31 agosto 2008

Altri guai per la diocesi di Salerno. Arrivano gli "ispettori" del Vaticano


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L'articolo che segue mi e' stato segnalato dal nostro amico Alessandro.
Prima di giudicare ricordiamoci che tutti sono innocenti fino a prova contraria.
Inserisco ugualmente l'articolo nel blog perche', in materia di pedofilia nel clero, le regole sono chiarissime e tutti, soprattutto i vescovi, sono tenuti a rispettarle.
Non spetta a me o al blog sindacare se esse siano state osservate o meno, ma e' l'occasione giusta per ribadirle.
Saranno poi la magistratura ed il Vaticano a prendere, se necessario, gli opportuni provvedimenti
.
R.

SALERNO, TRASFERITO IL PARROCO ACCUSATO DI PEDOFILIA

Non c´è solo il parroco di una frazione collinare nel dossier su pedofilia e abusi sessuali che il Vaticano ha aperto per la diocesi di Salerno.
A Roma stanno indagando su altre presunte violenze che la denuncia di un prelato ha segnalato nel Seminario metropolitano di Pontecagnano, dove si formano i nuovi sacerdoti.

A Pontecagnano sono arrivati nei mesi scorsi gli "ispettori" del Vaticano e sotto esame sono poi finite anche le nomine che, per quella ed altre strutture, sono state deliberate dall´arcivescovo Pierro lo scorso 1 luglio. Il timore - per ora non più di questo - è che denunce e avvicendamenti al vertice possano essere collegati. •

In attesa che l´iter giudiziario e quello ecclesiastico facciano il loro corso, la Curia ha trasferito in una parrocchia del circondario il prete denunciato, spostandolo fuori dal territorio comunale di Salerno ma conservandogli le funzioni parrocchiali. Il provvedimento è stato assunto un anno e mezzo fa, quando l´accusa di un presunto abuso sessuale è arrivata all´orecchio di monsignor Gerardo Pierro.L´episodio sarebbe avvenuto qualche mese prima, presunta vittima un sedicenne della zona che frequentava spesso la parrocchia. Sarebbe stato lui a raccontare tutto alla famiglia e a far scattare la denuncia.
La Diocesi ha provato a tenerla segreta finché ha potuto, ma dopo la missione salernitana del Vaticano la notizia ha iniziato a circolare in maniera sempre più insistente. In attesa dell´epilogo giudiziario, nei confronti del sacerdote non è stato assunto alcun provvedimento di natura disciplinare.Solo un cambio di sede, per ridare serenitá alla comunitá della frazione, tacitando malumori e chiacchiericci. •
Nessun provvedimento anche per il caso sollevato al Seminario, che secondo le indiscrezioni sarebbe però costato il posto di vice rettore a don Carlo Magna. Fu lui a inoltrare a Roma una relazione su alcune anomalie nella gestione della struttura, stranezze tra le quali rientrerebbero anche vicende di natura sessuale.Il prelato avrebbe infatti raccolto le confidenze di alcuni seminaristi e ne avrebbe messo a conoscenza i vertici del Vaticano. Secondo un´interpretazione molto quotata in Curia, sarebbe questo il vero motivo - e non l´appartenenza al gruppo di preghiera del Gregge - per cui don Carlo Magna fu rimosso dall´incarico e allontanato. Il provvedimento fu firmato dall´arcivescovo Pierro, ma la Segnatura apostolica (una sorta di Cassazione del Vaticano) bocciò la misura disciplinare, giudicando insussistenti i motivi addotti dalla Curia. •
Le nomine di luglio, quando Pierro ha affidato al padre spirituale del Seminario l´incarico di nuovo rettore, hanno riaperto la polemica intestina all´Arcidiocesi.
Più di qualcuno ha evidenziato che il padre spirituale è colui che segue i seminaristi e può quindi averne raccolto eventuali turbamenti.
Abbastanza perché anche su queste nomine fosse chiesto l´intervento del Vaticano, e fosse aperto un nuovo dossier.

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Per adesso ci sono solo indizi e dobbiamo lasciare che la magistratura ed il Vaticano facciano gli opportuni accertamenti.
Ci tengo pero' a ribadire alcuni concetti.
Sulla base dell'istruzione "DE DELICTIS GRAVIORIBUS", firmata nel 2001 dall'allora cardinale Ratzinger su disposizione del motu proprio "SACRAMENTORUM SANCTITATIS TUTELA" di Giovanni Paolo II, la pedofilia e' annoverata fra i "delitti piu' gravi" che ricadono sotto la competenza ESCLUSIVA della Congregazione per la dottrina della fede.
Affinche' fosse evitata qualsivoglia forma di "insabbiamento" si decise di sottrarre la competenza su questi atti gravissimi ai singoli vescovi.
Il vescovo, quindi, non puo' decidere in via autonoma di trasferire questo o quel sacerdote da una parrocchia all'altra, ma deve avvertire immediatamente il Vaticano del procedimento in corso, "dopo avere svolto un'indagine preliminare".
Solo dopo essere stata "avvisata", la Congregazione puo' decidere di affidare all'ordinario del luogo le indagini.
In questo caso e' stato segnalato il fatto? Non si sa...per questo sono giunti a Salerno gli "ispettori", segno che la "tolleranza zero" inaugurata da Papa Benedetto XVI continua a dare i suoi frutti
.
R.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella,ti segnalo un articolo che tu stessa mettesti tempo fa sul "caro" vescovo di Salerno,sedicente progressista,facente parte della fronda contro il Papa per via del motu proprio Summorum Pontificum:

Messa tridentina: problemi a Salerno ed a Roma

E poi ricordiamoci che lo stesso vescovo è indagato e che gli sono stati sequestrati i fondi dell'otto per mille:

Salerno, sequestrato l'8 per mille alla Curia

Sostentamento clero, dossier in Vaticano