31 agosto 2008

Angelus del Santo Padre: il commento di Salvatore Izzo (Agi)


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Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo:

PAPA: ALL'OPERA FORZE CHE DIVIDONO E DISTRUGGONO

(AGI) - Castelgandolfo, 31 ago.

di Salvatore Izzo

''Nel nostro mondo attuale sembrano dominare le forze che dividono e distruggono''. Lo ha detto Benedetto XVI parlando ai fedeli radunati nel cortile della residenza estiva per la preghiera dell'Angelus. Anche oggi, ha aggiunto, ''il Cristo non cessa di proporre a tutti il suo chiaro invito: chi vuol essere mio discepolo, rinneghi il proprio egoismo e porti con me la croce''. Il Signore, infatti, ''continua ad associare a se' e alla sua missione uomini e donne disposti a prendere la croce e a seguirlo''.
Secondo il Papa, ''per i cristiani portare la croce non e' dunque facoltativo, ma e' una missione da abbracciare per amore''.
Nel breve discorso che ha preceduto la preghiera, Papa Ratzinger ha ricordato il significato della Redenzione, citando lo sgomento dell'apostolo Pietro davanti alla previsione di Gesu' riguardo alla Passione. ''Se, per salvarci, il Figlio di Dio ha dovuto soffrire e morire crocifisso, non e' certamente - ha sottolineato - per un disegno crudele del Padre celeste. La causa e' la gravita' della malattia da cui doveva guarirci: un male cosi' serio e mortale da richiedere tutto il suo sangue''. E' infatti con la sua morte e risurrezione, che ''Gesu' ha sconfitto il peccato e la morte ristabilendo la signoria di Dio. Ma - ha rilevato il Papa - la lotta non e' finita: il male esiste e resiste in ogni generazione, anche ai nostri giorni. Che cosa sono - si e' chiesto - gli orrori della guerra, le violenze sugli innocenti, la miseria e l'ingiustizia che infieriscono sui deboli, se non l'opposizione del male al regno di Dio? E come rispondere a tanta malvagita' se non con la forza disarmata dell'amore che vince l'odio, della vita che non teme la morte? E' la stessa misteriosa forza - ha concluso - che uso' Gesu', a costo di essere incompreso e abbandonato da molti dei suoi''.

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IMMIGRATI: PAPA, CONIUGARE SOLIDARIETA' E LEGALITA'

di Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 31 ago.

Davanti al ripetersi delle tragedie del mare che provocano cosi' tante vittime tra gli immigrati, Benedetto XVI esorta paesi di provenienza e di arrivo ad agire efficacemente per ''rimuovere le cause di migrazione irregolare, come pure per stroncare, alle radici, tutte le forme di criminalita' ad essa collegate''. Dal canto loro, i Paesi europei e comunque quelli meta di immigrazione sono, tra l'altro, chiamati - ricorda il Papa - a sviluppare di comune accordo iniziative e strutture sempre piu' adeguate alle necessita' dei migranti irregolari. Questi ultimi, poi, vanno pure sensibilizzati sul valore della propria vita, che rappresenta un bene unico, sempre prezioso, da tutelare di fronte ai gravissimi rischi a cui si espongono nella ricerca di un miglioramento delle loro condizioni e sul dovere della legalita' che si impone a tutti''.
''Come Padre comune - sono ancora le parole del Pontefice dopo la preghiera dell'Angelus - sento il profondo dovere di richiamare l’attenzione di tutti sul problema e di chiedere la generosa collaborazione di singoli e di istituzioni per affrontarlo e trovare vie di soluzione. Il Signore ci accompagni e renda fecondi i nostri sforzi''.
Parlando ai pellegrini radunati nel cortile della residenza estiva di Castelgandolfo, Papa Ratzinger ha esternato la sua commozione per i naufragi che si ripetono. ''In queste ultime settimane - ha rilevato - la cronaca ha registrato l'aumento degli episodi di immigrazione irregolare dall’Africa. Non di rado, la traversata del Mediterraneo verso il continente europeo, visto come un approdo di speranza per sfuggire a situazioni avverse e spesso insostenibili, si trasforma in tragedia; quella avvenuta qualche giorno fa sembra aver superato le precedenti per l'alto numero di vittime''.
''La migrazione - ha tenuto a ricordare il Pontefice - e' fenomeno presente fin dagli albori della storia dell’umanita', che da sempre, pertanto, ha caratterizzato le relazioni tra popoli e nazioni''. Tuttavia, ha scandito, ''l'emergenza in cui si e' trasformata nei nostri tempi ci interpella e, mentre sollecita la nostra solidarieta', impone, nello stesso tempo, efficaci risposte politiche''. E ''senso di responsabilita' devono mostrare anche i Paesi di origine perche' si tratta di loro concittadini''. Molte istanze regionali, nazionali e internazionali si stanno occupando della questione della migrazione irregolare: ad esse - ha concluso Papa Ratzinger - va il mio plauso e il mio incoraggiamento, affinche' continuino la loro meritevole azione con senso di responsabilita' e spirito umanitario''.

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