4 settembre 2008

Quando Joseph Ratzinger si iscrisse a associazione dei donatori di organi...


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CITTA' DEL VATICANO

Anche Joseph Ratzinger, da cardinale, si era iscritto all'associazione dei donatori di organi: un fatto che potrebbe contribuire a dissipare i molti timori suscitati ieri, nella comunità scientifica, da un articolo dell'Osservatore Romano, che sollevava dubbi sulla morte cerebrale e, di conseguenza, sulla possibilità di espianti.
Il fondo pubblicato dal giornale vaticano e firmato dalla professoressa Lucetta Scaraffia è da considerarsi - hanno ripetuto per tutta la giornata di oggi varie fonti di Curia - un intervento in un dibattito che riguarda cattolici e non cattolici.

La posizione del Vaticano non è mutata.
La Chiesa cattolica auspica - ha spiegato all'ANSA il cardinale Javier Lozano Barragan - ulteriori certezze sulla definizione di "morte cerebrale", ma non la rimette in discussione, né tanto meno intende ostacolare le donazioni di organi, un terreno su cui, anzi, il cattolicesimo si è sempre mobilitato. Basta riandare negli archivi vaticani per ritrovare un importante impegno di Giovanni Paolo II e dello stesso Ratzinger, futuro Benedetto XVI. Papa Wojtyla, nell'agosto del 2000, pronunciò un discorso in cui confermava il riconoscimento da parte della dottrina cattolica della "morte cerebrale".

In quell'occasione, pur ricordando che "la Chiesa non fa opzioni scientifiche" di fronte ai vari parametri di accertamento della morte, aveva sottolineato che tuttavia "si può affermare" che "la cessazione totale ed irreversibile di ogni attività encefalica" come criterio di accertamento della morte "se applicato scrupolosamente, non appare in contrasto con gli elementi essenziali di una corretta concezione antropologica".

Ratzinger poi, come riportato dal Sito italiano dei donatori di organi, si era dichiarato disponibile a mettere a disposizione i propri. "E' lecito aderire, spontaneamente e in piena coscienza, - aveva detto il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede - alla cultura dei trapianti e della donazione degli organi. Io - aveva sottolineato - sono iscritto da anni all'associazione e porto sempre con me questo documento dove è scritto che sono disponibile ad offrire i miei organi a chi ne avesse bisogno: è un atto d'amore".

Dunque tanto rumore per niente? No. In realtà, spiega il direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, l'articolo di ieri, pur da non confondere con un editoriale, rappresenta "un autorevole e interessante contributo a una discussione importante su una questione delicata, discussione che è opportuno possa svilupparsi serenamente".

Gli fanno eco gli esperti del Pontificio Consiglio per la salute, i quali sottolineano che "la questione è complessa, come lo sono quelle dell'eutanasia e del testamento biologico". "La gente - viene detto - è molto confusa su questi temi. E' necessaria una discussione approfondita, che non si può fare sui media".

Il "ministro" della Sanità vaticano, card. Barragan, ricorda che le definizioni di morte sono date dalla comunità scientifica internazionale "con cui la chiesa si confronta" e che evolvendo nella ricerca "ci danno segni sempre più sicuri". Per sancire la morte cerebrale, ovvero la "cessazione totale e irreversibile di tutta l'attività cerebrale (cervello, cervelletto e tronco encefalico)", occorrono in base ai nuovi standard scientifici "6 ore". Sul fronte laico, intanto, le polemiche sono continuate: e se il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha invocato il massimo equilibrio in "libero dibattito", il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ha accusato la Chiesa di "invadenza" su temi sensibili. Dal mondo scientifico un'avvertenza: attenzione a non confondere "morte cerebrale" e "stato vegetativo", come è accusata di aver fatto -secondo alcuni - l'autrice dell'articolo sull'Osservatore Romano.

© Copyright Ansa

Quasi tutti i quotidiani stamattina riportano la notizia dell'iscrizione del futuro Papa ad una associazione di donatori organi.
Il fatto e' noto da anni e anni ma torna di attualita' dopo l'articolo di Lucetta Scaraffia
.
R.

3 commenti:

euge ha detto...

Cero, fino ad adesso ha fatto comodo tenerlo nascosto!

Anonimo ha detto...

Che bel gesto quello del Papa! un altro modo per smentire chi dice che B16 sia un Papa insensibile!
Solo una piccola curiosità alla sua età si possono ancora donare gli organi? Sperando che campi fino a cento e più anni!

Anonimo ha detto...

Sono un cittadino della Sardegna che deve la sua rinascita ad un trapianto di cuore avvenuto 12 anni fa, grazie al dono di un giovane di Lanusei e grazie all'arte medica del compianto cardiochirurgo Alessandro Ricchi e della sua equipe scomparsi tragicamente nell'adempimento del proprio dovere schiantandosi con l'aereo che trasportava un cuore da trapiantare a Cagliari.

Sono cresciuto alla scuola di Vittorio Bachelet e di Aldo Moro, che ho avuto la fortuna di incontrare personalmente, condividendo da sempre il Suo progetto politico, nella militanza della Democrazia Cristiana di quel periodo: ho sempre impresso, nella mente e nel cuore, il suo monito a noi giovani, degli anni sessanta e settanta, << questo paese non si salverà, la stagione dei diritti si rivelerà effimera se non spunterà un nuovo senso del dovere!>>

Anche in questa occasione non posso sottrarmi al dovere di manifestare la mia condanna per il grave incommensurabile danno subito - alla cultura della vita con la donazione degli organi - con l'articolo dell'Osservatore Romano ripreso ed amplificato dalla stampa e dalla TV italiana e con sicure ripercussioni anche in campo iternazionale.Da cattolico credente e militante inoltre non posso sottacere le considerazioni della Chiesa Cattolica espresse da Giovanni Paolo II in modo puntuale ed esaustivo il 29 Agosto 2000 nel 18° Congresso Internazionale della Società Dei Trapianti. Tali considerazioni svolte anche nel contesto del congresso sui trapianti rappresentano con attualità la continuità e la dottrina della Chiesa cattolica su tale delicata materia, suffragati come sono anche da precisi amonimenti di carattere antropologico, morale e scietifico. La dichiarazione dell'autorevole Pontificio consiglio per la pastorale della salute -"Restiamo fedeli all'intuizione di Pio XII di quarant'anni fa" - senza citare minimamente i riferimenti recenti di dottrina e di morale di Giovanni Paolo II, preoccupa molto i fedeli laici e i cittadini italiani e crea confusione ed ansia nei malati, negli operatori della sanità e nelle associazioni di volontariato che con tanto impegno e sacrificio contribuiscono alla rinascita a vita nuova di coloro che attendono un trapianto d'organo.Allegando alla presente il documento citato mi pregio sottolineare alcuni tratti significativi dell'articolato ed esaustivo discorso del Pontefice.

I trapianti sono una grande conquista della scienza a servizio dell'uomo e non sono pochi coloro che ai nostri giorni sopravvivono grazie al trapianto di un organo.

Di fronte agli odierni parametri di accertamento della morte, - sia che ci si riferisca ai segni "encefalici", sia che si faccia ricorso ai più tradizionali segni cardio-respiratori -, la Chiesa non fa opzioni scientifiche

In questa prospettiva, si può affermare che il recente criterio di accertamento della morte sopra menzionato, cioè la cessazione totale ed irreversibile di ogni attività encefalica, se applicato scrupolosamente, non appare in contrasto con gli elementi essenziali di una corretta concezione antropologica.

Concludo nella speranza che vengano prese le dovute ed opportune iniziative di informazione dell'opinione pubblica perchè quantomeno si riduca l'influsso negativo sulla donazione degli organi che tali immotivate e deleterie notizie hanno creato. Il danno che si crea è l'aumento della morte di tanti pazienti in lista d'attesa che non potranno ricevere gli organi per rinascere. Lascio alle conclusioni quelle del discorso di Giovanni Paolo II.

" Confido che non manchi, da parte di quanti hanno responsabilità sociali, politiche ed educative, un rinnovato impegno nel promuovere un'autentica cultura del dono e della solidarietà. Occorre seminare nei cuori di tutti, ed in particolare dei giovani, motivazioni vere e profonde che spingano a vivere nella carità fraterna, carità che si esprime anche attraverso la scelta di donare i propri organi."

Giampiero Maccioni

Presidente Associazione Sarda Trapianti
Consigliere Nazionale Federazione LIVER POOL
Cell.347.6106054

Associazione “Vita Nuova-onlus” ASSOCIAZIONE SARDA TRAPIANTI
"Alessandro Ricchi"
Via Buocammino,4 - 09016- IGLESIAS - C.F. 90014560925
Tel. Fax 0781.30067 – Cell.3476106054
E-mail: ass.sardatrapianti@tiscali.it www.associazionesardatrapianti.org - www.liver-pool.org