20 settembre 2008

Retroscena: la decisione del ministro Alfano "concordata" con la Santa Sede. Grande lezione di stile dal Vaticano, ennesima figuraccia italiana...


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M.Antonietta Calabrò

ROMA — «Una decisione saggia quella di Alfano e da parte del Vaticano non c'è nessuna obiezione» dal momento che il Papa «considera certamente conclusa la vicenda» delle espressioni offensive a lui rivolte a luglio da Sabina Guzzanti.
Il commento del portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi si spinge anche più in là: «L'atteggiamento del Guardasigilli — ha detto Lombardi non appena appresa la decisione del ministro — è condiviso come appropriato ». Sono parole che fanno capire che non si tratta solo di una valutazione data dal Vaticano a cose fatte, ma che nei giorni scorsi c'è stato dato se non il disco verde alla scelta del ministro, sicuramente un nihil obstat da Oltretevere. Come del resto lasciavano intendere le parole utilizzate da Alfano per dare la notizia, quando ha detto di aver preso la sua decisione «ben conoscendo lo spessore e la capacità di perdono del Papa che prevalgono alle offese stesse».
Allo stesso modo è stato condiviso da parte vaticana il giudizio del ministro sulla inopportunità "politica" di riaprire il caso. «Per quanto l'episodio delle espressioni offensive e volgari — ha proseguito Lombardi — sia stato certamente deplorevole come è stato ampiamente riconosciuto, non vi è bisogno o utilità di ritornarci ancora». «L'autorevolezza della figura del Papa — ha aggiunto — è troppo superiore per essere scalfita e nella sua magnanimità considera certamente la vicenda conclusa».
«Appropriata» infine è stata anche giudicata dal portavoce vaticano la sede (l'Università Cattolica di Milano) e le modalità dell'annuncio del ministro davanti «ad autorevoli esponenti cattolici». Un contesto tale, insomma, da impedire qualsiasi lettura equivoca della scelta del Guardasigilli, che cioè potesse far pensare a una non sufficiente «difesa» da parte del ministro della Giustizia, e quindi del governo Berlusconi, della persona del Papa.
Per il Rettore della Lateranense, e cappellano di Montecitorio, monsignor Rino Fisichella, la decisione «fa onore ad Alfano come ministro della Repubblica, in quando testimonia della laicità dello Stato, ma gli fa onore anche come cattolico che ha ben compreso l'inopportunità di riaprire il caso». Il «giorno e il luogo» dell'annuncio vengono sottolineati inoltre dall'entourage del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni: «È stato un omaggio ai ragazzi, a giovani cattolici della nostra scuola politica». Un ultimo retroscena. Nelle scorse settimane il Guardasigilli si è confrontato a lungo sulla questione con il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi (pdl): «Siamo molto amici e siamo entrambi cattolici — dice Lupi — condivido appieno il valore della sua scelta che è stata una scelta di piena responsabilità in un momento così delicato per il Paese, una decisione che rafforza la sua azione di governo».

© Copyright Corriere della sera, 19 settembre 2008

A margine della decisione del ministro, vorrei fare qualche considerazione.
Innanzitutto sono sollevata di sapere che la decisione e' stata concordata con la Santa Sede (avevo comunque pochi dubbi, per questo ieri non ho scritto alcun commento), ma e' importante che sia chiaro che il diniego dell'autorizzazione a procedere e' un fatto eccezionale.
L'alto spessore morale ed intellettuale del Papa gli permette di non scendere al livello di chi lo insulta e quindi e' del tutto normale che la Santa Sede abbia favorito lo spegnersi delle polemiche.
Tuttavia deve essere chiaro che tale decisione non costituisce una generalizzata "licenza di offendere e di vilipendere".
Inoltre e' bene che non si generi la convinzione che non si celebrano processi qualora la vittima perdona il torto subito.
Detto questo e considerati i fatti, posso affermare che il Santo Padre esce, come sempre, a testa altissima da questa vergognosa vicenda e che e' un bene che certe persone non abbiano ulteriore, gratuita, pubblicita'.
Bene la Santa Sede, promosso anche Angelino Alfano che ha parlato sia da ministro sia da cattolico.
Pessima figura per la povera Italia che, dopo il "caso Sapienza", ripiomba nello stesso baratro.
Che tristezza...il Santo Padre accolto in Francia con tutti gli onori anche in qualita' di docente mentre sull'Italia resteranno per sempre le oleose macchie del 2008!

R.

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