affida anche alle co­munità cristiane una responsabi­lità particolare davanti al resto del Paese: «Incoraggio le vostre diocesi a continuare a dare il loro contri- buto alla Chiesa nella Cina conti­nentale, sia nel mettere a disposi­zione il personale per la formazio­ne sia nel sostenere iniziative be­nefiche di promozione umana e di assistenza. A questo riguardo come non ricordare il prezioso servizio, reso con generosità e con compe­tenza, dalla Caritas delle vostre due diocesi», ha sottolineato il Papa ri­cordando, poi, l’importanza del­l’annuncio di Cristo anche per la Ci­na.
A rivolgere un saluto al Pontefice a nome dei presenti è stato il vesco­vo di Hong Kong, il cardinale Joseph Zen Ze-kiun. Assieme a lui c’erano anche l’ausiliare John Tong Hon e il vescovo di Macao, Josè Lai Hung­seng. «Essendo parte integrante del­la Cina – ha detto Zen al Papa – por­tiamo qui anche la gratitudine di tutta la Chiesa cinese per l’eviden­te vostro speciale amore e solleci­tudine perché i vostri figli della no­stra immensa nazione possano go­dere presto della piena libertà reli­giosa. Esprimiamo – ha aggiunto il porporato – la nostra particolare ri­conoscenza per la fiducia che vo­stra Santità ha accordato a noi ve­scovi di Macao e Hong Kong facen­doci partecipare a questa vostra sol­lecitudine e chiamandoci a far par­te della Commissione per la Chiesa in Cina».
Molti i temi affrontati nel discorso rivolto dal Papa ai presuli cinesi. «Anche le vostre due Chiese parti­colari sono chiamate ad essere te­stimoni di Cristo, a guardare in a­vanti con speranza e a misurarsi, nell’annuncio del Vangelo, con le nuove sfide che le popolazioni di Hong Kong e di Macao devono af­frontare », ha detto il Pontefice ci­tando la lettera inviata nel maggio 2007 alla Chiesa cattolica in Cina. Le tensioni dovute alla globalizza­delle zione, la necessità della formazione permanente del clero, il compito della nuova evangelizzazione, il ruolo delle scuole cattoliche e dei movimenti ecclesiali sono stati i te­mi sui quali si è soffermato il Pon­tefice che al termine si è congratu­lato «per le molteplici realizzazioni due così efficienti comunità diocesane» e ha chiesto un «sem­pre maggiore impegno nel ricerca­re i mezzi più adatti per rendere il messaggio cristiano di amore più comprensibile» nel contesto cine­se. In questo modo, ha concluso Ratzinger rivolgendosi idealmente ai fedeli delle due ex colonie, «voi contribuirete effettivamente a di­mostrare a tutti i vostri fratelli e so­relle la perenne giovinezza e l’ine­sauribile capacità rinnovatrice del Vangelo di Cristo, testimoniando che si può essere autentici cinesi e autentici cattolici».

© Copyright Avvenire, 28 giugno 2008

La lettera di un anno fa: «Passa dal perdono la via che porta riconciliazione e comunione»

DA ROMA

Fabrizio Mastrofini

Libertà per la Chiesa, indipendenza dal po­tere politico, dialogo con le autorità, sono al­cuni dei temi affrontati nella «Lettera ai ve­scovi, ai presbiteri, alle persone consacrate, ai fe­deli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica popolare cinese » firmata dal Papa. Il testo è sta­to reso noto il 30 giugno 2007, un anno fa e ha a­vuto una larga diffusione.
Preoccupato in primo luogo per l’unità della Chie­sa del grande Paese asiatico, Benedetto XVI fin dalle prime righe del suo testo ne loda la «fedeltà» e ricorda le « gravi sofferenze » . Il documento è di­viso in due parti: la prima è dedicata alla situa­zione della Chiesa, la seconda ai problemi pa­storali. « Nutro – scrive il Papa – un vivo apprez­zamento e sentimenti di amicizia, sino a formu­lare l’auspicio di vedere presto instaurate vie con­crete di comunicazione e di collaborazione fra la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese » .
«Sono consapevole – aggiunge – che la normaliz­zazione dei rapporti richiede tempo e presuppo­ne la buona volontà delle due parti. Dal canto suo, la Santa Sede rimane sempre aperta alle trat­tative, necessarie per superare il difficile mo­mento presente » . Al governo, Benedetto XVI ri­corda l’affermazione del Concilio: « Nel proprio campo, la comunità politica e la Chiesa sono in­dipendenti e autonome l’una dall’altra » e tran­quillizza su una questione particolarmente sen­sibile per Pechino: « La Chiesa cattolica che è in L Cina ha la missione non di cambiare la struttura o l’amministrazione dello Stato, bensì di annun­ziare agli uomini il Cristo » . Nella specifica realtà cinese, la Lettera auspica u­no sforzo di « riconciliazione » , in un contesto in cui la comunità cristiana vive una dolorosa se­parazione tra « Chiesa ufficiale » , riconosciuta dal governo, e « Chiesa sotterranea » , spesso perse­guitata: «La storia della Chiesa ci insegna che non si esprime un’autentica comunione senza un tra­vagliato sforzo di riconciliazione – scrive il Papa –. Infatti, la purificazione della memoria, il per­dono di chi ha fatto del male, la dimenticanza dei torti subiti e la rappacificazione dei cuori nell’a­more, da realizzare nel nome di Gesù crocifisso e risorto, possono esigere il superamento di posi­zioni o visioni personali, nate da esperienze do­lorose o difficili, ma sono passi urgenti da com­piere per accrescere e manifestare i legami di co­munione tra i fedeli e i pastori della Chiesa in Ci­na » . Nella seconda parte della Lettera, dedicata inte­ramente agli orientamenti di vita pastorale, Be­nedetto XVI mette l’accento sull’importanza del­la formazione dei cristiani, del clero come dei lai­ci. Inoltre, non manca di soffermarsi sul ruolo della famiglia in Cina, invitando i cattolici a « sen­tire in modo più vivo e stringente la sua missio­ne » per il bene di tutta la società. E si istituisce per il 24 maggio di ogni anno una giornata di pre­ghiera per la Chiesa in Cina.

© Copyright Avvenire, 28 giugno 2008

Nessun commento: