1 settembre 2008

Dal Papa e dai vescovi Usa, monito ai politici sui migranti. In questo caso non c'è ingerenza?


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Cari amici, ancora grazie a tutti per gli auguri di buone vacanze :-)
Come vedete, sono gia' in pista. Purtroppo la giornata sui monti si presenta molto piovosa :-(
Speriamo in un miglioramento, ma, intanto, ne approfitto per inserire qualche notizia...
Da notare il fatto che il monito del Papa e dei vescovi ai politici sull'immigrazione non costituisce ingerenza.
Strano, vero? Eh si', e' ingerenza solo cio' che riguarda la vita, la famiglia ed in genere i valori non politicamente corretti
.
R.

Dal Papa e dai vescovi Usa, monito ai politici sui migranti

Da una parte all'altra dell'Atlantico la Chiesa cattolica mette sotto accusa le rigide regole contro l'immigrazione clandestina.
A Roma, domenica all'Angelus, l'attacco è del papa Benedetto XVI, in America il direttore della Conferenza episcopale.
Il Pontefice per la prima volta chiama in causa tutti paesi europei perché sviluppino strutture di aiuto e accoglienza degli immigrati irregolari. E ricorda le recenti tragedie della speranza nelle traversate del Mediterraneo.
«I Paesi europei e comunque quelli meta di immigrazione - ha detto il Pontefice - sono, tra l'altro, chiamati a sviluppare di comune accordo iniziative e strutture sempre più adeguate alle necessità dei migranti irregolari». «Allo stesso tempo - ha detto ancora il Pontefice - questi ultimi, poi, vanno pure sensibilizzati sul valore della propria vita, che rappresenta un bene unico, sempre prezioso, da tutelare di fronte ai gravissimi rischi a cui si espongono nella ricerca di un miglioramento delle loro condizioni e sul dovere della legalità che si impone a tutti».

«La migrazione - ha detto ancora il Pontefice - è fenomeno presente fin dagli albori della storia dell'umanità, che da sempre, pertanto, ha caratterizzato le relazioni tra popoli e nazioni. L'emergenza in cui si è trasformata nei nostri tempi, tuttavia, ci interpella e, mentre sollecita la nostra solidarietà, impone, nello stesso tempo, efficaci risposte politiche».Un appello al «senso di responsabilità» dei Paesi d'origine per contrastare il dramma delle morti in mare di tanti migranti costretti a lasciare le proprie terre.
Per Benedetto XVI, si deve lottare contro la ctiminalità legata all'immigrazione clandestina ma si deve tenere presente che «l'emergenza in cui si è trasformata nei nostri tempi, tuttavia, ci interpella e, mentre sollecita la nostra solidarietà, impone, nello stesso tempo, efficaci risposte politiche. So che molte istanze regionali, nazionali e internazionali si stanno occupando della questione della migrazione irregolare: ad esse va il mio plauso e il mio incoraggiamento, affinché continuino la loro meritevole azione con senso di responsabilità e spirito umanitario».

Il discorso pronunciato dal papa a Castel gandolfo fa il paio con il monito che viene dagli Usa ai candidati alla Casa Bianca sul tema dell'immigrazione.
Norme troppo rigide sull'immigrazione, che di fatto puntano a blindare le frontiere, favoriscono l'immigrazione clandestina, creano una «situazione immorale», e vanno perciò riviste: è l'invito fatto dai vescovi americani ai candidati alla Casa Bianca.
«Il sistema legislativo americano è inadatto per affrontare il fenomeno», ha scritto il direttore dell'Ufficio per la politica migratoria della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, Kevin Appleby, in un articolo apparso sabato sulla stampa americana e riportato domenica dalla Radio vaticana.
«Negli ultimi 15 anni - spiega il rappresentante dei vescovi Usa - il governo federale ha speso miliardi di dollari per rinforzare la vigilanza alle frontiere; nello stesso periodo però il numero di immigrati senza documenti è più che raddoppiato». Del resto - precisa - circa l'80% di chi giunge nel territorio statunitense trova lavoro, e questo incoraggia nuovi arrivi. «È come se la politica - ha affermato - avesse creato le condizioni per la violazione delle regole».

© Copyright L'Unità online, 31 agosto 2008 consultabile online anche qui.

1 commento:

euge ha detto...

La presunta ingerenza secondo me è legata a certe dispute politiche che nulla hanno a che vedere con il valore di certi argomenti.
Il valore della vita, la famiglia e quant'altro per certi sono valori antichi ormai destinati a perdersi di fronte ad una visione egoistica ed arrogante dell'uomo che si pone come artefice della propria esistenza. Tutto questo come sappiamo bene, è il cavallo di battaglia di quel laicismo da quattro soldi ormai dilagante strenuamente difeso come libertà da certi correnti politiche. Sappiamo che la chiesa fa comodo quando parla di certi argomenti è scomoda quando ne affronta altri; la si vorrebbe subordinata alle ideologie oppure ai comodi di questo o di quell'altro. No la Chiesa ed il Papa non devono essere le marionette di nessuno visto che volente o nolente, il Papa è vicario di Cristo e portavoce della sua parola.