23 giugno 2008

Il Papa sui divorziati: "Da Prefetto della CDF ho invitato i vescovi a riflettere sull'invalidità di un sacramento celebrato senza fede ma..."


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Su segnalazione della nostra Gemma rileggiamo quanto disse Papa Benedetto nel 2005 a proposito della possibilita' di ammettere alla Comunione i divorziati risposati:

Dall'incontro coi sacerdoti in Val d'Aosta nell'estate 2005, in risposta ad una domanda sulla comunione ai divorziati:

Sulla comunione ai fedeli divorziati e risposati:

“Nessuno di noi ha una ricetta fatta, anche perché le situazioni sono sempre diverse.
Direi particolarmente dolorosa è la situazione di quanti si erano sposati in chiesa, ma non erano veramente credenti e lo hanno fatto per tradizione, e poi trovandosi in un nuovo matrimonio non valido si convertono, trovano la fede e si sentono esclusi dal sacramento. Questa è realmente una sofferenza grande e quando sono stato prefetto della congregazione per la dottrina della fede ho invitato diverse conferenze episcopali e specialisti a studiare questo problema: un sacramento celebrato senza fede. Se realmente si possa trovare qui un momento di invalidità perché al sacramento mancava una dimensione fondamentale non oso dire. Io personalmente lo pensavo, ma dalle discussioni che abbiamo avuto ho capito che il problema è molto difficile e deve essere ancora approfondito. Ma data la situazione di sofferenza di queste persone, è da approfondire”.

Sul divorzio ammesso nelle Chiese ortodosse:

“Conosciamo il problema [...] delle Chiese ortodosse che vengono spesso presentate come modello in cui si ha la possibilità di risposarsi.. Ma solo il primo matrimonio è sacramentale: anche loro riconoscono che gli altri non sono sacramento, sono matrimoni in modo ridotto, ridimensionato, in una situazione penitenziale. In un certo senso possono andare alla comunione ma sapendo che questo è concesso ‘in economia’ – come dicono – per una misericordia che tuttavia non toglie il fatto che il loro matrimonio non è un sacramento. L'altro punto nelle Chiese orientali è che per questi matrimoni hanno concesso possibilità di divorzio con grande leggerezza e che quindi il principio della indissolubilità, vera sacramentalità del matrimonio, è gravemente ferito”.


Come si vede il cardinale Ratzinger invito' piu' volte i vescovi a riflettere sulla possibilita' che sussista un'invalidita' nel caso di un matrimonio celebrato senza fede (soprattutto quando le nozze sono avvenute in eta' giovanile), ma incontro' le resistenze di molti vescovi e "specialisti" (presumo esperti di diritto canonico).
Da Papa ha riproposto la questione al Sinodo nell'ottobre del 2005 ma, anche in quel caso, la maggioranza dei vescovi si espresse contro la possibilita' di ammettere i divorziati risposati alla Comunione.
Da allora piu' e piu' volte Benedetto XVI e' tornato sull'argomento soprattutto dal punto di vista pastorale accogliendo ed abbracciando chi, per vari motivi, non puo' accostarsi all'Eucarestia.
Dovrebbe riflettere chi dipinge il Santo Padre come intransigente. Finora si e' dimostrato il "vescovo piu' aperto" oltre che il Pontefice piu' "possibilista".
O forse mi sbaglio, cari media? E che cosa hanno da dirci i vescovi che amano la battuta?

Raffaella

3 commenti:

mariateresa ha detto...

cara amica, hai fior di ragioni. Le posizioni del cardinale Ratzinger su questo argomento sono note. Anche in "Il sale della terra" ne parla.Ma fa comodo essere afflitti da convenienti amnesie. La posizione di GP II era piuttosto netta, invece, o, se vogliamo, meno sfumata.
Quante scemenze ci tocca leggere.
Ma in un certo senso quasi è un bene. Perchè abbiamo imparato a documentarci e, per quello che mi riguarda, mai come in questo pontificato l'ho fatto.Ed è un piacere farlo.

Raffaella ha detto...

Batti il 5 :-)

euge ha detto...

“Nessuno di noi ha una ricetta fatta, anche perché le situazioni sono sempre diverse.
Direi particolarmente dolorosa è la situazione di quanti si erano sposati in chiesa, ma non erano veramente credenti e lo hanno fatto per tradizione, e poi trovandosi in un nuovo matrimonio non valido si convertono, trovano la fede e si sentono esclusi dal sacramento. " Parole tanto forti quanto inascoltate! Grazie Gemma per aver riproposto questo brano del 2005...... parole su cui mediatare ...... parole inascoltate da molti vescovi e studiosi! Certo è molto più facile e di moda bollare direttamente il Pontefice intransigente. Come sempre, a taluni chiedere di rileggere attentamente le parole del Papa è come chiedere la luna meditarle e sulle sue parole lavorare non ne parliamo! Mi picerebbe farle leggere a tutti quei vescovi che mentre amministrano l'Eucarestia si lasciano andare a battute che sinceramente, non offendono solo il credente ma, soprattutto nostro Signore! Ma tutto ciò comporta non solo titoli sui giornali ma, anche quel senso di ribellione neanche tanto nascosto, che va di moda manifestare verso Benedetto XVI per acquisire poi, il fatidico marchio del sacerdote o vescovo progressista, che si ribella al Papa oscurantista.
Bello no?