8 maggio 2007
Aggiornamento della rassegna stampa dell'8 maggio 2007 (2)
Vedi anche:
Il teologo Weigel: perché al Papa piace ridere
L'opinione pubblica e l'opinione pubblicata
Rassegna stampa dell'8 maggio 2007
Aggiornamento della rassegna stampa dell'8 maggio 2007 (1)
Le Guardie Svizzere preparano il pane per Papa Benedetto...
MONS.GIUSEPPE ZENTI E' IL NUOVO VESCOVO DI VERONA
Sostituisce Mons. Carraro, in pensione per limiti di età
Città del Vaticano, 8 mag. (Apcom) - Il Papa ha nominato monsignor Giuseppe Zenti nuovo vescovo di Verona. Lo rende noto la sala stampa vaticana. Il presule sostituisce monsignor Flavio Carraro, dimissionario per raggiunti i limiti di età. Monsignor Zenti, nato nel 1947, è stato vescovo di Vittorio Veneto dal 2003.
Brasile: Lula, Con Papa Parlero' Di Politiche Sociali Del Governo
Brasilia, 7 mag . (Adnkronos) - Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva discutera' con il Papa soprattutto delle politiche sociali che si stanno conducendo in Brasile. Lo ha dichiarato lo stesso Lula alla radio parlando dell'incontro di giovedi' con Benedetto XVI. Il papa e Lula si incontreranno nel palazzo dei Bandeirantes, a San Paolo.L'obiettivo, ha spiegato Lula, e' "discutere con il Papa le politiche sociali che stiamo facendo in Brasile". Politiche nelle quali "la Chiesa ha un ruolo importante".
Veronese, nominato nel 2004 proprio da padre Carraro, ha guidato la diocesi di Vittorio Veneto. È stato parroco a Legnago
Il nuovo vescovo è monsignor Zenti
Questione di ore: l’investitura verrà ufficializzata oggi o al più tardi domani
Il suo nome circolava da mesi fra quelli dei possibili successori di padre Flavio Il passo decisivo verso la nomina durante la recente visita al Papa
Oggi Verona potrebbe conoscere il nome del nuovo vescovo, il successore di padre Flavio Roberto Carraro, a Verona da quasi nove anni. A guidare la Chiesa scaligera dovrebbe essere designato proprio un veronese, monsignor Giuseppe Zenti, 60 anni, originario di San Martino Buon Albergo, da tre anni e mezzo vescovo di Vittorio Veneto. La nomina, stando a indiscrezioni trapelate ieri, dovrebbe avvenire oggi o al più tardi domani.
Il nome di Zenti, dal 25 gennaio 2002 nominato vicario generale della diocesi di Verona e quindi «numero due» della Chiesa scaligera, circola da mesi fra quelli dei possibili successori di padre Flavio — giunto all’età della pensione, 75 anni — ed è finito nella terna insieme a quello di monsignor Francesco Lambiasi, assistente ecclesiastico nazionale dell’Azione cattolica e già vescovo di Alatri-Anagni, e a quello di Antonio Lanfranchi, vescovo di Cesena-Sarsina.
Si erano fatti in precedenza anche i nomi di monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense e cappellano di Montecitorio e di Giuseppe Andrich, vescovo di Belluno.
Negli ultimi giorni sembrava essere destinato a Verona Lambiasi, ma nelle ultimissime ore la decisione è andata nella direzione di Zenti. È venuta meno anche la possibilità che a Verona giunga il vescovo di Piacenza-Bobbio, Luciano Monari, vicepresidente della Cei, che invece pare destinato a diventare il nuovo vescovo di Brescia, che pure ha un presule in scadenza, Giulio Sanguineti.
Con la nomina del veronese Zenti alla guida della diocesi scaligera troverebbe conferma la voce di una tendenza, in atto negli ultimi tempi nella Chiesa a in particolare con il nuovo Nunzio apostolico in Italia Giuseppe Bertello, a eleggere vescovi veneti in diocesi venete.
Monsignor Zenti, un prete da tutti conosciuto in diocesi (è stato parroco, insegnante e prorettore del seminaio) sarebbe il primo vescovo veronese alla guida della nostra diocesi dopo quasi un secolo. L’ultimo fu Bartolomeo Bacilieri, originario di Molina di Fumane, vescovo di Verona dal 1900 al 1923. Negli anni successivi tutti i presuli erano di altre città.
Il passo decisivo verso la nomina di Zenti sarebbe avvenuto nei giorni scorsi, nella visita «ad limina» a papa Benedetto XVI dei vescovi del Triveneto, tra cui padre Flavio Carraro.
Fu proprio il «cappuccino» padre Flavio, l’11 gennaio 2004, insieme al vescovo emerito di Verona e all’amministratore apostolico di Vittorio Veneto monsignor Alfredo Magarotto, a consacrare vescovo monsignor Zenti.
L'Arena, 8 maggio 2007
L'arcivescovo Mauro Piacenza nominato dal Papa nuovo segretario della Congregazione per il clero
Roma. Monsignor Mauro Piacenza è il nuovo segretario della Congregazione per il clero, dicastero vaticano che conosce bene per averci lavorato in precedenza tredici anni, fino a divenirne sottosegretario. Il Papa lo ha nominato ieri mattina, lasciandogli però "ad interim" gli incarichi di presidente della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa e di presidente della Pontificia Commissione di archeologia sacra. Benedetto XVI ha anche elevato il nuovo segretario della Congregazione per il clero, alla dignità di arcivescovo (finora era vescovo), conservandogli la medesima sede titolare di Vittoriana. Il presule ha 61 anni ed è genovese doc, essendo nato nel capoluogo ligure il 15 settembre 1944. Ordinato sacerdote il 21 dicembre 1969, venne nominato nel 1986 canonico della Cattedrale di Genova dal cardinale Giuseppe Siri, all’epoca arcivescovo della Lanterna, e quattro anni dopo, nel 1990 entrò al servizio della Santa Sede, svolgendo il suo ministero nella Congregazione per il clero, della quale venne nominato capo ufficio nel 1997 e sottosegretario nel 2000. Il 13 ottobre 2003 Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo (l’ordinazione episcopale è avvenuta il successivo 15 novembre), affidandogli l’incarico di presidente della Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa, in pratica “ministro dei beni culturali” della Santa Sede. Dall’agosto 2004 monsignor Piacenza è anche presidente della Pontificia Commissione di archeologia sacra.
Avvenire, 8 maggio 2007
Testimoni di vita e speranza per i popoli del mondo
Provengono da 80 Paesi di tutti e cinque i continenti le superiore generali riunite a Roma fino a giovedì
Da Roma Fabrizio Mastrofini
«Tessitrici», così si definiscono le 805 superiore generali riunite a Roma fino a giovedì per l'Assemblea plenaria dell'Unione internazionale delle superiore generali (Uisg). Il tema dell'assise, è infatti «Sfidate a tessere una nuova spiritualità che generi speranza e vita per tutta l'umanità». Provenienti da 80 Paesi, con cinque lingue ufficiali cui si aggiungono giapponese e coreano, le suore intendono rinnovare la loro scelta di «ascolto» nei confronti dei problemi e delle sfide che interpellano quasi un milione di consorelle in tutto il mondo.
Cinque i «fili» della «tela»: il dialogo interreligioso, le migrazioni, il ruolo della donna, il rapporto con la terra e l'ambiente, il laicato. Temi preceduti da un intervento affidato a padre Thomas Hughes, verbita, su «Sfidate a tessere una nuova spiritualità», che ieri ha subito definito chiaramente il punto di partenza: di fronte a un mondo che cambia, occorre riesaminare il carisma di partenza delle singole congregazioni. «Il nostro impegno - ha chiarito - non è la sopravvivenza istituzionale, ma la fedeltà alla missione profetica». Una via che contrasti le quel «disimpegno» che porta ad abbandonare anche la vita religiosa alle prime difficoltà, per radicarsi invece nelle scelte e nella storia di Cristo. «Le suore si trovano in tutto il mondo a contatto con le realtà e situazioni sociali e culturali più differenti - spiega suor Victoria Gonzalez de Castejon, segretaria generale Uisg -. Dal questionario preliminare all'Assemblea abbiamo avuto la conferma che a tutti i livelli oggi nel mondo c'è una vera e propria fame di spiritualità, una richiesta di senso alla vita, che può prendere forme ed esiti diversi. Noi religiose siamo sfidate a comprendere tale bisogno e a dare una risposta».
Molto sentito il tema del dialogo interreligioso, che verrà affrontato insieme ad Adnane Mokrani, tunisino, teologo musulmano. «Anche il rapporto con i laici è molto importante - aggiunge suor Victoria - e ci impone di trovare vie nuove di collaborazione e di associazione alle nostre opere». Senza dimenticare i progetti concreti. Nel corso dei lavori, oltre alle relazioni, ai dibattiti, all'incontro con il cardinale Franc Rodé, prefetto della Congregazione per la Vita consacrata e le Società di vita apostolica, ci sarà anche lo spazio per presentare alcune iniziative che stanno molto a cuore alla Uisg. Si tratta dell'impegno nel contrastare l'Aids; di un progetto per la costruzione di due scuole in Sudan, una per la formazione di infermieri e l'altra per insegnanti; infine l'impegno contro la tratta delle donne e la loro riduzione in schiavitù come prostitute sui marciapiedi dei Paesi occidentali. Al termine dei lavori verrà nominata la nuova presidenza, alla scadenza del mandato di suor Terezinha Rasera, brasiliana, superiora generale delle Suore del Divin Salvatore.
Avvenire, 8 maggio 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento